LA RESA DEI CONTI: SOSPESO DALL' INSEGNAMENTO UN SACERDOTE PER IL SÌ AL REFERENDUM
32886. VERONA-ADISTA. Che dopo il referendum
sarebbe cominciata la resa dei conti dentro la Chiesa, contro chi si fosse
schierato per il sì, o comunque si fosse espresso pubblicamente sulla necessità
di andare a votare, era stato previsto da molti. Tanto più in quanto la linea
dettata da Ruini è risultata particolarmente "vincente". Così, dopo
le minacce della Curia di Genova a don Andrea Gallo (v. Adista n. 43/05), sono
arrivate le prime sanzioni disciplinari. Vittima p. Rodolfo Zecchini, frate
cappuccino a Verona ed insegnante di Etica allo Studio teologico San Zeno,
"sollevato dall'incarico" dal suo vescovo, mons. Flavio Roberto
Carraro (frate cappuccino anche lui). Motivo: Zecchini, nelle scorse settimane,
aveva pubblicamente manifestato dalla sua cattedra e dalle colonne del
"Corriere veneto" l'intenzione di votare tre sì ai primi tre quesiti
referendari. "Non è scontato, da cattolici - aveva dichiarato alla stampa
- dire che l'embrione sia persona". "Certo, è un embrione umano, ma
non è un uomo. Come se mangiare un uovo fosse uccidere una gallina".
La Curia, immediatamente intervenuta, aveva redarguito il docente di Etica
attraverso le parole di don Bruno Fasani, portavoce del vescovo (e direttore del
settimanale diocesano "Verona Fedele"): "è necessario ricordare
che ci sono precise indicazioni del magistero della Chiesa su tali argomenti.
L'embrione è un essere umano chiamato ad essere persona senza soluzione di
continuità. Affermare che sull'embrione si può intervenire con la ricerca è
un'affermazione gravissima", anche perché, aveva aggiunto Fasani, "un
docente del seminario deve insegnare ciò che insegna la Chiesa, e non le sue
interpretazioni personali". Poi, con toni piuttosto minacciosi, Fasani
aveva concluso affermando di considerare le parole di padre Rodolfo Zecchini
"provvidenziali", perché avrebbero dato "alla Chiesa veronese
l'opportunità di fare chiarezza su alcune posizioni passate dello Studio
teologico".
Detto fatto: il pomeriggio del 14, ad urne ancora non rimosse, la Curia di
Verona ha reso noto, che "essendo venute meno le condizioni di una
collaborazione corretta e fruttuosa", padre Zecchini non insegnerà più a
S. Zeno. Il religioso ed il vescovo si erano incontrati poco prima "per uno
scambio chiarificatore". Ma senza trovare alcuna possibilità di mediazione
ADISTA n° 47 -25.6.2005