PRENDIAMO ATTO: PER I VESCOVI I "CASI PIETOSI" NON VANNO CONSIDERATI


 di Franco Grillini

Prendiamo atto con rammarico, dall'agenzia stampa della Cei, che i vescovi bollano come "melassa" e "casi pietosi" la condizione di sofferenza e di difficoltà di milioni e milioni di italiani ed italiane che vivono come conviventi.
Facciamo presente agli estensori della nota stampa della Cei che i casi pietosi in Italia superano largamente i tre milioni. L'ironia dell'agenzia stampa dei vescovi sulla condizione umana di queste persone è sorprendente perché di cristiano non ha nulla.
A questo punto è bene chiarire quali sono i punti a cui i vescovi dicono di no con pervicacia e insistenza degna di miglior causa.
1° I vescovi sono contrari a che un convivente possa assistere il proprio compagno e la propria compagna in ospedale.
2° I vescovi sono contrari a che una persona che ha convissuto per una vita abbia il godimento della pensione di reversibilità.
3° I vescovi sono contrari a riconoscere l'eredità dei beni del convivente a persone che hanno vissuto insieme anche 40 anni.
4° I vescovi sono contrari a che una persona convivente possa recarsi in visita in carcere al proprio compagno e alla propria compagna.
5° I vescovi sono contrari a che un convivente a cui è tragicamente deceduto il compagno possa subentrare nell'affitto.
6° I vescovi sono contrari a che due conviventi possano regolare i rapporti patrimoniali tra di loro.
7° I vescovi sono contrari a che i conviventi possano regolare tra di loro l'impresa in comune.
8° I vescovi sono contrari all'accesso ai bandi di edilizia popolare per le coppie conviventi.
9° I vescovi sono contrari che a decidere sulla salma in caso di decesso sia il convivente di una vita.
Potremmo continuare a lungo nell'elencazione dei momenti difficili della vita a due, a cui la legge sul Pacs cerca di porre rimedio alleviando sofferenze e garantendo a tutti quei diritti che favoriscono l'uguaglianza formale garantita dalla Costituzione.
Come si vede, nella garanzia di questi diritti concreti, non c'è nessuna forma di eversione e messa in discussione dei nuclei familiari tradizionali. In tutti i Paesi europei dove sono stati estesi i diritti alle coppie di fatto non si è verificata nessuna delle tragedie vaticinate dalle gerarchie ecclesiastiche romano cattoliche. È con tristezza che registriamo il sarcasmo di una gerarchia ecclesiastica incapace di leggere la modernità e i diritti umani e arroccata su posizioni crudeli ed anacronistiche.
On. Franco Grillini, Deputato DS

ADISTA 24.9.2005 n° 64