Pedofilia. Il lato oscuro della Chiesa
di Maria Novella De Luca
“la Repubblica” del 22 maggio 2009
Raccontano di stanze buie, di violenze nelle camerate, di molestie nel confessionale. Ricordano nel
dettaglio botte, sevizie, ricatti, attenzioni morbose, paura e vergogna. Anche se sono passati venti,
trenta, quarant´anni. Loro, gli ex bambini, non dimenticano. Erano piccoli, adolescenti, disabili,
orfani. La Chiesa apre il suo archivio più sconvolgente, per la prima volta in tutto il mondo le
vittime parlano e vengono ascoltate, e si scopre che i casi di pedofilia sono migliaia e migliaia. La
Chiesa americana, quella australiana, e ieri, dopo nove anni di inchiesta, la chiesa irlandese: negli
enti per minori gestiti da religiosi generazioni di bambini hanno subito stupri e soprusi. Per colpa di
"preti traditori", così li aveva chiamati un anno fa papa Ratzinger a Sydney, affermando che chi si
macchia di queste colpe «è una vergogna per la Chiesa» e deve essere processato. Il risultato è che
le storie vengono alla luce, è di pochi mesi fa la denuncia degli ex allievi dell´Istituto "Antonio
Provolo" di Verona, bambine e bambini sordomuti oggi adulti di mezza età, che in sessanta hanno
raccontato di essere stati «violentati e bastonati per anni», dai religiosi che li avrebbero dovuti
accudire e proteggere, e che oggi nonostante le accuse sono ancora lì, in quello stesso istituto. Dal
2000 ad oggi sono almeno 60 i casi di preti condannati o in attesa di giudizio perché colpevoli di
abusi sessuali. Una presa d´atto durissima per chi nella Chiesa lavora e alla dedizione agli altri ha
consacrato la propria vita. Come don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele di Torino, presidente
di Libera, che dice: «Ci vuole trasparenza, quanti silenzi complici ci sono stati, bisogna ripensare la
formazione nei seminari, il cammino verso il sacerdozio». Con un dolore tremendo però. «Come si
fa a non sentirsi sconvolti leggendo che cosa è successo in Irlanda, è giusto cercare la verità, punire
chi ha coperto gli abusi. Ma ci vuole attenzione, questa è una pagina oscura che non deve infangare
la parte sana della Chiesa, anche se è necessario fermarsi, riflettere. Difendendo le vittime, ma
accogliendo anche chi ha sbagliato». E don Ciotti racconta di aver seguito più di un prete accusato
di pedofilia, e di averlo "accompagnato" verso il processo. Cercando di guardare quel lato oscuro,
malato, che poi diventa crimine.
La Chiesa si apre e svela il lato buio. A scorrere le cronache giudiziarie i casi italiani sono decine e
decine. Alcuni più noti, e a lungo coperti dalle gerarchie ecclesiastiche, come quello di don Lelio
Cantini, sacerdote fiorentino ritenuto colpevole di «abusi sessuali pluriaggravati e continuati su
minori», ma restato al suo posto di parroco fino al 2005, quando ormai ottantenne è stato "punito"
dal Papa con la riduzione allo stato laicale. Per 10 anni, dal 1975 al 1985 aveva imposto rituali
sessuali di ogni tipo a ragazzi e ragazze adolescenti che soltanto anni dopo avrebbero trovato il
coraggio di denunciare.
Perché spesso accade così. Gli ex bambini devono diventare adulti per riuscire a descrivere ciò che
hanno subito. A volte perché l´orrore è tale che si cerca di dimenticare, più spesso però perché non
vengono creduti. C´è da osservare infatti il contesto in cui questi fatti accadono, collegi, comunità,
scuole, oratori. Contesti fragili, di storie difficili. Come la Comunità Incontro di don Pierino
Gelmini ad Amelia, famosa e iper-sponsonsorizzata comunità di recupero per tossicodipendenti.
Nell´agosto del 2007 due ex pazienti della comunità accusano don Gelmini di averli ripetutamente
molestati e abusati trai il 1999 e il 2004, quando erano ancora minorenni. «Ci portava nella stanza
del camino e ci faceva quelle carezze». Gli inquirenti ritengono le accuse fondate, decine di politici
si mobilitano in difesa del sacerdote, che viene però rinviato a giudizio.
La Chiesa svela il suo lato oscuro. Don Antonio Mazzi, fondatore della Comunità Exodus, parla con
il dolore nella voce e con veemenza. «Leggendo il resoconto delle sevizie fatte sui bambini negli
istituti gestiti da religiosi ho capito che la crisi è totale, senza ritorno, che questa Chiesa pensa
soltanto ad esibire ricchezza e potere, dimenticando le scritture, profezia. Non sono pochi casi, è un
orrore che va dall´America all´Australia, dall´Irlanda all´Italia: noi dobbiamo guardarci dentro, ci
vuole un nuovo concilio - incalza don Mazzi - com´è possibile che centinaia di preti abbiano
distrutto le vite di bambini innocenti, approfittando dei più fragili, gli orfani, i disabili, che
avrebbero invece dovuto proteggere. Come a Verona, nell´istituto per piccoli sordomuti...Davvero è
accaduto tutto questo? E il Vaticano che fa, dov´è?». La malattia è estesa, aggredisce più lati,
avanza. Ma la Chiesa ne parla, apre gli archivi, condanna. Proprio sull´Avvenire, il quotidiano della
Cei, lo psichiatra Vittorino Andreoli, in una serie di riflessioni dedicate alla vita del prete, spezza il
tabù, e parla dei sacerdoti pedofili. «Il sacerdote, che è uomo della sacralità, si rivolge ai bambini
ma come oggetto di piacere sessuale. Il che produce l´immagine peggiore che possa venire da un
prete e dà il senso proprio della degenerazione...Per questo credo che nel caso dei preti pedofili sia
fondamentale poter intervenire presto, se ciò è dato; e che in ogni caso la pena sia applicata con
severità. E, assieme gli sia accordata la cura...».
Certo, la reticenza c´è, ed è ancora forte, soprattutto ad uscire dalle pieghe delle istituzioni vaticane,
dei propri tribunali e consegnare i preti pedofili ai tribunali dello Stato. E di questo cupo castello
ancora presente di omertà e resistenze, dà conto un piccolo ma dettagliato libro dal titolo
provocatorio «Lasciate che i pargoli vengano a me. Storie di preti pedofili in Italia» di Paolo
Pedote. Un viaggio attraverso quindici casi di religiosi condannati per violenza sessuali. Nomi a
volte poco noti, o dimenticati, se non ci fossero le vittime, piccole, spesso inascoltate, a volte
addirittura messe al bando, a ricordare il lato oscuro della Chiesa. Ecco allora don Marco Gamba,
giovane parroco di Chiusa San Michele (Torino), condannato a 4 anni (con un notevole sconto) per
il possesso di materiale pedopornografico e per violenza sessuale aggravata su due giovani
chierichetti. O don Giorgio Mazzoccato, parroco della borgata di Arpinova, a due passi da Foggia,
condannato a sei anni di reclusione per aver molestato e abusato di 10 bambine e bambini dai 7 ai
12 anni, attirandoli in casa sua, dentro il confessionale, durante le gite della parrocchia. E poi don
Giuseppe Rassello, don Luciano Michelotti, don Giorgio Carli, don Bruno Puleo, don Romano
Dany, don Mauro Stefanoni, don Paolo Pellegrini, don Marco Cerullo. Centinai di preti, centinaia di
piccole vittime. Un catalogo lungo, dettagliato, triste.