Un
dialogo impossibile
dal blog di Franco Barbero http://donfrancobarbero.blogspot.com
dicembre 2008
chi è Franco BARBERO
Riporto, come mi è stato riferito, il dialogo impossibile, avvenuto
ieri tra Piero Baranco e Gesù di Nazareth che, una volta… in via del tutto
eccezionale, ha rilasciato una intervista esclusiva di cui qui trovate una
piccola parte.
D) Ma tu, Gesù di Nazareth, da quando Dio ti ha risuscitato hai continuato
ad interessarti delle vicende umane e religiose?
R) Eccome! La vita presso Dio non mi ha separato dalla terra, dal mondo.
Come ebreo di Galilea, ovviamente ho un particolare interesse per i miei
connazionali. E’ come se anch’io avessi vissuto l’Olocausto, lo sterminio.
Ora spero che ebrei e palestinesi trovino un accordo. Ma, certo, vedo che di
problemi sulla terra ne avete parecchi tra guerre, inquinamento, miseria e mille
altre violenze.
D) Ma che cosa pensi di noi cristiani/e?
R) Vedo che parlate sempre di me, ma spesso non riesco proprio a condividere
ciò che dite e soprattutto ciò che fate. Mi fate dire mille cose che non ho
mai sognato di dire… Per piacere, non tiratemi in ballo come un elastico.
D) Ma non sei tu che hai fondato la chiesa, specialmente quella cattolica?
R) Ma toglietevi dalla testa questa idea. Io ero e mi consideravo un profeta
di Israele e volevo, come altri, risvegliare il mio popolo ad una fede più
genuina, più legata alla vita. Solo che sia i sacerdoti sia i capi politici non
videro di buon occhio ciò che io facevo. Sentivo che Dio mi sospingeva a
continuare ciò che Giovanni, il Battista, il mio amato maestro, mi aveva
insegnato. Sapete bene come andò a finire: mi crocifissero come un sovvertitore
e un eretico. Io però sono nato ebreo, in una numerosa famiglia con fratelli e
sorelle, e sono morto ebreo, con la fede del mio popolo. Non ho mai pensato di
fondare una nuova religione. Che dolore quando ho saputo che taluni cominciarono
a chiamarsi cristiani….in opposizione agli ebrei. Io pensavo che i miei
discepoli rinnovassero la fede dei miei padri e la facessero rifiorire fuori da
certi steccati, da certi legalismi.
D) Ma, dunque, tu non sei contento che noi ora portiamo il tuo nome?
R) Vi ringrazio dell’affetto e dell’attenzione, ma a me interessava
parlare di Dio, non di me. E poi quasi quasi mi avete fatto uguale a Dio: questa
è una cosa che proprio non sopporto. Io pregavo Dio, lo adoravo…e non avrei
mai sognato di montarmi la testa a questo punto. Ogni dio fuori del vero Dio
nella mia fede è idolatria. Oggi, nella vita nuova della risurrezione, io
continuo a credere in Dio e adoro Lui solo. Mia mamma e mio papà insegnarono a
me, a
D) Sono piuttosto sconvolto dalle tue risposte….Che cosa pensi della chiesa
cattolica, del Vaticano?
R) A dire il vero io sono più sconvolto di te quando vedo tutto questo
apparato. Lì non c’è nulla che faccia pensare al mio insegnamento. E io
avrei fondato un impero del genere, un'azienda dove ci sono questi che voi
chiamate papi e cardinali che sono amici di Berlusconi, di Fazio e altra gente
del genere? Io i poveri li ho presi sul serio. Ho condiviso la loro vita. Non ho
parlato loro dei palazzi e nessun re o imperatore è venuto a riverirmi. Ora voi
avete cambiato tutte le carte in tavola e lo fate falsificando il mio messaggio,
usando il mio nome. Questo è un abuso. La chiesa ufficiale è un'istituzione di
abuso spirituale a tutto danno della gente semplice. E poi anche i miei amici e
le mie amiche della Palestina... Pietro, Maria di Magdala, Bartolomeo, Giovanna,
Tommaso…di tanto in tanto sono sconvolto dal modo in cui voi parlate di loro.
Pietro, per esempio, quando pensa che sulla terra c’è da secoli un signore di
Roma che dice di essere “successore di Pietro” e si chiama “sommo
pontefice”…scoppia in una incontenibile risata… Da pescatore della
Galilea…non si riconosce in questa catena di successori e dice: “Questo
sarebbe il mio successore!!!”. Forse bisognerebbe farci un pensierino e
mollarla con questo stile manipolatorio. Non appioppate al mio caro Pietro, con
la sua fragilità e la sua fede autentica, queste infami etichette del palazzo.
Non insudiciate di polvere imperiale chi è pulito e genuino come l’olio della
Palestina dei nostri tempi.
D) Anche questo natale di solidarietà non ti piace e non ti sembra
autentico?
R) Non farmi arrabbiare…perché altrimenti ritrovo la stizza con cui
rovesciai qualche bancarella nel tempio di Gerusalemme. Intanto sono nato a
Nazareth e Betlemme è la bella leggenda della mia discendenza davidica. Ma voi,
un po’ con il bue e l’asinello, un po’ con le varie e poetiche leggende
del Natale, avete tradito completamente la fede che è dono di Dio per far
crescere il suo regno sulla terra. Altro che Vaticano! La terra ha bisogno di
giustizia, di pane condiviso, di case…e voi vi tenete i palazzi e non volete
nemmeno pagare l’ICI.
D) Vedo che sei informato. Hai qualche consiglio da dare a noi che ci diciamo
cristiani?
R) In genere i miei consigli li ascoltano di più gli altri…Cercate di
credere in Dio sul serio e non nelle aziende ecclesiastiche…che sono cose che
hanno poco in comune con Dio e con me.
Io ho cercato di amare senza pregiudizi: voi non mi avete capito. Avete
cominciato a scomunicare, inquisire, condannare, bruciare, cacciare…Qualche
volta mi domando se non avete un po’ di pudore e di vergogna quando umiliate
le donne, gli omosessuali, i credenti di altre religioni. Vi ripeto:
convertitevi a Dio e passate dalla parte dei poveri. Riconvertite il Vaticano in
una grande casa di ospitalità e di dialogo. Lasciate stare certe cerimonie da
impero… Il messaggio di Dio non arriva dai palazzi…e gli abitatori di questi
palazzi vadano a vivere in affitto in una casa comune. Io credo che la fede ha
bisogno di “scendere” nelle strade dove la vita è un’altra cosa. Io
diventai credente in Dio sulle strade della Palestina… e lì ricevetti da Dio
il dono della profezia e la forza di cercare e di vivere la Sua volontà dalla
parte dei più deboli. Se volete essere miei amici e discepoli e dedicare la
vita al regno di Dio forse ci sono due “assi” da congiungere: Dio e i
poveri. Tutto il resto viene dopo. Ora ho già parlato troppo. Comunque ho tanta
fiducia perché Dio vive nel cuore di tanta gente anche nel mondo d’oggi…
Ovviamente ringrazio Piero Baranco di averci fornito parte di una lunghissima
intervista e… la responsabilità è tutta sua