HOME PAGE          SOMMARIO TEMI


L'ONU RISPONDE AL PAPA. LA NOSTRA ETICA? I DIRITTI UMANI,

L'accusa di «relativismo morale»

L'Unità - 1-12-2007

Altro che relativismo morale, noi siamo fondati sui diritti umani. Le Nazioni Unite non ci stanno a subire le accuse che arrivano dalla Santa Sede e rivendicano il fondamento dellOnu, la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Un botta e risposta che non capita tutti i giorni, certo. Da una parte Papa Benedetto XVI e le sue critiche alle organizzazioni internazionali che «mancano di etica». Dallaltra, le Nazioni Unite che unetica ce lhanno eccome, ed è quella della difesa dei diritti umani.

A rispondere al Papa è il portavoce dellOnu, Farhan Haq: «Le Nazioni Unite ha detto nascono da un accordo tra Stati, ma non dimenticano che una delle pietre miliari dell'Onu è la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo». Ovvero, quel documento firmato a Parigi quasi sessant'anni fa, il 10 dicembre 1948, che ha «innestato nel dna» dell'Onu quegli stessi principi etici di cui parla il Papa. Le Nazioni Unite, aggiungono dal Palazzo di Vetro, «ascoltano i popoli, le ong, gli attivisti per i diritti umani e i singoli parlamentari. Dobbiamo fare di più spiegano ma l'Onu cerca sempre di includere il maggior numero possibile di interlocutori».

Respinte così al mittente le accuse di rifiutare la «legge morale naturale» e di essere «manipolati dalla pressione ideologica», come aveva detto sabato mattina Benedetto XVI a un centinaio di rappresentanti delle ong cattoliche più importanti del mondo. I diritti umani, rivendicano da New York, «non sono negoziabili per loro natura e per il loro ruolo di fondamento della vita sociale».

Nel pomeriggio, prima che lOnu esprimesse il suo dissenso, il Vaticano si era probabilmente già reso contro dellincidente diplomatico scatenato dalle parole del Papa: Benedetto XIV, precisavano dalla Santa Sede, «non ha affermato che il relativismo morale domina le Nazioni unite e le altre organizzazioni internazionali ma che spesso il dibattito internazionale appare segnato da una logica relativistica». Il Papa, a dire il vero, aveva parlato dell«imposizione di una nozione della legge e della politica che alla fine genera consenso tra gli Stati - un consenso condizionato da interessi di breve termine o manipolato dalla pressione ideologica - considerato l'unica vera base delle norme internazionali».

Dopo le polemiche tra Vaticano e Amnesty international sull'inclusione o meno dell'aborto tra i diritti umani, insomma, unaltra brutta giornata in Vaticano. Ma per qualcuno è solo colpa dei media. Sul blog Paparatzinger, un post dice: «Chiaramente i media non possono a lungo sopportare il concerto di lodi sull'Enciclica che sta riempiendo le loro pagine, allora si gettano, che dico, si inventano, una ragione per di nuovo attaccare il Santo Padre, cercare di discreditarlo. Posso dirlo? Mi fanno schifo».