Lettera aperta
Cari sindaci, quanta illegalità «doc» tollerate
Don Vinicio Albanesi
il manifesto del 5.9.2007
Ai sindaci di Roma, Torino, Bologna, Firenze. Gentilissimi
Signori, uomini di sinistra, improvvisamente vi siete svegliati attivandovi
perché le vostre città (città grandi) godessero di sicurezza. Vi siete
accorti dei lavavetri, della micro e macro criminalità, dell'immigrazione
clandestina, delle vendite abusive, della prostituzione e avete deciso di dire
basta, invocando il rispetto delle regole. Gli abitanti delle vostre città
hanno detto: finalmente, era ora. Non avendo altri strumenti avete invocato la
legge penale, pensando di fare cosa giusta.
Il lato debole delle vostre recenti iniziative è il doppio passo che usate
costantemente nei confronti dei cittadini che amministrate. Voi non invocate
sempre legalità, ma sopportate molte illegalità sul vostro territorio, quando
esse sono a beneficio degli abitanti «doc»: abusivismo nell"edilizia, nel
commercio, nella pubblicità, nell'uso dei beni pubblici, nell'accoglienza etc.
Non controllate, come dite, il vostro territorio, ma sopportate (e alimentate)
una diffusa legale illegalità. Siete molto prudenti o assenti nei confronti dei
ceti che contano: diventate severi se i livelli di illegalità «disturbano»
l'equilibrio dell'illegalità nostrana.
Le vostre città vivono e prosperano con l'apporto degli stranieri, italiani e
non. Siete stati assenti nel garantire il rispetto delle regole per gli studenti
fuori sede, per gli immigrati lavoratori, per i turisti, per le prostitute di
infimo bordo. Come sempre accade non avete iniziato dalla testa, ma dalla coda.
Era più semplice sforbiciare gli estremi. Con le vostre iniziative vi ponete
nell'antica tradizione della tutela dei benestanti: avrete consensi e il
pensiero unico vi accompagnerà per le prossime amministrazioni.
Abbiate almeno il buon senso di non invocare giustizia, ma il diritto dei più a
non essere disturbati. Così il prezzo della bottiglietta di acqua delle vostre
città continuerà a salire nel prezzo; come il posto letto per lo studente
fuori sede. Il costo dei parcheggi andrà alle stelle e le multe ingrasseranno
le casse municipali. Gli immigrati lavoratori continueranno a vivere nelle
stamberghe abbandonate e le prostitute povere avranno, finalmente, strade tutte
loro. E se sono minorenni, pazienza. Non occorreva essere geni per capire che i
grandi movimenti di popolazioni avrebbero trascinato anche irregolari e
delinquenti: avete invocato il libero mercato, lamentandovi poi delle sue
distorsioni. Non si tratta di ingenuità, ma di furbizia. Non è esattamente la
politica sociale che sognavamo: ma ogni sogno invoca speranza e a questa
continuiamo ad appellarci.