26 Gennaio 2005 International Relations Center

Il futuro dell'Iraq e l'occupazione USA

Noam Chomsky

Proviamo ad immaginare quali potrebbero essere le politiche di un Iraq indipendente, di un Iraq indipendente e sovrano, diciamo più o meno democratico, quali sarebbero verosimilmente le sue politiche?

Dunque ci sarà una maggioranza sciita che quindi avrà qualche influenza significativa sulla politica. La prima cosa che faranno sarà ristabilire le relazioni con l'Iran. Non è che a loro l'Iran piaccia in modo

particolare, ma non vogliono fare una guerra contro gli iraniani, così si muoveranno nella stessa direzione che già si stava attuando persino sotto Saddam, cioè, ristabilire una forma di relazioni amichevoli con l'Iran.

Questa è l'ultima cosa che gli Stati Uniti vogliono. Hanno lavorato moltissimo per cercare di isolare l'Iran. L'altra cosa che potrebbe accadere è che un Iraq più o meno democratico e sotto il controllo sciita potrebbe suscitare simpatie nelle aree sciite dell'Arabia Saudita, che si dà il caso sia nei pressi e si dà il caso sia il posto in cui c'è il petrolio. Così potrebbe accadere quello che a Washington deve essere il più grande incubo - una regione sciita che controlla la maggior parte del petrolio mondiale ed è indipendente. Inoltre è assai probabile che un Iraq indipendente e sovrano cercherebbe di assumere la sua posizione naturale di stato leader del mondo arabo, forse lo stato dominante. E questa si sa è una cosa che risale ai tempi biblici.

Che cosa implica? Prima di tutto implica il riarmo. Devono affrontare il nemico locale. Il nemico locale, il nemico strapotente è Israele. Si riarmeremmo per contrastare Israele - che significa probabilmente sviluppare armi di distruzione di massa, almeno come deterrente. Questo è il quadro di ciò che stanno immaginando a Washington - e probabilmente a Downing street a Londra - che qui si potrebbe avere una solida maggioranza sciita in riarmo, che sviluppa armi di distruzione di massa, che cerca di liberarsi degli avamposti americani presenti per assicurare agli Stati Uniti il controllo delle riserve petrolifere globali. Washington starà a guardare e lo permetterà? E' qualcosa di quasi inconcepibile.

Quello che ho appena letto nella stampa commerciale degli ultimi due giorni probabilmente riflette il pensiero di Washington e di Londra: "Oh va bene, okay, lasceremo che abbiano un governo, ma non presteremo alcuna attenzione a quel che diranno." Infatti contemporaneamente il Pentagono ha annunciato due giorni fa: continueremo a tenere là 120.000 soldati fino almeno al 2007, anche se chiedessero il ritiro domani stesso.

E la propaganda è alquanto evidente in questi articoli. Si può anche scrivere il commento: Dobbiamo farlo perché dobbiamo portare a termine la nostra mission di portare la democrazia in Iraq. Se hanno eletto un governo che non lo capisce, cosa mai possiamo fare con questi sciocchi arabi? E' davvero assai comune, perché possiamo vedere, dopo tutto, che gli Stati Uniti hanno rovesciato una democrazia dopo l'altra, perché il popolo non capisce. Segue la direzione sbagliata. Quindi, seguendo la nostra mission di stabilire la democrazia, abbiamo rovesciato i loro governi.

Penso che la coscrizione sarà l'ultima risorsa. La ragione sta nell'esperienza del Vietnam. Penso che nell'esperienza del Vietnam per la prima volta nella storia dell'imperialismo europeo una potenza imperialistica ha provato a combattere una guerra coloniale con un esercito di cittadini. Intendo dire che gli inglesi non l'hanno fatto, e i francesi avevano la Legione Straniera... Nelle guerre coloniali, i civili sono semplicemente inadatti. Le guerre coloniali sono brutali depravate e assassine. Non si può prendere i ragazzi dalla strada e farli combattere questo genere di guerra. Occorrono killer addestrati, come quelli della Legione Straniera francese.

Infatti lo si è potuto vedere in Vietnam. A suo credito, l'esercito americano è crollato. Ha impiegato troppo tempo ma alla fine l'esercito è sostanzialmente andato in pezzi. I soldati erano drogati, cercavano di uccidere gli ufficiali, non seguivano gli ordini e così via e i più alti gradi volevano liberarsene. Se si guardano i giornali delle forze armate alla fine degli anni sessanta, si scriveva su 'come possiamo togliere di qui questo esercito oppure l'esercito sta per crollare' - in modo assai simile a quanto ha detto il capo dell'Army reserves due o tre giorni fa. Ha detto che questa forza sta andando al collasso.

dal sito web Znet

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