Francesco
Quaranta
Preti sposati nel Medioevo
Cinque apologie
148 pp., L. 20.000 - e 10,32
Collana "Piccola biblioteca teologica" 53
Cod. 335 - Claudiana Editrice
Il celibato, lungi dal rappresentare un aspetto originario del sacerdozio
cristiano, esiste in realtà solamente dalla seconda metà dell'undicesimo
secolo, circoscritto alla parte occidentale della cristianità. I cinque testi
medievali greci e latini, qui tradotti per la prima volta in italiano, esprimono
in maniera vivace la loro lucida opposizione allo stabilirsi di questa nuova
disciplina. Il libro illustra le fasi della lunghissima incubazione che fu
necessaria alla creazione della norma del celibato obbligatorio, un processo
sconosciuto al vasto pubblico che tende a considerare il celibato ecclesiastico
quasi un dato di natura.
Viene evidenziato come il divieto dell'ordinazione degli uomini sposati sia
potuto scattare in seguito alla convergenza di due ideologie: una antisessuale e
un'altra antimatrimoniale.
Pur non toccando affatto l'attualità, lo studio dell'Autore induce a mettere in
discussione la legittimità e l'utilità dell'obbligo del celibato per i
ministri della chiesa cattolica.
Francesco Quaranta,
nato a Reggio Calabria nel 1958, si è laureato nel 1982 in letteratura
cristiana antica all'Università di Messina. Insegnante di letteratura italiana
e storia negli Istituti superiori della provincia di Reggio Calabria e di quella
di Roma, attualmente è docente bibliotecario al Liceo-ginnasio "T.
Tasso" di Roma. Si è specializzato in lingua copta e siriaca presso il
Pontificio Istituto Orientale di Roma. Collabora all'edizione dei settecenteschi
Catalogi dell'abate Armellini, promossa dalla congregazione
benedettino-cassinese.