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"LE UNGHIE DEL PUMA": IN UN LIBRO, I CRIMINI DI PINOCHET E LE COMPLICITÀ DI SODANO



ADISTA n° 79 del11.11.2006

33624. ROMA-ADISTA. Esce anche in Italia, 17 anni dopo la sua pubblicazione in Cile, Le unghie del puma (Sperling & Kupfer, pp. 352, € 17,50), il libro della coraggiosa, solitaria giornalista cilena Patricia Verdugo, che nel pieno della dittatura di Augusto Pinochet iniziò a indagare per trovare le prove dei crimini delle squadre della morte che dovevano dare una lezione esemplare agli oppositori del regime. Racconta la Verdugo: "Il motivo che mi ha spinto ad andare avanti non è stata la volontà di intraprendere un inutile quanto doloroso viaggio nel passato. Le testimonianze che raccoglievo erano una ferita aperta che poteva essere lenita solo in parte dalla comprensione di coloro che non sapevano o non volevano sapere ciò che era accaduto". Nel libro c'è tutto, dai sequestri degli oppositori - torturati e uccisi dai militari della Carovana della Morte - alle efferate missioni in tutto il Sudamerica, come la famigerata Operazione Condor, il piano ferocemente repressivo nei confronti delle opposizioni politiche voluto dagli Stati Uniti. C'è anche il resoconto impietoso della connivenza vaticana con la dittatura di Pinochet, di cui fu principale responsabile il card. Angelo Sodano, ex-Segretario di Stato, nunzio apostolico per 11 anni, dal 1977 al 1988, proprio in Cile, che non ha mai nascosto il suo feeling con il generale Pinochet. La complicità del Vaticano è, per la cattolica Verdugo, "un'altra ferita aperta".

Un'amicizia che dura da 30 anni
Sodano, che ancora nel 1998 raccontava agli studenti dell'università di Santiago di considerare il Cile come una "seconda patria", fu la mente dietro la visita di Giovanni Paolo II a Santiago del Cile, culminata con lo scandaloso – soprattutto per la Chiesa cilena, che aveva sofferto e si era schierata più volte contro la dittatura – riconoscimento internazionale per Pinochet e signora: il pontefice che si affaccia, fianco a fianco al dittatore, dal balcone del Palazzo della Moneda per salutare la folla (v. Adista nn. 31, 33 e 35/87).
Anche durante il lungo crepuscolo della dittatura, Sodano non abbandonò il generalissimo che invecchiava: nel 1993, quando già da 4 anni la Verdugo aveva pubblicato nel suo libro nomi e dettagli dei crimini del regime, il Segretario di Stato fece arrivare ai coniugi Pinochet due lettere di felicitazioni per le loro nozze d'oro, una a suo nome, di accompagnamento, e una autografa del papa. "Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet", scriveva Giovanni Paolo II, "con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale". Le lettere, tenute segrete inizialmente, vennero fatte pervenire dallo stesso Pinochet a un quotidiano cileno.
Anche nel 1999, quando l'ex-dittatore venne arrestato a Londra e rimase bloccato per molti mesi in un braccio di ferro tra i Paesi europei che lo volevano processare per i suoi crimini e la Gran Bretagna che ne rifiutava l'estradizione per motivi di salute, Sodano non fece mancare al dittatore cileno il suo sostegno, "facendo voti" perché terminasse al più presto l'"odissea" di un "povero vecchio" (v. Adista n. 15/2000).