L'Europa iniqua e i rom
di Moni Ovadia
“l'Unità” del 21 agosto 2010
I rom non trovano pace in questa iniqua terra
d'Europa che non li vuole, che li tratta come un problema, come un ingombro di
cui sbarazzarsi allontanandoli alla vista del "uomo della strada". I
cosiddetti cittadini per bene, quelli che in passato votarono a milioni per
partiti razzisti pur di difendere i loro piccoli e risicati privilegi non hanno
minimamente fatto propria la tragica lezione che la cultura dell’ intolleranza
ha impartito al vecchio continente sulla pelle di chi in un modo o nell'altro
era considerato diverso Allora i rom erano in compagnia degli ebrei e di altri
indesiderabili, adesso sono soli. La cattiveria con cui vengono trattati lascia
indifferente l'opinione pubblica. Il problema è confinato al rifiuto della
contiguità. Le persone "normali" non li vogliono vicini. A Milano
mille "persone per bene" firmano una petizione contro la giunta di
centro-destra che ha dato l'assenso alla costruzione di un insediamento per
famiglie rom, grazie ad un finanziamento stanziato dal ministro Maroni, facendo
leva sulla guerra fra poveri: senza lavoro milanesi contro zingari. I firmatari
della petizione, leghisti duri e puri, chiedono l'intervento di Bossi in nome
della tradita identità leghista. Se Bossi non darà loro soddisfazione, possono
rivolgersi ad un altro che ce l'ha duro con i poveracci: Sarkozy che essendo un
destro cattivista di corta memoria - Sarkozy è di origini ebraico-ungheresi -
espelle, e disloca i rom senza risolvere un bel niente. A quante inutili
vessazioni dovranno essere sottoposte le popolazioni rom e sinti perché la
pavida ed imbelle Europa dia mano ad una legge vincolante per tutti i paesi
comunitari che riconosca loro il pieno statuto di cittadini europei con il
diritto di risiedere dovunque scelgano di farlo sulla base dello ius soli e nel
rispetto delle loro specificità sociali e culturali? Si paghi finalmente questo
debito!