Joseph Comblin

Prima la Chiesa, poi l’uomo.

Bilancio sul papato di Wojtyla.

Pagg. 92 Euro 9,00

 

 

E’ indubbio anche se non se ne parla, ma la successione a Giovanni Paolo II si fa sempre più prossima. E con questa il bilancio su questo papato e le attese sul prossimo.

Joseph Comblin, nel libro appena uscito per le edizioni la meridiana non usa mezze parole:

questo papato, soprattutto nella sua fase finale e più curiale, ha rappresentato una fase oscura e buia della Chiesa, nella quale lo Spirito e il Vangelo, l’attenzione all’uomo e il dialogo con il mondo sono stati riportati bruscamente indietro cancellando, in molti casi, l’esperienza del Concilio Vaticano II.

Prima la Chiesa, come stato, potere e poi l’attenzione all’uomo di oggi.

Un libro coraggioso, che osa dire ciò che oggi ufficialmente non si può dire e si nega: la Chiesa sta vivendo uno dei periodi più difficili e meno profetici della sua storia.

Avrà il coraggio il nuovo Papa di cambiare?

La traduzione e l’introduzione è di Arturo Paoli.

E’ già iniziato il bilancio di questo papato. Da una parte l’immensa popolarità personale di papa Giovanni Paolo II e l’esaltazione delle sue notevoli capacità mediatiche. Dall’altra la crescente marginalità del messaggio della chiesa nella coscienza dell’uomo d’oggi. Piace papa Woitjla, la sua persona è perfino venerata ma, senza problemi, si vive ignorando le cose che dice. Non è una contraddizione ma la risposta a una chiesa che appare più trionfalistica che evangelica. La situazione è nuova. La chiesa di oggi deve rinunciare alla protezione di forze esterne come i poteri temporali. Per la prima volta nella sua storia può scegliere tra una posizione conservatrice e una più profetica. Tra una presenza più coraggiosa, audace nella società e una più incisiva affermazione della propria identità. Tra il mondo come creazione di Dio, scena della sua storia di salvezza o il mondo come pericolo, aggressione, tentazione da cui difendersi. Con Giovanni Paolo II la chiesa ha scelto, rovesciando il Concilio Vaticano II, di forzare la sua autonomia fino a dare l’impressione di voler custodire la cristianità rispetto al mondo. Il risultato è questo impressionante deficit di Vangelo. E ora? Bisogna attendere un nuovo giorno, secondo l’incessante ritmo che vede avvicendarsi da sempre, nella storia della chiesa, la luce alle tenebre. Così l’autore di queste densissime pagine, scritte con una franchezza ormai inconsueta, induce a riconsiderare, con l’occhio dei poveri, non solo le ragioni storiche di questa regressione ma anche i semi della speranza che lo Spirito semina anche nella notte.

Arturo Paoli

Joseph Comblin (1923), teologo belga, da molti anni risiede e vive in Brasile. È uno dei più grandi conoscitori dei problemi teologici ed ecclesiali dell'America Latina. È membro della Sociedade de Teologìa y Ciencias da Religiao(SOTER) di Belo Horizonte. Dal 1988 è professore emerito di Teologia all'Università Cattolica di Louvain in Belgio. Tra le opere da lui pubblicate ricordiamo: Evangelizzare, (1982), Lettera ai Colossesi e Lettera a Filemone (1987), Lettera ai Filippesi (1987), Teologia della missione (1982).