Maria, donna di fede
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del 21 dicembre
chi è Franco BARBERO
Commento
alla lettura biblica - domenica 21 dicembre 2008
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oggi nella liturgia il brano che fu già proposto il giorno 8 dicembre. Offro,
invece, a chi legge una pagina che scrissi circa 30 anni fa e che ritengo ancora
oggi utile per restituire Maria a se stessa, andando oltre la statuina di gesso
con il manto azzurro che il catechismo e la predicazione continuamente ci
ripropongono.
Donna di Nazareth
Era cresciuta come tante ragazze del villaggio. Proprio a Nazareth aveva
imparato a conoscere, in casa e in sinagoga, la storia del suo popolo, la
storia dei profeti. Ma la sua vita di donna era segnata soprattutto dai lavori
di casa.
Le donne, specialmente in quel tempo, in Israele e un po' dovunque, erano di
fatto considerate inferiori agli uomini. Le donne non erano stimate
capaci di fare certi mestieri, non potevano fare né il maestro, né il
sacerdote e non potevano svolgere uffici e mansioni pubbliche. Sulle donne
pesavano molte fatiche e tutti i lavori domestici, gran parte delle
preoccupazioni della casa.
Verso i quindici anni Maria, come tante sue coetanee, sposò un giovane del
paese, quel Giuseppe di cui parla il Vangelo. Nella loro casa nacque Gesù e poi
alcuni fratelli e sorelle.
Era una famiglia in cui la fede era vissuta dai genitori e proposta ai figli.
Per questo Giuseppe e Maria portavano i loro figli al tempio e più spesso, ogni
festa, alla sinagoga del paese. E' proprio lì che Gesù imparò a conoscere le
antiche vicende del popolo, di Mosè, di Amos, Isaia, Ezechiele e di tutti i
credenti che venivano ricordati per la loro fede in Dio.
Gesù si faceva delle idee e cresceva con la voglia di capire. Qualcuno pensa
che Giuseppe sia morto molto presto. Non sappiamo con precisione. Certo è
che Maria, questa donna del popolo, ebbe ben presto delle preoccupazioni da
parte di Gesù.
Un figlio singolare
Vedeva che questo figlio era attento, laborioso, ma... quanto più passavano gli
anni e si faceva grandicello, manifestava idee che a lei, donna profondamente
credente, sembravano piuttosto strane. Gesù a volte le manifestava i suoi
pensieri, a volte taceva, come se portasse in cuore una pena profondissima che
non riusciva a comunicare agli altri. "Vedi, mamma, - le disse un giorno
Gesù – tu mi hai educato alla fede nel nostro Dio, ma non mi hai detto che i
sacerdoti e un po' tutti noi abbiamo rovinato questa fede. A che cosa l'abbiamo
ridotta? A poco altro che un mucchio di riti, di usanze. Dio vuole il nostro
cuore e il nostro amore.
Maria sentiva con piacere questo figlio che ragionava di cose importanti, serie,
vere. Spesso Gesù ritornava in casa su questi argomenti, ma a volte aggiungeva
delle osservazioni che ferivano il cuore di Maria e degli altri.
Gesù non sopportava più tutte quelle pratiche esterne che i sacerdoti
imponevano al popolo: riti di abluzione, riti di astinenza, divieto di toccare
un ammalato, di avvicinarsi a certi stranieri, di trattare con amicizia con le
donne e con pubblicani. Gesù, che aveva tanta familiarità con il pensiero dei
profeti antichi, sapeva (anche perché Giovanni il Battista glielo ripeteva) che
Dio guarda il cuore e non le nostre osservanze, i nostri mille riti.
"Vado per le
strade…"
Successe poi un fatto che fece piangere Maria: quando uccisero il Battista, il
vero maestro della sua giovinezza di , Gesù decise di lasciare
definitivamente la casa e la famiglia e di andare per le contrade e i villaggi a
predicare questa fede nel Dio che guarda il cuore e ci chiede di fare tutto il
possibile per chi è più povero e sofferente.
Molti venivano da Maria e le dicevano: "Ma ti sei accorta che questo tuo
figlio è diventato matto! Non sai che cosa va dicendo in giro? Se la prende con
i farisei, con i maestri della Legge, con i sacerdoti, con le autorità. Dice
cose incredibili: accusa tutti costoro di voler fare i loro interessi e di
essere dei falsi maestri".
Maria era disperata. Conosceva la sincerità di Gesù, ma non riusciva a capire
tutti questi suoi discorsi. Eppure non era ancora tutto. Altri venivano a
riferire a Maria, ai fratelli e alle sorelle di Gesù particolari e fatti ancora
più allarmanti: "Sapete che cosa fa adesso Gesù? Egli parla con le
prostitute, con la gente che non crede, con gli esattori delle imposte e mangia
con loro, si fa vedere in loro compagnia. Anzi, dice apertamente che Dio vuole
bene a questa gente più che a un fariseo o ad un sacerdote".
Maria non sapeva che fare. Le sorelle e i fratelli di Gesù erano indignati
per il fatto che adesso tutti se la prendevano con loro e li additavano in
pubblico come i familiari del pazzo "rabbi" di Nazareth. Un giorno
presero la decisione di andarlo a fermare per persuaderlo a ritornare a casa,
affinchè cessasse di dare loro dei guai. Ma non ci fu verso, non
riuscirono a convincerlo!
Pazzo o profeta…?
Maria aveva nel cuore una grande sofferenza. Da una parte non riusciva a capire
fino in fondo ciò che Gesù andava insegnando, ma… era poi così
sbagliato tutto quello che faceva e predicava? Maria in qualche modo avvertiva
che Gesù era, sì, un figlio come gli altri, ma era anche diverso dagli altri
suoi figli. Ma non erano anche "diversi" i profeti che, fin dai tempi
più antichi, i potenti e i sacerdoti avevano maltrattato e fatto passare per
matti? Tante cose passavano per la testa e nel cuore di Maria. Era perplessa,
pensierosa, voleva capire di più, non se la sentiva di condannare e continuava
a pregare quel Dio in cui credeva perchè la aiutasse a comprendere.
"Tu che sei una
donna…"
No, non era possibile che Gesù fosse solo un pazzo! C'era un argomento che la
faceva pensare molto. Con molta chiarezza Gesù le aveva detto: "Non è
vero che le donne sono meno amate da Dio, che esse non hanno nulla da insegnare
agli altri, che debbono sempre stare in silenzio e venir considerate inferiori
agli uomini. Essere donna vale tanto quanto essere uomo.
E' un dono di Dio l'esser uomo e così lo è altrettanto l'essere donna.
Sono gli uomini, specialmente quelli che hanno potere, che inculcano questa
inferiorità. Essi bestemmiano perché fanno passare questa loro idea e questo
loro interesse ingiusto come se tutto ciò fosse volontà di Dio. I sacerdoti e
i maestri della legge, che diffondono queste "tradizioni" umane o
questi privilegi, sono dei bestemmiatori perché fanno credere al popolo che
queste consuetudini non vanno cambiate perché sono la volontà di Dio.
Maria, questo non è ciò che vuole il nostro Dio; è ciò che ci fanno credere
i nostri padroni! Dio ci vuole figli e figlie, non uno sopra e una sotto come
ora. Ecco perché vogliono farmi tacere e dicono che sono matto: perché insegno
al popolo a distinguere tra la parola degli uomini e il volere di Dio".
Maria, educata alla sottomissione, ascoltava sbigottita, ma come poteva nel suo
cuore di donna dare torto a Gesù? Lei che spesso aveva esperimentato la
sofferenza di essere trattata male o esclusa solo perché era una
donna…comprendeva che ci doveva pure essere qualcosa di vero e giusto nelle
parole di Gesù… Ma, come sarebbe finita per lui se continuava a comportarsi
in quel modo e a dire quelle cose che non piacevano ai capi dei sacerdoti e ai
capi politici? Maria temeva per la vita di Gesù. Sapeva bene che i potenti non
scherzano e non tollerano chi si ribella, chi parla chiaro.
"Chi è
Pregava, cercava di sforzarsi di capire, aveva dubbi ed incertezze. Era così
difficile avere un figlio come Gesù che si era impegnato a fondo a difendere i
più poveri e deboli. Eppure Maria era anche felice perché sentiva che Gesù
aveva tanta fede, era sincero e deciso a rischiare, a pagare di persona. Un
figlio che ama a questo modo i poveri e gli emarginati non era forse un grande
regalo di Dio? Non insegnavano così i profeti e tutta la Scrittura di Israele?
Possiamo anche pensare che qualche volta Maria e i suoi familiari abbiano
raccomandato a Gesù un po' di "prudenza" perché non volevano che si
mettesse nei guai. E i guai davvero giunsero presto per Gesù: lo sappiamo bene.
A tal punto che Gesù fu processato e fu condannato a morte sulla croce.
Non sappiamo se Maria e i fratelli di Gesù presero parte alle ultime vicende
della sua vita. Saranno stati presenti alla sua morte sul Calvario? E' sicuro
che Maria, nonostante il suo enorme dolore, sempre più si interrogava, pensosa,
su questo suo figlio. Nel cuore spuntava spesso questo interrogativo: "Chi
è
Da madre a discepola
Per questo Maria, anche dopo la morte di Gesù, si mantenne in contatto e in
amicizia con i discepoli. Proprio lei con i discepoli sentì rifiorire nel cuore
una grande speranza, lentamente ma profondamente: "Sì, lo hanno ucciso
questo Gesù, mio figlio, ma ora egli è vivo perché Dio non lo ha abbandonato.
Egli è il vivente. Il risuscitato dai morti. Egli ha trovato l'opposizione dei
sacerdoti e dei potenti, ma ci ha insegnato la via di Dio. Io che sono stata la
sua mamma, ora diventerò una sua discepola".
E Maria fece parte della comunità dei discepoli ed essi le vollero un grande
bene perché era la mamma di Gesù, ma soprattutto perché la sua fede era forte
e fiduciosa.