UNITÀ NELLA DIVERSITÀ. QUARTA GIORNATA DI DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO

32942. ROMA-ADISTA. Verrà celebrata il prossimo 28 ottobre, ultimo venerdì del Ramadan, la quarta giornata di dialogo fra cristiani e musulmani, promossa dal periodico online "Il Dialogo" (www.ildialogo.org) e da una serie di riviste fra cui "Adista", "Confronti", "Cem – Mondialità", "Missione Oggi", "Mosaico di Pace" e "Tempi di Fraternità".
Oggi più che mai è importante, si legge nell'appello per la giornata, riscoprire le radici profonde dei cristiani e dei musulmani "per ridare slancio al dialogo fra credenti nell'unico Dio ma di tradizioni diverse, per affermare con la vita in comune il principio dell'unità nella diversità. Unità dell'umanità nel suo essere immagine di Dio; diversità che si manifesta nella diversità di culture, di lingue, di modi diversi di vivere il proprio rapporto con il mistero di Dio di cui nessuno può dichiararsi padrone e di cui appena possiamo balbettare qualcosa".
Inaugurata nel 2002 soprattutto per iniziativa delle riviste "Confronti" e "Il Dialogo" (v. Adista n. 89/2002), la giornata di dialogo cristiano-islamico è ormai diventata un appuntamento importante nel panorama dell'ecumenismo italiano "di base". E infatti, sottolinea l'appello, anche quest'anno l'iniziativa "è affidata unicamente alla volontà dei singoli che dal basso si mettano in movimento per cercare altri credenti di altre fedi con cui parlare e dichiarare al mondo la propria volontà di pace". L'invito, rivolto a tutti i credenti, è di riproporre la tematica del dialogo cristiano-islamico in tutti i luoghi dove ciascuno vive la propria vita religiosa e in tutte le associazioni che in qualche modo hanno a che fare con l'immigrazione.
"Ci auguriamo che le comunità musulmane ed i singoli credenti rispondano anche quest'anno con lo stesso slancio degli scorsi anni. Entrambi, cristiani e musulmani, stiamo vivendo un attacco forsennato alle nostre comuni radici abramitiche da parte di chi è portatore di valori quali lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la corsa sfrenata agli armamenti, la mercificazione della persona umana, l'affamamento di miliardi di esseri umani mentre migliaia di miliardi di dollari vengono ogni anno spesi per armamenti che possono distruggere il mondo molte volte. Occorre una inversione di tendenza che parta dal cuore degli uomini e delle donne di buona volontà, qualsiasi sia la religione a cui appartengono. Ci auguriamo che anche quest'anno questo momento di dialogo fra cristiani e musulmani possa essere foriero di un più vasto dialogo interreligioso".
ADISTA n° 57 del 30.7.2005

www.ildialogo.org

Appello ecumenico per la quarta giornata del dialogo cristianoislamico del 28 ottobre 2005

 

«Chi ama Dio non ha nessuna religione, a meno dello stesso Dio». Così si esprimeva il grande Rumi, mistico dell’islam del tredicesimo secolo. Parole altrettanto forti ritroviamo nel Vangelo di Giovanni nel dialogo fra Gesù e la samaritana quando le diceva: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».

 

E oggi più che mai è importante riandare a queste radici profonde dei cristiani e dei musulmani per ridare slancio al dialogo fra credenti nell’unico Dio ma di tradizioni diverse, per affermare con la vita in comune il principio dell’unità nella diversità. Unità dell’umanità nel suo essere immagine di Dio; diversità che si manifesta nella diversità di culture, di lingue, di modi diversi di vivere il proprio rapporto con il mistero di Dio di cui nessuno può dichiararsi padrone e di cui appena possiamo balbettare qualcosa.

 

Non si tratta di rinunciare alla propria fede ma di viverla in relazione a quella degli altri, mettendo l’accento sulla nostra comune umanità, sul nostro essere tutti figli e figlie di Dio che ha dato a tutta l’umanità il comandamento dell’amore: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

 

E sono queste le idee di fondo che anche quest’anno ci spingono a riproporre per la quarta volta consecutiva la celebrazione di una giornata di dialogo fra cristiani e musulmani. Come negli altri anni indichiamo l’ultimo venerdì del prossimo ramadam che cadrà il 28 ottobre 2005.

 

Dalla scorsa edizione molte sono state le iniziative di dialogo fra le religioni che si sono svolte. Le iniziative di dialogo cristinoislamico sono proseguite a Torino, Bologna, Firenze, Verona, Greccio, Roma, Napoli. La fiammella del dialogo non si è mai spenta nonostante i venti impetuosi di scontro fra le religioni che ancora soffiano con forza per produrre nuove guerre, nuovi lutti e disastri per tutta l’umanità.

 

Come negli altri anni questa iniziativa è affidata unicamente alla volontà dei singoli che dal basso si mettano in movimento per cercare altri credenti di altre fedi con cui parlare e dichiarare al mondo la propria volontà di pace.

Come negli altri anni non abbiamo grandi mezzi ed anzi non li vogliamo. Vogliamo contare solo ed esclusivamente sulle debolezze di ognuno che quando si unisce alle debolezze degli altri è capace di produrre grandi cambiamenti.

Vi invitiamo perciò a riproporre la tematica del dialogo cristianoislamico in tutti i luoghi dove vivete la vostra vita religiosa, in tutti i convegni a cui parteciperete, in tutte le associazioni che in qualche modo hanno a che fare con l’immigrazione. Si tratta di un argomento vitale da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza.

 

Anche quest’anno contiamo sull’appoggio di una serie di riviste, che di seguito riportiamo. Ci auguriamo che altre se ne possano aggiungere alla lista e che tutte riescano a riscoprire la forza del proprio essere “piccole ma buone”.

Ci auguriamo che le comunità musulmane ed i singoli credenti rispondano anche quest’anno con lo stesso slancio degli scorsi anni.

 

Entrambi, cristiani e musulmani, stiamo vivendo un attacco forsennato alle nostre comuni radici abramitiche da parte di chi è portatore di valori quali lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, la corsa sfrenata agli armamenti, la mercificazione della persona umana, l’affamamento di miliardi di esseri umani mentre migliaia di miliardi di dollari vengono ogni anno spesi per armamenti che possono distruggere il mondo molte volte.

 

Occorre una inversione di tendenza che parta dal cuore degli uomini e delle donne di buona volontà, qualsiasi sia la religione a cui appartengono. Ci auguriamo che anche quest’anno questo momento di dialogo fra cristiani e musulmani possa essere foriero di un più  vasto dialogo interreligioso.

Con un fraterno augurio di Shalom – Salaam-Pace.

Il Comitato Organizzatore

 

Dialogo CristianoIslamico:    http://www.ildialogo.org/islam/cristianoislamico.htm

Cantieri del dialogo cristiano musulmano in Italia:    http://www.ildialogo.org/cantieri/index.htm 

 

Sottoscrivono e promuovono l’appello le seguenti riviste e associazioni:

ADISTA – Roma, Confronti, - Roma, CEM – Mondialità - - Brescia, Forum Internazionale Civiltà dell’Amore – Rieti, Il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino, La nonviolenza è in cammino - Foglio quotidiano del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Missione Oggi – Brescia, Mosaico di Pace - Bisceglie (Bari), Notam – Milano, QOL, una voce per il dialogo tra le religioni e le culture, Tempi di Fraternità – Torino, Volontari per lo Sviluppo