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13 MILIARDI PER I CACCIABOMBARDIERI, 8 PER L'ABRUZZO. AL VIA LA CAMPAGNA DI "INDIGNAZIONE NAZIONALE"

ADISTA n°  46 del 2.5.2009

34969. ROMA-ADISTA. Approvato senza sorprese dalle Commissioni Difesa di Camera e Senato - con la mancata partecipazione al voto finale dei parlamentari del Partito Democratico - lo scorso 7 e 8 aprile il più grande programma di riarmo mai realizzato nell'Italia repubblicana: 131 cacciabombardieri Joint strike fighter (Jsf) per un costo complessivo iniziale (destinato ad aumentare nel corso del tempo) di quasi 13 miliardi di euro (v. Adista n. 40/09), a fronte degli 8 stanziati dal governo nel Consiglio dei ministri straordinario del 23 aprile per la ricostruzione dell'Abruzzo. "Mentre da ogni parte giungevano appelli a reperire fondi per la ricostruzione (‘Ci vorranno 12 miliardi', ha detto il ministro degli Interni) e venivano avanzate varie strade da percorrere (5 per mille, tassa sui redditi alti, donazioni, sms, collette, ecc.) le commissioni Difesa di Camera e Senato hanno discusso (poco) e approvato l'acquisto di aerei da guerra F-35", si legge nell'editoriale di maggio di Mosaico di pace, il mensile promosso da Pax Christi: "Folli! Non vi è altro termine per definire i programmi di sviluppo che il nostro Paese persegue". Perche "non ripensarci?", aveva aggiunto don Renato Sacco. Sarebbe "un bel segnale in tempo di crisi. E noi in Italia abbiamo anche il terremoto, non solo la crisi. E allora potrebbe essere davvero l'occasione per tutti, maggioranza e opposizione, per dire: ‘Scusate, su questa spesa così alta ci fermiamo, ci pensiamo su'. Non sarebbe visto come cedimento a un ‘pacifismo a senso unico', ma come un gesto di buon senso... di non spreco (v. Adista n. 43/09). Richieste respinte al mittente da Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, intervistato da Peacereporter: "Accostare la spesa per il programma Joint Strike Fighter a quella per gli aiuti e la ricostruzione in Abruzzo è legittimo dal punto di vista politico, ma non da quello finanziario. Le due questioni, in termini di bilancio, non si sovrappongono: il terremoto infatti richiede stanziamenti immediati, che riguarderanno questo anno e il prossimo, mentre il programma pluriennale F-35 graverà più avanti sul bilancio pubblico".

Una replica di fronte alla quale non resta che "l'indignazione nazionale", come suggerisce la campagna lanciata dal portale indipendente di informazione Grillonews che in pochi giorni è stata sottoscritta da 1.500 persone. "Con queste righe desideriamo esprimervi la nostra indignazione", si legge nella petizione (che può essere firmata sul sito internet www.grillonews.it) indirizzata a governo e Parlamento. Una indignazione che "diventa ancora più grande di fronte alla preoccupante crisi economica che influisce sulla vita di milioni di cittadini che vivono in Italia, e alle altrettanto preoccupanti calamità naturali che hanno colpito una parte del nostro Paese. Sappiate che riteniamo inammissibile e immorale che il governo si impegni ad investire decine di miliardi di euro per l'acquisizione di cacciabombardieri. Per questo ci impegniamo a far sì che questo grido di indignazione giunga in ogni luogo d'Italia, nella speranza che il suddetto ‘Programma pluriennale' venga fermato". (l. k.)