Il ritorno di Satana...
DA: Franco Barbero, Il giubileo di ogni giorno, Viottoli, Pinerolo 1999
chi è Franco BARBERO
(...)
D) Ma
almeno una parola vorrei ancora sentirla sul "ritorno di Satana".
Anche il "Catechismo della chiesa cattolica", da lei spesso citato,
menziona il diavolo. Al numero 2851 dice testualmente che "il Male non è
un'astrazione: indica invece una persona: Satana, il Maligno, l'angelo che si
oppone a Dio" e tante altre cose del genere…
R) Siamo anche qui di fronte ad
una dottrina che non appartiene al nucleo della fede cristiana. Oggi, in una società
in cui la presenza del male è invasiva e profonda, si dà un volto, un nome a
queste realtà negative, le si assomma e le si "personalizza" in
Satana. Si tratta di una credenza antica come il mondo, un dato culturale e
psicologico che è penetrato, con il vigore delle sue immagini e la plasticità
del suo linguaggio, in molte tradizioni religiose. Ma occorre leggere,
"sotto" questi linguaggi, un messaggio assai prezioso ed esplicito:
ciascuno di noi si trova a fare i conti con le mille presenze del male. Il male
non va mai sottovalutato.
Certo,
è impressionante constatare come il Catechismo riprenda almeno venti volte la
dottrina tradizionale del diavolo con annessi e connessi, con una perentorietà
della condanna degli angeli per i quali "non c'è possibilità di
pentimento dopo la caduta" (n.393). Ma questo immaginario può
tranquillamente cadere.
Il
diavolo non è una realtà personale, ma è la
cifra, la rappresentazione personalizzata del male.
Diavolo
vuol dire egoismo, stupri, guerre, industria delle armi, sfruttamento,
ingiustizia…Questo è l'unico "diavolo", l'unico "Satana"
che io conosco e la fede cristiana, attraverso questi linguaggi delle culture
antiche, mi invita a combattere "i diavoli di questo mondo" che, come
sappiamo, sono molto concreti e numerosi. Per esempio, questo Giubileo non è
pieno di diavoletti (soldi, soldi e poi ancora soldi…)? Questi sì che sono
diavoli da combattere…
D) E
tutto questo proliferare di esorcisti?
R) Sì, è grave che si
nominino degli esorcisti. Si induce così molta gente a pensare ad una presenza
nascosta e misteriosa del male, anziché aiutare le persone a vedere i
"diavoli" concreti con i quali dobbiamo fare i conti dentro e fuori di
noi.
E'
davvero importante abbandonare la credenza
nel diavolo che, tra l'altro, ha creato non poche sofferenze e ha scatenato
tante paure. Su questo terreno la lettura fondamentalista della Bibbia è molto
nociva perché non sa distinguere tra linguaggio e messaggio.
E’
meglio trovare il coraggio di dirci che egoismi, guerre, stupri, sfruttamento e
tanti altri mali non vanno messi sul conto di un qualche diavolo, ma sono il
frutto delle nostre responsabilità non assunte, delle nostre scelte sbagliate,
dei nostri egoismi individuali e di gruppo. E’ troppo comodo mettere in conto
al diavolo. No, le nostre “diavolerie” sono un nostro “prodotto”. E’
inutile mettere in campo un “agente diabolico” esterno, inventarci un
diavolo per metterci al riparo dalle nostre concrete responsabilità. Dietro la
guerra dei Balcani non c’è nessun diavoletto. Tocca a noi individuare e
combattere le cause di queste tragedie.
D) C’è, secondo lei, qualche legame tra tutto questo “satanismo” di
oggi e il mondo dei maghi, dei cartomanti, degli indovini?
R) Mi sembra, intanto, che se
si abbandonasse la credenza nel diavolo, si darebbe un appiglio in meno al
satanismo. Aver enfatizzato la presenza di Satana può aver dato avallo a queste
esperienze patologiche. Quanto ai riti satanici, lì ci sono quasi
esclusivamente due diavoli: perversioni sessuali e droga. Maghi e cartomanti?
Sono semplicemente persone che sanno come fare soldi senza lavorare, infilandosi
nelle angosce delle persone da veri profittatori. (...)