ANCHE LE ARMI FINANZIANO LA
GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ DI COLONIA. RIVISTE CATTOLICHE PROTESTANO
32885. ROMA-ADISTA. La pubblicità della Banca
di Roma entra in chiesa grazie alla Giornata mondiale della gioventù.
L'istituto di credito è infatti uno dei principali sponsor della prossima gmg,
in programma a Colonia nel mese di agosto (il papa vi si recherà dal 18 al 21),
e il suo logo è stampato sulle decine di migliaia di striscioni che stanno già
invadendo le 25mila parrocchie italiane per pubblicizzare l'evento durante le
messe, gli incontri di preghiera e di catechesi, negli oratori, ecc.
Ma la Banca di Roma è anche il principale finanziatore delle esportazioni di
armi dall'Italia verso il resto del mondo (v. Adista n. 33/05): dai dati
dell'ultima Relazione della Presidenza del Consiglio sull'import-export di
armamenti italiani, risulta che nel 2004 l'istituto bancario ha messo a
disposizione dei fabbricanti e dei mercanti di armi oltre 395 milioni di euro,
ricoprendo oltre il 30% delle transazioni e accrescendo la propria attività nel
settore rispetto al 2003 di oltre 170 milioni di euro. Tra i destinatari di armi
italiane alla cui esportazione Banca di Roma ha prestato i propri servizi,
ricavando per questi "compensi di intermediazione", compaiono Paesi
verso i quali è in vigore l'embargo di armi da parte dell'Unione Europea, come
la Cina; Paesi altamente indebitati che destinano ampie risorse alle spese
militari come India, Pakistan, Filippine, Cile e Messico; Paesi dove le
organizzazioni internazionali rilevano reiterate violazioni dei diritti umani
(torture, detenzioni arbitrarie di prigionieri, limitazioni alle libertà
sociali) come Egitto, Turchia, Malesia e Paesi in conflitto o in zone di
tensione come Israele e Taiwan.
"Ce n'era proprio bisogno?", si chiedono don Renato Sacco, di
"Mosaico di pace", p. Nicola Colasuonno, di "Missione oggi",
e p. Carmine Curci, di "Nigrizia", le tre riviste che da anni
promuovono la campagna di pressione sulle "banche armate". Oltre a
ritenere "discutibile e contrario alla testimonianza cristiana il dover
esporre in chiesa (e per due mesi!) striscioni con pubblicità varie",
scrivono i tre sacerdoti, "ci chiediamo quali siano i motivi per fare una
così grande pubblicità" alla Banca di Roma, che è peraltro pesantemente
e attivamente coinvolta nel commercio delle armi. "Crediamo sia moralmente
doveroso chiederci come e dove investono questi istituti bancari. Se è vero che
il sistema economico, le ‘strutture di peccato' si basano sul consenso dei
singoli, è importante riscoprire quindi le responsabilità che ognuno ha
nell'appoggiare più o meno esplicitamente tale sistema", Chiesa cattolica
compresa. "Crediamo che sia il momento di riflettere sui costi necessari
per sostenere alcune iniziative, ispirate al criterio della sobrietà".
"Cogliamo questa occasione – proseguono – per invitare tutti (diocesi,
parrocchie, istituti religiosi e missionari, associazioni, movimenti, suore,
sacerdoti, laici…) a scegliere con maggior oculatezza la banca presso cui
depositare i risparmi o alla quale chiedere contributi per finanziare le diverse
iniziative".
ADISTA n° 47 -25.6.2005