32574. MADRID-ADISTA.
"Sarò libero solo il giorno in cui non sarò più costretto ad ascoltare
il mio pianto interiore, un pianto soffocato, senza lacrime. Il pianto di un
bambino". Fu settimana di passione nel vero senso della parola il ritiro
spirituale per la Settimana Santa che nel 1991 trasformò Ricardo, un ragazzino
di 12 anni, in un infelice oggi colpito dalla depressione: una settimana di
abusi sessuali e di maltrattamenti perpetrati dai superiori del Centro
vocazionale della congregazione religiosa dei Legionari di Cristo di Ontaneta (Cantabria).
Questa e altre storie sono raccontate dal caporedattore dell'Agenzia Efe José
Martinez de Velasco in un libro da poco pubblicato in Spagna, Los
documentos secretos de los Legionarios de Cristo (Ediciones B), di cui dà
conto il periodico elettronico Religión digital ma anche il quotidiano El
País (25/10). Sono storie, quelle contenute nel libro (che è il seguito
ideale di Los Legionarios de Cristo. El nuevo esercito del papa, 2002),
che mettono in luce l'assoluta impunità di cui hanno goduto i Legionari, come
hanno evidenziato, qualche anno fa (1997 e 1999), alcune denunce cadute nel
vuoto. Nella più recente, quella del '99, alcuni sacerdoti intentarono un
processo canonico a Roma contro il fondatore, p. Marcial Maciel Degollado,
interessando la Congregazione per la Dottrina della Fede, il cui prefetto, card.
Joseph Ratzinger, affermava che "non si può processare un amico tanto
vicino al papa come Marcial Maciel".
Maciel, contro il quale sono state presentate denunce per pedofilia e consumo di
droghe, in particolare morfina, in un preparato noto come Dolatin, gode di
solidi appoggi in tutto il mondo in ambito politico ma anche in Curia. "Non
crede in Dio - dice di lui l'ex legionario Alejandro Espinosa, autore del
prologo del libro -, soffre di una tremenda frustrazione per la repressione
patita a causa delle sue tendenze omosessuali durante l'infanzia in Messico,
dove l'omosessualità era considerata un terribile peccato e una vergogna
sociale, e fondò i Legionari di Cristo per crearsi il suo harem personale e
condurre una vita di lusso".
"La Legione di Cristo - scrive Martínez de Velasco - è una setta
intraecclesiale con comportamenti mafiosi": nella lussuosa casa di Roma,
gli ospiti, cardinali e vescovi di tutto il mondo, vengono spiati con telecamere
invisibili e i Legionari che li accompagnano redigono rapporti che poi vengono
consegnati al fondatore.
Per provare le sue accuse, Martínez (che afferma di aver subìto ogni sorta di
pressione perché il libro non venisse pubblicato) non solo riporta informazioni
confidenziali spontanee ma anche, per la prima volta, documenti che è riuscito
a sottrarre al segreto, tra cui le Costituzioni che regolano la vita interna
della congregazione. Documenti da cui emergono il culto della personalità di
Maciel, centro di tutto, e l'attentato ai diritti umani e alla Costituzione
spagnola nonché al Diritto canonico. Due i pilastri: la santa obbedienza e il
segreto (chiamato "discrezione"), che costituisce il quarto voto e che
comporta il divieto della critica al superiore, "qualunque cosa
faccia". "In base a questo giuramento fatto a Dio - scrive l'autore -
la Legione ha nascosto nel corso degli anni i casi di abusi sessuali di minori,
il sistema repressivo in cui vivono, l'isolamento dalla famiglia e
l'impossibilità di comunicare liberamente". I legionari camminano sempre a
due a due, così che l'uno controlli l'altro.
Quanto all'obbedienza, essa dev'essere cieca perché, si legge in uno degli
articoli della Costituzione, "chi obbedisce non sbaglia mai". Da qui
una dipendenza assoluta dai superiori, commenta Martínez de Velasco, e il
completo annullamento della volontà e di qualsiasi capacità critica degli
alunni. La rottura con il mondo esterno è totale: una lettera ai genitori una
volta al mese, corrispondenza censurata, e-mail controllate, ascolto delle
telefonate da parte dei superiori. E poi niente jeans e consegna degli oggetti
personali. Reclutati intorno agli 11-12 anni, i ragazzini che entrano nella
congregazione non hanno privacy fisica né psicologica e sono sottoposti ad una
sorta di "riprogrammazione" che li trasforma in automi e alla quale è
difficile sottrarsi.
I Legionari di Cristo sono 400.000 in tutto il mondo (40.000 solo in Spagna) e
contano, tra i simpatizzanti, alcuni vescovi (mons. Cañizares di Toledo,
mons. García Gasco di Valencia), la moglie dell'ex capo del governo José
Aznar ed altri ex ministri del Partito Popolare, José María Michavila
e Ángel Acebes. È sicuramente uno dei movimenti conservatori più in
crescita ma ha acerrimi nemici intraecclesiali: i gesuiti e l'Opus Dei. La cosa
non deve sorprendere: se è vero che "dall'Opus hanno copiato tutto,
persino l'organizzazione", spiega Martínez, ora si guardano in cagnesco
perché "lottano per lo stesso mercato".
ADISTA n°77 del 6.11.2004