Luterani In chiesa è l' ora delle donne la sfida
della Papessa Margot
Andrea Tarquini
Repubblica 29 ottobre 2009
Rivoluzione femminile al vertice della chiesa luterana tedesca,
culla del protestantesimo. Da ieri una donna, e oltretutto una donna
divorziata, madre di quattro figli, sportiva e richiestissima nei talkshow, è
presidente della Evangelische Kirche Deutschlands (Ekd, il sinodo
protestante). Si chiama Margot Kaessmann, ha 51 anni, è vescovo di Hannover.
E ha subito promesso più impegno: per riavvicinare la chiesa alla società,
ai problemi reali della gente, ai temi sociali più scomodi. Nella Germania,
patria di Lutero ma anche di Papa Benedetto XVI, quello di ieri è stato un
giorno importante per il mondo della fede. Una donna divorziata come leader
dei luteraniè una sfida amichevole ma aperta alla rigida posizione della
Chiesa cattolica. Che subito ieri, tramite il presidente della Conferenza
episcopale tedesca, Robert Zoellitsch, ha reagito con calde congratulazioni
alla nuova guida dei "concorrenti". «Davvero vogliono votarmi? Va
bene, accetterò l' incarico. I miei quattro figli sono cresciuti, il mio cane
sta invecchiando. La mia vita sarà diversa», ha detto la vescovo Margot
Kaessmann alla Sueddeutsche Zeitung, poco prima della votazione. In attesa del
risultato, alla riunione dell' Ekd nell' antica, splendida Ulm, lei è andata
a fare jogging lungo il Danubio. Poi si è presentata ai giornalisti come a
uno dei frequenti appuntamenti con loro. Attesa tranquilla, o quantomeno
tranquillità ostentata, sempre con quel bel sorriso che le accende occhi e
volto, i capelli neri cortissimi, vestita in nero, una croce di perle al
collo. Alla fine il risultato è stato una vittoria schiacciante: hanno votato
per lei in 132 su 142. Ha avuto l' appoggio anche di prelati conservatori o
tradizionalisti. Martedì, parlando all' assemblea dell' Ekd, Margot Kaessmann
aveva tenuto un discorso di candidatura tranquillo e rassicurante, ma insieme
deciso, come è suo stile. «Se mi sceglierete, sarà un passo nella normalità
scegliere che tutti gli incarichi nella nostra Chiesa possono essere ricoperti
anche da donne». L' hanno scelta perché si fidano del suo stile
anticonformista, giovanile e moderno, del suo modo aperto di parlare. E anche
del coraggio con cui ha sempre vissuto in pubblico la sua vita, da vescovo e
da donna. Per la sua popolarità e la sua immagine, che le sono valsi i
soprannomi di «vescovo pop» o di «Demi Moore della Chiesa». Ma Margot
Kaessmann ha conquistato da tempo i tedeschi, e non solo i luterani, per il
coraggio con cui ha affrontato i momenti più difficili e tragici della vita.
Prima lo stress di essere insieme madre di quattro figli e vescovo della più
importante diocesi luterana tedesca. Poi il dramma del cancro al seno che l'
ha colpita nel fiore degli anni, e la tenacia con cui ha combattuto la
malattia, riuscendo a sconfiggerla. Poi ancora l' ultima prova, il dolore del
divorzio dal marito. «Conosco i miei confini e i miei limiti, tante volte
capita di temere di non farcela», ha scritto Margot Kaessmann nella sua
autobiografia, una confessione dal vivo appena uscita. È così, è autentica
e sincera, e per questo piace, sottolinea Matthias Drobinski della
Sueddeutsche. Non nasconde svolte e momenti di rottura della sua vita, sa
parlare in Chiesa come nessun altro della vita reale, riempie le cattedrali, i
fedeli la ascoltano spesso con gli occhi lucidi. Va ai talkshow e sa
raccontarsi, è una teologa di primo rango ma rifugge dall' intellettualismo
del suo predecessore, il vescovo di Berlino Wolfgang Huber. È progressista
sulle pari opportunità di cui è un simbolo, ma a volte tradizionalista sui
temi etici. Molti la vedonoa sinistra, vicina ai Verdi, ma lei non ha mancato
di elogiare più volte la Cancelliera Angela Merkel come «una donna
eccezionale». E tra le sue migliori amiche nel mondo politico c' è Ursula
von der Leyen, ministro, medico e madre di sette figli, vicinissima alla
Merkel. Nel mondo ci sono solo altre due vescovo con un ruolo così
importante: Katharina Jeffers Schori nella chiesa episcopale Usa e Susan
Johnson nella chiesa evangelica canadese. Una donna, per di più così
anticonvenzionale, alla guida degli evangelici in Germania, può riaprire nel
mondo cattolico dibattiti sofferti. Ai cattolici comunque Margot Kaessmann
tende la mano: «Voglio dare alla nostra chiesa un profilo più netto e
chiaro, ma spero in una buona convivenza, quel che ci unisce è più di quanto
non ci divida». Adesso la palla lanciata dalla "papessa luterana"
è in campo vaticano.