Il cardinale quasi santo sparisce dalla tomba
di Vittorio Sabadin
“La Stampa” del 5 novembre 2008
John Henry Newman (nato a Londra nel 1801, morto nel 1890) è stato uno dei grandi teologi e
filosofi inglesi. Sacerdote della Chiesa anglicana incaricato di seguire gli studenti di Oxford, a 44
anni si convertì al cattolicesimo spiegando di essere arrivato alla conclusione che «la Chiesa
Cattolica era formalmente dalla parte della ragione». Ordinato sacerdote cattolico nel 1847 a Roma,
si trasferì a Birmingham dove, affascinato dalla figura di San Filippo Neri, fondò il primo Oratorio
britannico. Un malato guarito grazie alla sua intercessione già c’era e bastava trovarne un altro. In
Vaticano tutto era pronto, con il totale appoggio di Papa Ratzinger. Anche le resistenze di alcuni
esponenti della Chiesa Anglicana erano state sopite e finalmente niente sembrava poter fermare il
processo di beatificazione del cardinale John Henry Newman, nemmeno i sospetti di una sua
relazione omosessuale. Ma quando ogni cosa sembrava andare per il meglio, è accaduto
l’incredibile: la ricognizione della salma, che storicamente è sempre stata uno degli elementi
fondamentali dei processi canonici, non si può fare perché il cadavere di Newman è scomparso.
Per più di un secolo si era pensato che il cardinale fosse sepolto nel piccolo cimitero del
Worcestershire, dove aveva chiesto di riposare per sempre vicino alla salma di Padre Ambrose St
John, l’uomo con il quale aveva trascorso una lunga parte della sua vita e che aveva ammesso di
amare «come si ama una moglie o un marito». Molte proteste si erano levate da parte di
associazioni gay quando si era diffusa la notizia che il processo di beatificazione del cardinale
avrebbe comportato l’esumazione della salma, con la conseguente violazione del suo desiderio, più
volte espresso, di restare per sempre vicino a Padre Ambrose, morto vent’anni prima di lui. Ma
quando la tomba del vecchio cimitero di Rednal è stata aperta, dentro non c’erano, come si sperava,
i resti mortali di un futuro santo in buone condizioni di conservazione, ma solo quelli di una
nappina del cappello, una maniglia e una placca di ottone.
Gli esperti, subito convocati, sono arrivati alla conclusione che sia stata l’acidità del terreno a
dissolvere il corpo del cardinal Newman, ma nessuno sembra dare loro molto credito. Anzi: nuovi
esami effettuati dal professor John Hunter dell’Università di Birmingham hanno dimostrato che il
terreno della fossa non è abbastanza acido per dissolvere i tessuti duri di un corpo umano, anche se
sepolto nel lontano 1890.
Dov’è finita dunque la salma di John Newman? Investigatori e uomini di chiesa sono al lavoro per
trovare una spiegazione e, insieme con quella, un cadavere. E’ possibile che, in piena epoca
Vittoriana, l’ostracismo per i gay abbia impedito di rispettare le ultime volontà del cardinale e che il
suo corpo sia stato sepolto segretamente altrove. Ma non si esclude nemmeno che il desiderio di
Newman sia stato preso fin troppo alla lettera, e che la salma si trovi nella stessa bara di St John. Ai
necrofori non è stato però permesso di aprirla per controllare. L'ultima ipotesi, la più improbabile, è
che il corpo sia stato trafugato insieme con quello di Padre Ambrose, per scongiurare la loro
separazione.
Nato nel 1801 da una famiglia Anglicana, Newman si convertì al cattolicesimo nel 1845, fondando
il Movimento di Oxford che avrebbe dovuto riportare la chiesa inglese alle sue radici cattoliche
romane. Importante pensatore e teologo, fu nominato cardinale da Papa Leone XIII e ha un grande
ammiratore in Benedetto XVI, che vorrebbe annunciarne la beatificazione nel prossimo dicembre.
«La ricognizione canonica del corpo - spiega monsignor Enrico Dal Covolo, postulatore salesiano
delle Cause dei Santi - non è più indispensabile ai fini della beatificazione, che può riguardare
anche persone sepolte in fosse comuni, come i martiri spagnoli della persecuzione anticattolica. Ma
è sorprendente che sia stata trovata vuota la tomba di una personalità di assoluto rilievo come il
cardinale John Henry Newman. Quello che è sempre stato indicato come il suo sepolcro non è una
sepoltura di fortuna, ma una sede ufficiale e ciò rende tutto più clamoroso».
I resti del cardinale dovevano essere portati all’Oratorio di Edgbaston - la Chiesa da lui fondata alla
periferia di Birmingham nello spirito degli Oratori di San Filippo Neri, dove trascorse i suoi ultimi
anni e dove morì - per essere venerati dai pellegrini. Ma da domenica scorsa nella teca ci sono
soltanto le poche reliquie ritrovate, compresa una ciocca dei suoi capelli che forma un misterioso
punto interrogativo.