di
Giuseppe Civati e Ernesto Maria Ruffini
“l’Unità”
del 25 febbraio 2010
In provincia di Mantova, a Goito, il
Consiglio comunale, a maggioranza di centrodestra e capeggiato da un sindaco di
area Udc, ha approvato un regolamento che prevede l’accesso all’asilo
pubblico comunale ai soli bambini che provengono da famiglie che accettano «l’ispirazione
cristiana della vita». La giustificazione sarebbe quella per cui «pur essendo
l’asilo pubblico, da sempre viene gestito secondo criteri che si ispirano al
cristianesimo». A questo punto è il caso di fornire a quegli amministratori
locali delle brevi istruzioni per l’uso della cosa pubblica.
Primo: la nostra Costituzione vieta ogni discriminazione fondata su
motivi religiosi (art. 3) e garantisce a tutti, senza alcuna distinzione,
l’accesso alla scuola pubblica (artt. 33 e 34). La scuola infatti, come ci
rammentano gli stessi Costituenti, dovrebbe rappresentare una «aperta palestra
di tutte le idee» (Preti), in cui si dovrebbe «entrare con animo tranquillo»,
perché dovrebbe rappresentare un «asilo di tutte le coscienze e... di tutti i
cittadini» (Marchesi) e dovrebbe essere laica e «al di sopra d’ogni
confessione» (Nenni).
Secondo:
se non bastasse la Costituzione, rammentiamo ai consiglieri comunali di Goito
che il Testo unico sull’immigrazione definisce discriminatorio ogni
comportamento che comporti «una distinzione, esclusione o preferenza basata
sulle... convinzioni e le pratiche religiose» (art. 43 D.lgs.
n. 286/1998) e che il d.l. n. 122/1993 (legge Mancino) punisce con la
reclusione fino a tre anni chi «commette atti di discriminazione per motivi...
religiosi» (art. 1). Terzo: la
Convenzione europea sui diritti dell’uomo vieta qualsiasi forma di
discriminazione fondata sula religione e impone agli Stati di rispettare la
diversità culturale e religiosa delle persone (artt. 21 e 22).
Quarto:
quali sarebbero i criteri cristiani cui sarebbe ispirata la gestione
dell’asilo comunale di Goito? Ma il Vangelo non dovrebbe invitare tutti
all’accoglienza e alla condivisione? Nel Vangelo, a proposito di bambini,
perché di bambini che dovrebbero andare all’asilo stiamo parlando, non c’è
forse scritto che «chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio,
accoglie me»? (Mt. 18, 5).
Adesso
un consiglio agli altri, esponenti politici (più o meno) democratici:
smettiamola di credere che si tratti di uscite innocue e insignificanti. Per
dirla con Bobbio, siamo di fronte a forme di razzismo istituzionale e non è il
caso di sottovalutarle, ma di segnalarle e di pretendere il rispetto dei valori
sui quali la nostra comunità si fonda. In nome del rispetto che dobbiamo nei
confronti chi è diverso da noi e verso noi stessi.