L’ULTIMO
LIBRO DEL PAPA
DON
FRANCO BARBERO
J.
RATZINGER, Gesù di Nazareth, Rizzoli
Milano 2007, pagg. 446, € 19,50.
Non
avevo grandi aspettative quando ho acquistato l’ultimo libro di Joseph
Ratzinger.
Sapevo
benissimo che il papa non è uno specialista né in esegesi biblica né in
cristologia. Ma, un po’ per curiosità e un po’ per dovere di aggiornamento
e di cronaca, mi sono precipitato in libreria e mi sono accinto alla lettura.
Il
titolo, siccome della “figura” di Gesù e delle ricerche cristologiche mi
occupo da almeno 40 anni con crescente passione, non poteva che invitarmi alla
lettura e al confronto con un teologo che probabilmente è più grande per la
cattedra che occupa che per i suoi scritti.
Ma
l’impatto con il libro, dopo quasi 9 ore di lettura, è stato singolare. Mi
sono trovato non davanti ad una ricerca condotta con i metodi delle scienze
bibliche, ma immerso in pagine di ben nota “cultura cattolica”.
Vorrei
dire che si tratta di prediche papali in cui Gesù di Nazaret è letto con
occhiali dogmatici funzionali all’istituzione.
Chiudendo
questo volume, non credevo ai miei occhi. Due secoli di ricerche storiche,
bibliche ed ermeneutiche buttate alle ortiche.
Non
sto parlando del fatto che Ratzinger abbia una interpretazione della
“figura-funzione” di Gesù diversa da gran parte della ricerca attuale: le
differenze sono sempre preziose e degne di attenzione.
Mi
ha letteralmente spiazzato e colpito il fatto che il teologo Ratzinger liquidi
con una sconvolgente superficialità migliaia di studi di Autori e Autrici ben
diversi e più qualificati dei suoi.
Da
ben 35 anni Ratzinger, arcivescovo-cardinale-papa, non ha certo potuto coltivare
la ricerca e affinare gli strumenti (del che non può essere in alcun modo
incolpato). Ben altri sono stati i suoi impegni istituzionali e ufficiali.
Non
pensavo, ovviamente, di trovarmi di fronte ad uno scritto della levatura di
Barbaglio, Ortensio da Spinetoli, Pesce, Knitter, Kung, Molari, Sobrino,
Schillebeeckx, E. Johnson, Balasuriya, Vouga, Haight e mille altri/e.
Sapevo
benissimo che Ratzinger non può essere messo al livello di questi studiosi che
sono dei veri specialisti rispetto agli studi di Gesù di Nazareth.
Ma
sinceramente non pensavo che si potessero ancora ribadire con tanta forza talune
“formulazioni dogmatiche”, senza tener conto della svolta ermeneutica ben
segnalata da tempo anche da teologi cattolici ufficiali come Meier, Geffré…
Il
ribadimento dogmatico è fonte di banalizzazioni e la radicalità cristiana
viene confusa con il radicalismo religioso.
Sembra,
a lettura conclusa, che due siano i nemici del cristianesimo: il mondo moderno e
i teologi cristiani. Eppure questo libro, che ci ripropone tutto il catechismo
della nostra infanzia con accenti dottrinari perentori, a me sembra estremamente
significativo per due motivi.
In
primo luogo rappresenta il sincero e chiaro ritratto spirituale-psicologico e
teologico del papa Benedetto XVI. In queste pagine ho trovato più lui che non
Gesù di Nazaret, il maestro della mia fede. Davvero qui incontri il
“filosofo”, il “militante” il credente Ratzinger.
In
secondo luogo, queste pagine disegnano qual è l’orizzonte teologico e
pastorale che l’attuale pontificato impone alla chiesa cattolica. Chi va fuori
da queste “righe” si trova fuori pagina, “extra ecclesiam”. Questo è il
problema.
E’
assai consolatorio scrivere che il libro “non è un atto magisteriale” se
poi il papa, in tutte le sedi magisteriali, impone questo “catechismo”.
Resta il pregio di una forma letteraria non priva di fascino, con un forte
appello esortativo ad una vita cristiana intensa.
Ma
questo Gesù per me è quello da cui mi sono congedato da molto tempo. Il Gesù
dei dogmi non mi interessa, quando esso viene a trovarsi in contrasto con il Gesù
ebreo, che secoli di studi ci aiutano ad avvicinare e a comprendere un po’
meglio.
Nel
rigoroso rispetto di questa interpretazione ratzingeriana di Gesù, constato il
mio ampio dissenso e penso che sia assolutamente normale essere diversi nella
stessa chiesa. Non si è un’altra chiesa, ma una chiesa “altra”.
Va
da sé che questo libro risulterà confortante, rassicurante e graditissimo a
quei credenti per i quali la fede funziona come piattaforma di certezze
inossidabili. Per me e per tanti altri queste pagine sanno troppo di manifesto
ideologico e di prontuario moralistico.
Ringrazio
Dio di aver avuto ben altri maestri che, nel lungo corso dei miei anni e dei
miei studi, mi hanno appassionato alla vita, alla persona e alla fede di un Gesù
di Nazaret assai diverso.
Questi
maestri, a ben guardare, sono quasi tutti tra coloro che negli ultimi trent’anni
Ratzinger ha defenestrato, sconfessato, sospeso, processato.
Chi
vuole rileggersi il catechismo e risentirsi le predicazioni del papa, corra in
libreria.