SCANDALO PEDOFILIA, IL 2010 È STATO L’ANNUS HORRIBILIS DELLA CHIESA CATTOLICA
Vania Lucia Gaito
Il Fatto Quotidiano 3-1-2011
I casi di abusi sessuali da parte dei preti hanno caratterizzato tutto il 2010. Tanto che i vescovi sono costretti ad ammettere di aver saputo e taciuto. Papa Benedetto XVI condanna le violenze. Ecco allora la cronaca, mese per mese, di uno degli anni più difficile per il Vaticano
Per la Chiesa cattolica il 2010 è stato un anno difficile.
Soprattutto per lo scandalo degli abusi sessuali non più solo negli Stati Uniti
ma anche in Europa. Dopo le migliaia di casi in Irlanda, denunciati nel 2009
dalle commissioni Ryan e Murphy, l’anno, appena passato, si è aperto con nuovi
casi in Austria, in Belgio, in Olanda e in Germania.
In Germania sono coinvolte soprattutto le scuole cattoliche: per decenni, alcuni
dei più prestigiosi istituti cattolici tedeschi sono stati il luogo in cui si
sono consumate violenze sessuali agghiaccianti. Accuse di abusi e maltrattamenti
anche nel Coro di Ratisbona, diretto dal fratello del pontefice, Georg
Ratzinger, dal 1964 al 1993. Anche in Austria sono i collegi i luoghi in cui
vengono maggiormente consumati gli abusi sessuali, ma anche le parrocchie e
perfino le case. La drammaticità della situazione spinge il Vaticano ad
istituire commissioni indipendenti d’inchiesta, ma non basta ad arginare la
disaffezione dei fedeli. Nella sola Austria, il 42% dei cattolici abbandona la
Chiesa.
Incapaci di affrontare gli avvenimenti, i vescovi sono costretti ad ammettere di
aver saputo e taciuto, trasferendo i preti colpevoli da una parrocchia
all’altra. Le dimissioni cominciano in Irlanda, dove tre vescovi lasciano
l’incarico. Il vescovo belga, Roger Vangheluwe, si dimette confessando di aver
abusato di un bambino. Anche il vescovo norvegese Georg Muller lascia dopo aver
rivelato di aver violentato un chierichetto.
E mentre il Papa, nel corso del viaggio a Malta, incontra le vittime dei preti
pedofili e in diversi discorsi pubblici condanna senza riserve la pedofilia
clericale, il New York Times pubblica una serie di dossier che rivelano come i
vertici del Vaticano e lo stesso Ratzinger pur essendo a conoscenza di casi
molto gravi abbiano adottato la politica del silenzio e della copertura. La
Corte Suprema degli Stati Uniti rifiuta di pronunciarsi sul diritto all’immunità
della Santa Sede: il Vaticano può essere considerato civilmente responsabile
degli atti di un prete accusato di abusi su minori.
Anche sul fronte italiano, sono oltre una decina i sacerdoti condannati per
abusi sessuali. Lo stesso monsignor Crociata, segretario generale della CEI, per
la prima volta ammette che il Vaticano ha ricevuto denunce su circa 100 casi di
preti pedofili negli ultimi dieci anni. Ma è una stima per difetto. Infine,
Wikileaks pubblica alcuni cablo che rivelano come, nel caso irlandese, il
Vaticano, nonostante la sbandierata disponibilità a fare luce sullo scandalo dei
preti pedofili e a collaborare con le autorità civili, non abbia permesso ai
suoi uomini di testimoniare di fronte alla commissione chiamata a fare chiarezza
sugli abusi commessi dai sacerdoti irlandesi.
Si chiude così un anno drammatico, che ha portato migliaia di fedeli a lasciare
la Chiesa. E la disaffezione non potrà che continuare, finché il problema della
pedofilia clericale non sarà affrontato alla radice, riesaminando il
pesantissimo ruolo dell’educazione sessuofobica impartita nei seminari nella
genesi di quella che ormai è considerata una vera e propria piaga. Ecco, dunque,
la cronaca di questo annus horribilis della Chiesa
Gennaio
Il Vaticano sancisce l’obbligo di denunciare i preti pedofili alle autorità
civili. Tuttavia tale obbligo vale solo per i Paesi in cui la legge già lo
impone. Benedetto XVI riduce allo stato laicale don Marco Dessì, missionario
condannato per abusi sessuali su diversi bambini del Nicaragua.
Febbraio
Arrestato Angelo Balducci, gentiluomo di Sua Santità. Nell’inchiesta emerge
anche uno scandalo che porta in Vaticano. Secondo l’accusa, un religioso
nigeriano del coro di san Pietro si occupa di reperire, per gli appetiti
dell’ingegnere, giovani e ragazzi presentati, talvolta, come seminaristi.
Condannato in primo grado a 1 anno e 5 mesi don Paolo Biasi, per molestie ai
danni di 4 bambine. Padre Aldo Nuvola, ex parroco nella chiesa Regina Pacis a
Palermo, è rinviato a giudizio con l’accusa di avere tentato di ottenere
prestazioni sessuali da un ragazzo di 17 anni.
Marzo
Mentre il Papa invia una lettera pastorale ai fedeli irlandesi, con una ferma
condanna dei sacerdoti pedofili, il presidente della conferenza episcopale
tedesca ammette che le diocesi hanno intenzionalmente taciuto per anni sui
moltissimi casi di violenze commesse dai sacerdoti in Germania. Un giornale
austriaco rivela una serie di abusi sessuali e fisici anche all’interno del
rinomato coro dei Piccoli Cantori di Ratisbona. Negli Stati Uniti esplode il
caso Murphy. I vertici del Vaticano, tra cui il futuro Papa Benedetto XVI,
secondo il New York Times, occultarono gli abusi di un prete americano,
sospettato di aver violentato circa 200 bambini sordi in una scuola del
Wisconsin.
In Italia, è condannato in primo grado a 3 anni e 11 mesi don Pierpaolo Mologni,
per aver abusato di un bambino disabile e per detenzione di materiale
pedopornografico. Si prescrivono le accuse a don Giorgio Carli, ma la Cassazione
lo condanna a un risarcimento di 750.000 euro. Rinviato a giudizio don Jesus
Vasquez, sacerdote a San Nicola Manfredi (BN), per violenza sessuale su due
bambini. Don Claudio Ballerini è condannato per la terza volta per atti osceni
di fronte a minori.
Aprile
Georg Mueller, ex vescovo norvegese, confessa che è stato un abuso sessuale il
motivo che lo ha spinto alle dimissioni. Si dimette anche il vescovo belga
Roger Vangheluwe, dopo aver rivelato di aver abusato sessualmente di un ragazzo.
Anche il vescovo irlandese James Moriarty, accusato di aver coperto in passato
abusi sessuali lascia l’incarico.
Il Papa, incontrando alcune vittime dei sacerdoti maltesi, esprime la sua
vergogna e il suo dolore per quello che le vittime e le loro famiglie hanno
sofferto. Ma da oltreoceano arrivano nuovi scandali. Una lettera del 1985
firmata dal cardinale Joseph Ratzinger dimostra la resistenza opposta dal futuro
Papa alla rimozione di padre Stephen Kiesle, che aveva molestato diversi
bambini. Il cardinale Angelo Sodano bolla come “chiacchiericcio” le critiche a
Chiesa e Pontefice per la gestione dello scandalo dei preti pedofili. Un
sacerdote 40enne di origini indiane viene arrestato a Teramo per violenza
sessuale su una bimba di 10 anni.
Maggio
La Chiesa italiana ammette di aver ricevuto denunce su circa 100 casi di preti
pedofili negli ultimi dieci anni. La Cei, tuttavia, si rifiuta di far conoscere
il numero dei preti successivamente sospesi secondo la legge canonica. Per la
prima volta in Italia un vescovo è chiamato a testimoniare. Gino Reali, vescovo
della diocesi di Porto Rufina, è chiamato in tribunale per chiarire come mai non
abbia preso provvedimenti in merito alla vicenda processuale che vede imputato
don Ruggero Conti, accusato di abusi sessuali.
Giugno
La Corte Suprema degli Stati Uniti rifiuta di pronunciarsi sul diritto
all’immunità della Santa Sede, confermando la decisione della Corte d’Appello
dell’Oregon di considerare il Vaticano come civilmente responsabile degli atti
di un prete accusato di abusi su minori.
In Italia, viene ridotto allo stato laicale don Andrea Agostini, condannato
nella primavera 2008 in primo grado a 6 anni e 10 mesi per molestie sessuali ai
danni di dieci bambine (dai tre ai sei anni) che frequentavano l’asilo
parrocchiale da lui diretto.
Luglio
Un ex sacerdote australiano John Sidney Denham, 67 anni, viene condannato a
quasi 20 anni di carcere per aver abusato di almeno 25 ragazzi in diverse
scuole, dove era responsabile delle punizioni disciplinari e nelle quali aveva
creato un clima di terrore e depravazione.
Il New York Times pubblica un reportage di documenti interni alla Chiesa che
svelano come Joseph Ratzinger, quando dirigeva la Congregazione per la dottrina
della fede, fosse “parte di una cultura di non-responsabilità, negazionismo, e
ostruzionismo della giustizia” di fronte agli abusi sessuali commessi da
sacerdoti. Tra le rivelazioni spunta un vertice segreto avvenuto in Vaticano nel
2000 tra Ratzinger e i vescovi delle nazioni anglofone più colpite dagli
scandali di pedofilia: Stati Uniti, Irlanda, Australia.
Settembre
La parrocchia del Sacro Cuore di Foggia e l’Istituto nazionale dei Salesiani di
Roma sono citati come responsabili civili nel processo che vede imputato un
prete, un salesiano di 79 anni, vice parroco al Sacro Cuore di Foggia, che
avrebbe molestato 4 ragazzine che si confessavano con lui.
Scompare nel nulla don Matteo Diletti, prete bergamasco di 39 anni, a pochi
giorni dall’udienza in Cassazione che lo vedeva imputato per abusi sessuali su
una ragazzina di 13 anni. La cassazione confermerà la condanna a 4 anni.
Ottobre
I quotidiani in lingua fiamminga riportano 103 nuove denunce contro i preti
pedofili belgi. Tuttavia, la chiesa belga non istituirà una nuova commissione
d’indagine. In Italia, don Secondo Bongiovanni, sacerdote 56enne, viene
condannato a Sondrio per abusi sessuali ai danni di un bambino di 12 anni.
Novembre
Il Papa ammette ritardi e coperture nella gestione del caso di Marcial Maciel,
fondatore dei Legionari di Cristo, pedofilo, tossicomane e padre di diversi
figli illegittimi.
Dicembre
Pubblicati i cablo WikiLeaks sul Vaticano. Secondo le rivelazioni, il Vaticano
ha rifiutato di permettere ai suoi uomini di testimoniare di fronte alla
commissione chiamata a fare chiarezza sugli abusi dei sacerdoti su minori in
Irlanda. Non solo: la richiesta di presentarsi di fronte alla commissione Murphy
“ha offeso molte persone in Vaticano. Pensano che l’Irlanda non abbiaPer la
Chiesa cattolica il 2010 è stato un anno difficile. Soprattutto per lo scandalo
degli abusi sessuali non più solo negli Stati Uniti ma anche in Europa. Dopo le
migliaia di casi in Irlanda, denunciati nel 2009 dalle commissioni Ryan e
Murphy, l’anno, appena passato, si è aperto con nuovi casi in Austria, in
Belgio, in Olanda e in Germania.
In Germania sono coinvolte soprattutto le scuole cattoliche: per decenni, alcuni
dei più prestigiosi istituti cattolici tedeschi sono stati il luogo in cui si
sono consumate violenze sessuali agghiaccianti. Accuse di abusi e maltrattamenti
anche nel Coro di Ratisbona, diretto dal fratello del pontefice, Georg
Ratzinger, dal 1964 al 1993. Anche in Austria sono i collegi i luoghi in cui
vengono maggiormente consumati gli abusi sessuali, ma anche le parrocchie e
perfino le case. La drammaticità della situazione spinge il Vaticano ad
istituire commissioni indipendenti d’inchiesta, ma non basta ad arginare la
disaffezione dei fedeli. Nella sola Austria, il 42% dei cattolici abbandona la
Chiesa.