Per essere chiari: via le
truppe
Ds e Margherita? Mi hanno deluso, sono
integrati nel sistema economico militarizzato. Fassino? Se la pensa diversamente
non capisco perché venga al corteo di oggi. I pacifisti? Devono organizzarsi,
diventare un soggetto politico e farsi sentire. L'Iraq? Bisogna coinvolgere la
Lega araba. Parla padre Alex Zanotelli
ANGELO MASTRANDREA
ROMA
Dalla bidonville di Korogocho, Kenya, ai
bassi del quartiere Sanità di Napoli dove si è trasferito da qualche tempo,
Alex Zanotelli non ha perso di vista l'impegno pacifista. La sua preoccupazione
maggiore è che nel mondo si stia scatenando una vera e propria guerra di
religione, e per questo propone che più che all'Onu la gestione della
transizione in Iraq sia affidata alla Lega araba ed è convinto che il movimento
pacifista debba organizzarsi e diventare un vero e proprio soggetto politico. «Sono
deluso da partiti come i Ds e la Margherita che ci avevano promesso di difendere
la legge 185 sul commercio delle armi. E invece, lo dico con tristezza, non lo
hanno fatto», dice il padre comboniano, a Roma per la presentazione della «Rete
italiana per il disarmo», un network che comprenderà associazioni come Amnesty
international, Arci, Libera e Peacelink, movimenti cattolici di base come Pax
Christi, la Rete Lilliput e sindacati come la Fim-Cisl e la Fiom.
Oggi torna in campo la «superpotenza» pacifista, con parole d'ordine che
trovano poche sponde tra le forze politiche.
C'è un problema di comunicazione con le forze politiche. Con don Ciotti abbiamo
fatto il giro di tutte le segreterie di partito ed è stato durissimo. Ti dicono
una parola, poi te ne dicono un'altra, poi votano in un'altra maniera. I Ds mi
hanno invitato per un dibattito al Senato e poi
mi hanno detto che sono stato troppo duro. Mi convinco sempre più che ormai le
nostre forze politiche, tranne qualcuna, fanno parte di questo sistema
economico-finanziario militarizzato. Per esempio, quando Peacelink a Taranto ha
denunciato che il porto diventerà una vera e propria base Nato dove entrare con
i sommergibili atomici, ho pensato: cavoli, Berlusconi ne ha combinata un'altra
delle sue. E invece è un vecchio contratto del governo D'Alema.
Quale dovrebbe essere il ruolo del movimento pacifista?
Quando ho detto che la società civile deve diventare soggetto politico
organizzato, D'Alema si è incavolato nero perché secondo lui solo i partiti
sono soggetti politici. Mi spiace D'Alema, vedi che non capisci quello che sta
avvenendo? Sento che la società civile dovrà organizzarsi. Non diventare un
partito, ma organizzarsi. Il problema grosso è: come può esprimersi se non
diventa un partito? C'è bisogno di un manifesto politico della società civile,
da sottoporre ai partiti per dire cosa chiediamo. Questo richiederà una grande
consultazione di base. O i partiti capiscono che devono assumere certe cose che
la società chiede o dobbiamo forzarli a fare questo.
Quanta parte del mondo cattolico sarà oggi in piazza?
Vedremo. Nelle parrocchie trovi una vastità incredibile di gruppi che oggi ci
saranno. Però la chiesa istituzionale dovrà confrontarsi anche lei su questo
problema. Dovremo dire: basta, non ci sono più guerre giuste. Se è vero che è
stato Gesù e non Gandhi a inventare la non violenza
attiva, basterebbe che le chiese dicessero: è vero, nel cuore del Vangelo c'è
la non violenza attiva. Le religioni sono
comunque chiamate a fare un grosso salto. La preoccupazione che ho io è che i
musulmani abbiano percepito l'attacco all'Iraq come un attacco del mondo
occidentale cristiano contro il cuore dell'islam. Quello attuale è un momento
gravissimo in cui tutti sono chiamati a cambiare. Penso che l'esempio della
Spagna sia stato interessante in questo senso. Lì hai avuto la società civile
che nel giro di pochi giorni è stata capace di fare un salto incredibile. Ha
detto qui ci imbrogliano e ha reagito. Credo che in questo paese ci sia una
società civile molto più organizzata e vitale di quella spagnola, e allora
potrebbero accadere delle cose molto interessanti.
Una società civile che ha letteralmente snobbato la manifestazione
bipartisan dell'altro ieri...
Sai, penso che la gente abbia grosso fiuto, non è stupida e non si lascia
prendere in giro. Ha sentito che non ne valeva proprio la spesa. E' chiaro che
la questione del terrorismo anche domani (oggi, ndr) verrà fuori con
grossa forza. Però noi non ci rendiamo conto di vivere in un mondo che è
altrettanto terroristico. Parliamo tanto della guerra all'Iraq ma questo sistema
economico fa una guerra all'anno, 40 milioni di morti. Se poi passerà il
trattato del Gats vorrà dire che da domani l'acqua sarà in mano a poche
multinazionali. E allora ditemi voi come i poveri potranno comprarsela. Sarà un
genocidio. Noi lo abbiamo detto: se rendete l'acqua merce avrete le mani sporche
di sangue.
Intanto, nell'anniversario delle bombe su Baghdad riscoppia il conflitto
etnico in Kosovo.
E' l'altra dimostrazione che la guerra non serve assolutamente a nulla. Quello
che pensavo sul Kosovo lo dissi da Korogocho, e D'Alema si arrabbiò.
Cosa pensa delle polemiche sulla partecipazione al corteo di oggi di chi non
ha votato sul rifinanziamento della missione in Iraq?
Gli «schiaffoni», non è questa la maniera di parlare, gliel'ho detto a
Caruso. Però poi l'ho tradotto a Fassino, in termini più educati: se tu hai
queste opinioni sulla guerra è inutile che fai una parata della pace che ha un
altro significato. Ecco la distanza dalla gente, che chiede chiarezza e onestà.
Allora la dica lei una parola chiara.
Ritiriamo le truppe. Non dico che bisogna lasciare l'Iraq abbandonato a se
stesso, ma ad esempio non potrebbe essere la Lega araba, un soggetto più vicino
a quel mondo, ad assumersi la responsabilità sull'Iraq invece dell'Onu?
"il manifesto" del 20.3.2004