Sergio Ronchi
(da Riforma 2 novembre)
Un manuale di storia del cristianesimo, al pari di ogni altro testo del medesimo
genere, può rivelarsi un megafono colmo di dati triti e «vecchi» o, al
contrario, un supporto che stimoli alla ricerca all'approfondimento e alla
consapevolezza storica. Rientra in tale seconda categoria il volume di Paul
Mattei, docente di Lingua e Letteratura latina all'Università di Lione 2,
specialista di Patristica e responsabile scientifico dell'istituto di ricerca
Sources chrétiennes, curatore di edizioni di Tertulliano e Cipriano.
Cronologicamente delimitato ai primi tre secoli, come specifica il sottotitolo
(Da Gesù a Costantino), il cristianesimo antico prende vita dalla predicazione
di «un oscuro profeta [che] viene crocifisso alle porte di Gerusalemme» fino
alla cristianizzazione dello Stato. Tempi lunghi; come si spiega? La risposta
rimanda alla «relazione dialettica tra cristianesimo e antichità classica - dal
momento in cui (nella prima metà del II secolo) il cristianesimo, nato nel seno
del giudaismo, a conclusione di un processo doloroso e inizialmente niente
affatto voluto, fu da quello separato. Il cristianesimo dei primi secoli deve
intendersi come qualcosa che aveva, con la civiltà greco-latina, un rapporto
allo stesso tempo di armonia e di dissonanza». Separatosi dalla «religione
madre», si trova faccia a faccia con il paganesimo: deve rispondere alle sue
sfide, dovrà darsi una struttura poliforme e uno scheletro dottrinale. Anche
qui, tempi lunghi: «Verso il 300 questa costruzione non era ancora stata portata
a termine. Essa proseguì dopo Costantino, con metodi più pesanti e poste
altrettanto importanti».
In forza di una profonda conoscenza delle fonti, Mattei anatomizza gli inizi
della storia del cristianesimo facendo chiarezza su un processo di maturazione
lungo e travagliato. Un processo che parte da Gesù e dagli apostoli; e non
perché questi sarebbe - secondo un vecchio schema mentale mai verificato su base
documentale - il fondatore di una nuova religione: «per definizione, la nuova
religione non comincia pienamente che con la fede nel Cristo risorto, dopo
Pasqua. Ma è importante esaminare in che modo (grazie a quali avvenimenti, e
tramite quale processo), a partire da Gesù e dagli Apostoli, nel corso di tre o
quattro generazioni, il,cristianesimo si sia emancipato».
Il percorso continua fino al «tornante costantiniano», cifra del periodo nuovo
dell'impero cristiano - sviluppo che va a coincidere con le conseguenze delle
dispute trinitarie (IV secolo) e cristologiche (V secolo), il cristianesimo
precedente il Concilio di Nicea (325) o, più precisamente, «sino alla fine
dell'ultima grande persecuzione nell'impero romano, quella detta "di
Diocleziano", nel 313».
Vengono passate in rassegna (non elencate) le fonti letterarie bibliche e non
bibliche, le fonti cristiane (il Nuovo Testamento canonico) e le fonti non
cristiane insieme alle testimonianze pagane (entrambe «rare e povere»), la
Patristica (inizia con i Padri apostolici), il testo fondamentale di Eusebio di
Cesarea (Storia ecclesiastica) e le fonti sussidiarie. Ciò, senza mai né
ignorare né perdere di vista «il mondo in cui il cristianesimo è nato e
cresciuto»: il tardo giudaismo (II secolo a.C. – II secolo d. C.) e i
paganesimi.
A tal fine, vengono inserite all'interno del testo tavole cronologiche e, in
appendice, carte cronologia e glossario. Lo stesso Indice, infine, permette di
cogliere la complessità dell'opera, suddivisa in tre parti: uno sguardo al mondo
circostante, Gesù e l'epoca apostolica (I secolo), il cristianesimo nell'impero
pagano (II-III secolo), Quest'ultima comprende l'espansione cristiana, il
cristianesimo e l'impero (le persecuzioni), aspetti dottrinali (tre capitoli per
il II secolo e due per il III), organizzazione delle comunità, aspetti
materiali, morali e spirituali.