Federigo De Benedetti
Il
nome del padre - racconti blasfemi,
Instar
libri
Collana
Dirigibili
€ 13,50
192 pagine
febbraio
2010
978-88-461-0107-5
Ci
sono molti modi per avvicinarsi al divino: la preghiera, il silenzio,
l’evocazione… ma soprattutto la disponibilità e l’intelligenza di chi si
pone davanti al mistero con rispetto, attenzione e, necessariamente, una buona
dose di ironia.
E
allora le storie di De Benedetti cercano la chiave giusta per umanizzare un dio
che, quando si presenta di nuovo sulla terra, davanti all’uomo incapace di
riconoscerlo è costretto a scandire il proprio nome come una centralinista
provetta «Dio, io sono Dio: Domodossola Imola Otranto, - precisò il vecchio».
In questo presepe senza tempo, una sorta di partita a scacchi con il più
apocrifo dei Vangeli, passano in rassegna le grandi figure della Bibbia e per
ognuna di loro viene ritagliata un’icona tascabile e inattesa. Il san Giuseppe
che davanti alla croce del figlio morente vorrebbe essere ricordato come padre,
senza dover abdicare al suo ruolo perché scalzato dal Padre celeste, o Lazzaro,
estenuato da lunga malattia, che si vede costretto a risorgere in precario stato
di salute.
La
penna brillante di De Benedetti è intrisa di umanità per i suoi personaggi,
mortali o immortali che siano, restituendoli al tempo e rendendoli tutti, senza
alcun timore reverenziale, molto vicini a noi, come se, da un giorno
all’altro, Maria e Giuseppe, Mosé e la Maddalena, Giuda e i discepoli, e lo
stesso Gesù diventassero i nostri rumorosi, litigiosi, ma amatissimi vicini di
casa.
Federigo
De Benedetti è nato a Roma nel 1937 da una famiglia
mista ebrea-cattolica. La sua scoperta di essere ebreo risale al dopo-guerra
perché negli anni delle leggi razziali la famiglia ha nascosto la propria
appartenenza religiosa. Il suo approccio con la religione è quello di un laico
convinto, aperto però a qualsiasi incontro senza pregiudizio o preclusioni