UNA PALLOTTOLA PUNTATA. ANZI DUE, E ALLA TESTA DI OGNI UOMO. È L'ORA DI "CONTROLLARMI"


32690. ROMA-ADISTA. È stata presentata a Roma lo scorso 17 gennaio ControllArmi, la Rete italiana per il disarmo. Sostenuta da oltre 30 associazioni (fra cui Acli, Amnesty International, Arci, Associazione Papa Giovanni XXIII, Beati i costruttori di pace, Conferenza degli Istituti missionari, Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Gruppo Abele, Mir, Movimento nonviolento, Pax Christi, PeaceLink, Rete Lilliput, Rete Radiè Resch), la prima iniziativa della neonata Rete disarmo è il lancio in Italia di ControlArms, campagna internazionale che ha l'obiettivo di far istituire un trattato mondiale sul commercio delle armi con un originale strumento di pressione: un milione di firme e di volti - fotografati - contro un commercio di armi fuori controllo.
"Si tratta di un'idea nata a partire dalla campagna per la difesa della 185, la legge che regolamenta il commercio degli armamenti", spiega Francesco Vignarca, coordinatore della Rete. "La nostra intenzione, però, è di rendere continuativa questa esperienza: mettere insieme i 30 organismi che, ognuno con la propria specificità, lavorano per il disarmo e creare una rete permanente, in modo da poter rispondere non solo alle emergenze ma articolare campagne, elaborare un'agenda propria, formulare richieste". Due gli obiettivi della Rete indicati da Vignarca: collaborare alla campagna internazionale per un trattato mondiale sul commercio delle armi, per esempio chiedendo una legge - ad oggi ancora inesistente in Italia - sull'intermediazione del commercio di armamenti; e, più a lungo termine, lavorare per la riconversione delle industrie armiere e dei territori sui quali operano.
La Rete italiana per il disarmo nasce proprio in un momento storico nel quale il volume d'affari del mercato globale delle armi ha raggiunto la quota di circa 30 miliardi di dollari l'anno; una cifra che cresce ininterrottamente dalla fine del 2001, da quando cioè ha preso l'avvio la cosiddetta "guerra al terrorismo" da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati. E risultano significativi anche gli altri dati diffusi dalla Rete: vi sono 639 milioni di armi leggere nel mondo, una ogni dieci persone; ogni anno vengono prodotti 8 milioni di armi leggere (l'Italia è il secondo produttore mondiale) e 16 miliardi di munizioni, cioè due nuove pallottole a testa per ogni essere umano del pianeta; e più di 500mila ogni anno sono le vittime causate dalle armi convenzionali: una persona al minuto.

da ADISTA n° 9 - 5.2.2005