FRANCO BARBERO, L'ultima ruota del carro, Associazione Viottoli - Pinerolo 2001, pag. 224
 
Dopo il "Il Giubileo di ogni giorno" e "Il dono dello smarrimento" Franco Barbero pubblica ora un volume in cui si intrecciano felicemente attualità, teologia, e spiritualità.
Lontano mille miglia dalla polemica e dall'arroccamento, l'Autore porta in queste duecento pagine l'esperienza quotidiana dello studio e della pratica pastorale in una comunità cristiana di base alla quale fanno riferimento persone molto diverse. "La grazia della mia vita - scrive l'Autore - è stato l'incontro quotidiano con le persone". Chi scrive queste pagine è prima di tutto uno che ascolta, che cerca di ascoltare. Del resto, scrive ancora il nostro Autore, proprio "chi ha qualcosa da insegnare non può mai permettersi di cessare anche un solo giorno di ascoltare, di imparare. Chi ha qualcosa da dire non può mai permettersi di dimenticare lo spazio del silenzio, l'arte di tacere".
 
La denuncia, sempre pacata anche quando è radicale, spesso tocca dei punti delicati e volutamente trascurati dalla grande letteratura laica e religiosa. Si leggeranno con interesse le pagine in cui si denuncia una "chiesa in armi" che, specialmente in questi mesi di guerra, rappresenta per molti credenti un vero scandalo.
Ma la denuncia è sempre e solo una tappa nel pensiero di Franco Barbero. Si avverte ad ogni pagina che il vero interesse dell'autore è nel "capitolo successivo", nella tappa seguente, cioè nella fase delle proposte, nella volontà di "costruire". Talvolta questa "esagerata" volontà di vedere il bene, "i mandorli in fiore", può lasciare addirittura l'impressione di trovarsi di fronte ad un ottimista ad oltranza, ad un sognatore che ha perso contatto con una parte della realtà. La stessa intervistatrice "accusa" affettuosamente Barbero di avere "un difetto visivo" quando il suo interlocutore, critico sulle istituzioni, dimostra una "eccessiva comprensione" per le persone.
 
Ma i mali del mondo, i problemi della chiesa, le "deviazioni", i blocchi ideologici e le rigidità dogmatiche non vengono affatto nè archiviate nè sottovalutate in queste pagine. Piuttosto è l'orizzonte della speranza e la fiducia nel cammino quotidiano delle persone che permeano queste pagine e le rendono nutrienti per le donne e gli uomini che le leggono. Certo chi vuole parole altisonanti e non ama i sentieri contraddittori del vivere quotidiano, chi non è abituato al contatto vivo con persone reali e gruppi concreti, qui si trova a disagio. Esattamente come chi non trova l'ossigeno fuori dalle regole ecclesiastiche ufficiali perchè ha bisogno di sentirsi sempre "coperto" e garantito dalle gerarchie.
 
Dietro questo linguaggio semplice, ma teologicamente attrezzato e singolarmente aggiornato, si aprono finestre di vita e di gioia davvero rilevanti. Si pensi alla accurata distinzione teologica tra verità e dogma, all'esperienza della preghiera come qui viene elaborata, alle celebrazioni liturgiche dell'amore gay e lesbico che nella comunità cristiana di base di Pinerolo sono assai frequenti. Con grande semplicità si documentano i percorsi dei divorziati/e cristiani, delle seconde nozze. Il capitolo delle "formule espiatorie" è veramente illuminante.
 
Ma, come il titolo evidenzia, il volume vuole raccogliere tutte queste riflessioni e queste pratiche pastorali attorno ad una affermazione centrale e assolutamente controcorrente. Mentre l'informazione dà spazio e visibilità solo a chi e a ciò che è "grande" e potente (fino a cancellare ciò che non ha i connotati della grandezza e della potenza), l'Autore si propone di valorizzare ciò che è "umanamente insignificante". Noi stessi/e siamo lentamente indotti a pensare che tutto ciò che non è spettacolare, grandioso e vincente sia poi inutile ed irrilevante. Siccome nella nostra vita di piccoli uomini e piccole donne non figuriamo nell'albo dei grandi, non abbiamo doti vistose e posizioni potenti e influenti, siamo facilmente indotti a pensare che la nostra azione sia inutile e che sia molto meglio lasciare il campo ai grandi del video e dei palazzi del potere. Questa è una ideologia paralizzante e contraria al messaggio biblico.
L'Autore pensa invece che, senza nessuna pretesa di monopolio, siano ancora le persone e le realtà che costituiscono l'ultima ruota del carro a dar voce a quel Dio che parla e che opera nelle Scritture e nel mondo. I "troni" e i "palazzi" sono lontani dalla sapienza evangelica ed umana che spesso Dio semina nei cuori, nelle lotte e nei sogni dei "senza potere". Mai come in questi giorni abbiamo visto e constatato la "pazzia dei grandi", il loro delirio e la "insostenibilità" dei loro progetti che parlano di libertà e di vita e producono morte e desolazione.
 
Anche questo libro per il nostro Autore è un semplice seminare e lavorare nel solco aperto della viva tradizione cristiana. Barbero non sente alcun bisogno di cancellare questa tradizione, ma sottolinea l'esigenza di ulteriorità, elenca ed addita boccioli che devono ancora aprirsi, fiori che devono sbocciare, semi che devono ancora germogliare. Dio semina ancora e nel campo del mondo la creazione continua. Vivere creativamente la tradizione cristiana è come fare un lungo viaggio. Per essere fedeli a questo cammino storico, per essere dei viandanti vivi e capaci di procedere in stagioni e paesaggi diversi, occorre saper guardare avanti e non morire di nostalgia, bisogna saper deporre i bagagli inutili, attrezzarsi per le diverse evenienze, individuare i sentieri dei nuovi paesaggi, parlare lingue finora sconosciute, saper accogliere nuove esperienze, fare i conti con insidie inedite, puntare lo sguardo verso panorami inesplorati e salutarli con gioia.
 
Particolarmente attento al cammino delle persone, Barbero sembra volerci accompagnare su sentieri che proseguono quelli antichi, pur consapevole che ci toccherà affrontare qualche salutare scossone.
Forse chi leggerà di seguito i tre volumi noterà lo snodarsi e l'approfondirsi di un percorso che invita alla radicale fiducia in Dio, una proposta pastorale già a portata di mano in molte realtà ecclesiali di oggi.
 
 
13,00 euro - (contributo rimborso spese di stampa e spedizione)
Il libro può essere richiesto  scrivendo alla redazione di  Viottoli