"IL MOVIMENTO NEO-CATECUMENALE PREDICA L'ODIO IN FAMIGLIA". UNA LETTERA A LOPEZ TRUJILLO

32460. ROMA-ADISTA. "[…] in Gesù Cristo tu costruirai la famiglia. Per questo vi dico: Guardate, il cristianesimo, il primo mito che distrugge è la famiglia, che è un mito tremendo, quando la famiglia è una religione!".
È un passaggio del volume "Orientamenti alle équipes di catechisti per la convivenza della rinnovazione del primo scrutinio battesimale", uno dei tredici libri di catechesi scritti da Kiko Arguello e Carmen Hernandez che circolano tuttora solo in forma riservata e dattiloscritta all'interno del Cammino neocatecumenale. Esplicita uno dei capisaldi del Cammino: la comunità neocatecumenale deve essere posta al di sopra di tutto, anche della famiglia, e se questa diventa "una religione" (un "idolo", per utilizzare un altro termine caro a Kiko) diviene un intralcio al processo di conversione dei membri della comunità, e va combattuta.
Una teoria (e una pratica) di cui racconta di aver personalmente fatto le spese Augusto Faustini, 60 anni, funzionario in un Ente pubblico, sposato con tre figli maschi, neocatecumenale per tre anni. Il 10 agosto scorso Faustini ha scritto una lettera al card. Alfonso López Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Lo ha fatto per avvertire il dicastero vaticano voluto dal Concilio per promuovere e salvaguardare il ruolo e il valore dell'istituto familiare, di come "anche all'interno della Chiesa cattolica, esistono dei veri e propri attentati alla concezione cristiana di 'famiglia'". Perché, spiega Faustini, "lo scrivente è uno dei tanti ai quali l'organizzazione neocatecumenale ha distrutto la famiglia". A lui "il 27 aprile del 1992, alle ore 17, in presenza di testimoni, il parroco responsabile della parrocchia di S. Leonardo Murialdo, in Roma, dove i neocatecumenali si riunivano e si riuniscono tuttora, padre Domenico Paiusco, dei 'Giuseppini del Murialdo'", ha imposto "il divorzio di fatto", convincendo sua moglie ed i suoi figli ad allontanarsi da lui, pur di "mantenere nella loro organizzazione il grosso della famiglia. Giustificò il provvedimento citando le disposizioni di s. Paolo in merito alle coppie formate da una donna ed un marito 'pagano'". All'interno dei neocatecumenali, infatti, tutti coloro che si professano cattolici ma non hanno abbracciato la fede di Kiko sono considerati alla stregua dei pagani.
Ma non si tratta solo di una, seppure sconcertante, vicenda personale. Durante la sua permanenza nel Cammino, afferma Faustini, "ho avuto modo di verificare, dall'interno, quale è la concezione di "famiglia" messa in atto dai dirigenti della organizzazione neocatecumenale". A quella tradizionale, spiega Faustini, sostituiscono un'"unica grande famiglia di 40-50 persone guidate da un unico Capo famiglia (il "Catechista")", stravolgendo così ogni "progettualità di coppia, che è uno dei fondamenti della famiglia tradizionale cristiana". Inoltre, "l'aumento naturale delle amicizie interne, unito al crescente controllo psicologico dei dirigenti, annulla ogni possibilità di confronto e di dialogo con le realtà familiari esterne alle comunità stesse".
Per non parlare delle rituali "confessioni pubbliche", durante le quali "si entra in particolari così intimi, scabrosi e delicati che quello che dovrebbe essere un equilibrio esclusivo della coppia viene sconvolto ed annullato definitivamente! Tutti i segreti intimi, e persino i peccati commessi nel passato, divengono patrimonio della comunità, distruggendo l'intimità esclusiva della coppia". Inoltre, "i genitori devono fare la confessione pubblica davanti ai figli che, quindi, vengono a conoscenza di particolari scabrosi e vergognosi della loro vita intima, col risultato della distruzione definitiva della stessa figura genitoriale".
Il paradosso è che proprio l'organizzazione neocatecumenale "si vanta di stimolare la creazione di nuove famiglie". Un fatto "vero solo in apparenza". Infatti, "quando un giovane (o una giovane) raggiunge l'età di 20-25 anni, viene posto davanti ad un bivio che non ammette eccezioni: divenire prete o suora di clausura (naturalmente continuando a restare legati all'organizzazione) oppure sposarsi al più presto facendo la scelta del partner all'interno della organizzazione stessa, secondo la pratica della 'Endogamia' ('sposate le figlie di Israele'). Se un giovane è già fidanzato con una ragazza esterna alla organizzazione, deve farla entrare nel cosiddetto 'Cammino', oppure dovrà cambiare fidanzata!". Faustini assicura di non parlare "per sentito dire": "Quello che Le dico - spiega a Trujillo - è accaduto anche a tutti e tre i miei figli. Il mio terzo figlio, studente, disoccupato e senza casa, fidanzato con una ragazza studentessa, disoccupata e senza casa, è stato fatto sposare al compimento dei 26 anni, perché Kiko Arguello non vuole che i 'suoi' giovani siano 'tentati' dal demonio sul terreno della castità!".
Se all'interno del nucleo familiare nascono disaccordi, "si deve esporre il problema all'interno della Comunità neocatecumenale, perché 'la vera famiglia è la Comunità"'! Se uno dei due coniugi non è d'accordo, e ne vuole parlare senza il controllo della Comunità, viene accusato di 'mormorazione' e, trascinato davanti alla Comunità, deve giustificarsi e chiedere scusa! Durante gli 'scrutini', poi, dovrà convincere i Catechisti d'aver capito la lezione e che non lo farà mai più". Se per caso uno dei due coniugi tenti di sfuggire al soffocante abbraccio e formuli magari delle critiche nei confronti del Cammino, "i Catechisti intervengono sull'altro coniuge convincendolo che Dio parla agli uomini attraverso di loro ('angeli inviati dal Signore') e che il demonio sta cercando di allontanarli dalla organizzazione, agendo sul coniuge cattivo. Gli ricordano: Se il tuo coniuge ti è d'inciampo, odialo! Lo stesso farai con chiunque vorrà separarti da noi: figli, fratelli e genitori compresi!".
Da decenni tutto "è vissuto, trattato e giudicato da persone laiche estranee alla coppia stessa. Ognuno può immaginare quali effetti distruttivi scaturiscano da una situazione simile. La maggior parte delle coppie viene rovinata per sempre". Del resto, sin dai primi incontri di catechesi, i capi del movimento insegnano "che il matrimonio, la famiglia, il lavoro, i figli, gli averi, quando diventano importanti, sono 'idoli che vanno odiati'; 'i figli sono spazzatura!'". Un precetto che promana direttamente dal lider maximo del movimento: Kiko infatti, racconta Faustini, insegna che "la famiglia è un mito terribile quando diventa religione! La cristianità la deve distruggere!", e che "Se la moglie è innamorata di suo marito, o il marito della moglie, si sono fatti un idolo! Devono imparare ad odiare".
Fiduciosa nelle gerarchie vaticane la conclusione di Faustini: "Alla luce di quanto Le ho testimoniato, credo che Lei, Eccellenza, non mancherà di prendere posizione a difesa della famiglia almeno all'interno della Chiesa, prima che il mondo laico possa accorgersi di contraddizioni così imbarazzanti".

 

ADISTA N°59 - 4.9.2004