Cristiani d'assalto
di Anais Ginori
“la Repubblica” del 1° novembre 2011
Assediano piece teatrali giudicate blasfeme. Distruggono opere d'arte a colpi di martello. Ecco chi sono gli estremisti col crocifisso che spaventano la Francia.
A vederla da vicino, dietro all'ingresso blindato del Théâtre de la Ville, la scena è stata ancora più surreale. C'era qualcosa di terribilmente stonato, nelle decine dei sedicenti "crociati" che assaltavano una pièce nel nome del cristianesimo. Non è questa la Francia, la capitale moderna della laicità, il Paese tollerante e aperto a ogni forma d'espressione e d'arte? Invece è successo proprio qui, nel cuore di Parigi. Adesso che le auto della polizia sono andate via, e gli agenti in tenuta antisommossa pure, c'è un'aria di tregua. Ma giusto qualche giorno, perché lo spettacolo Sul concetto di volto del figlio di Dio del regista italiano Romeo Castellucci sta per riprendere in un altro teatro, inseguito dai contestatori. Poche centinaia di persone. La Prefettura di Parigi non
fornisce dati ufficiali ma negli ultimi giorni ha fatto almeno cento controlli quotidiani per fermare la protesta dura dei gruppi cristiani. «Non li sottovalutiamo» avverte l'esperto di estrema destra Yves Camus. Alla vigilia della campagna elettorale, questo piccolo movimento di crociati, in polemica anche con la Chiesa ufficiale, riprende la tradizione di nazionalisti ultra cattolici di Action
Française ma s'ispira all'uso dei media dei Tea Party americani.
Sigle vecchie e nuove, una galassia in rapida evoluzione. Da mesi i militanti di questi gruppi si muovono al motto di "Basta cristianofobia". Distruggono opere a colpi di martello come fossero organismi vivi, assediano innocui teatranti, sfilano con mantelle rosse, cantici e ceri nelle strade della capitale per riportare la Francia alle sue "radici". «Una serie di azioni così mirate e violente - ammette Camus - non si vedevano da tempo». Lo spettacolo di Romeo Castellucci è stato interrotto più volte, attori e pubblico sono stati colpiti dal lancio di uova, pomodori, olio per automobili. Un giovane è stato fermato mentre saliva sulla facciata del teatro per gettare fialette maleodoranti davanti al botteghino. Alcuni militanti hanno comprato i biglietti per condurre i loro attacchi dalla platea. Gli effetti si sono subito visti. Dopo i primi giorni, sono apparse delle porte scanner al Théâtre de la Ville, e gli spettatori si sono dovuti sottoporre ai controlli di sicurezza prima di sedersi in poltrona.
Lo scandalo arriva solo agli ultimi minuti dello spettacolo, quando il volto di Cristo - una riproduzione gigante del "Salvator Mundi" di Antonello da Messina - sembra sporco di escrementi, espressione delle sofferenze dei due personaggi, un vecchio incontinente e il figlio che lo lava e lo cambia. Il bilancio, dopo dieci giorni di rappresentazioni, è di quasi trecento persone fermate,
alcune in possesso di lacrimogeni. Una ventina di militanti sono stati denunciati per "atti di degrado del patrimonio pubblico" e "violazione della libertà di espressione", un reato che prevede fino a tre anni di prigione e 45mila euro di multa. Il Comune di Parigi si è costituito parte civile. Nonostante le minacce, il direttore del teatro, Emmanuel Demarcy-Mota, ha deciso di non fermare la pièce.
«Perché non è giusto cedere alle intimidazioni di questi neo-fascisti» ha commentato.
La chiesa Saint-Nicolas-du-Chardonnet, nel quinto arrondissement, è considerata la casa di questo movimento che fa riferimento alla Fraternità San Pio X, fondata da Marcel Lefebvre negli anni Settanta. «Signori spettatori, oggi assisterete a una bestemmia e noi siamo qui per rimediare ai vostri peccati» ha urlato il sacerdote della chiesa Xavier Beauvais, mentre cercava di fermare la gente in Place du Chatelet. «Non siamo integralisti cattivi - ha aggiunto - siamo cattolici, fedeli alla fede cattolica, e veniamo a manifestare contro la bestemmia».
Il cardinale André Vingt-Trois ha ovviamente preso le distanze da questi contestatori. «Sono gruppuscoli che si riferiscono alla Chiesa cattolica senza avere nessun legame» ha detto l'arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale francese. «Usano la fede come argomento per giustificare violenze ingiustificabili». Le parole del religioso si sono sovrapposte a quelle del laico Frédéric Mitterrand. «La Chiesa cattolica in Francia - ha commentato il ministro della Cultura - non è né integralista, né oscurantista».
Il portavoce del nuovo movimento, Alain Escada, riceve nella sede dell'Istituto Civitas, nella storica banlieue di destra, Argenteuil. «Dal momento in cui si offende e si umilia Cristo che è sacro per molti fedeli, la libertà di espressione non è più un argomento valido» spiega il segretario generale di Civitas, cittadino belga e titolare di una libreria a Bruxelles. È fermamente convinto che la Francia sia la culla di «una nuova cristianofobia». «Bisogna fare di tutto per fermare questa malattia». Il debutto è avvenuto, non a caso, ad Avignone, la città dei Papi. Il 17 aprile scorso gli integralisti hanno manifestato contro l'opera provocatoria dell'americano Andreas Serrano, "Piss Christ", un crocifisso immerso nell'urina, distrutto dai contestatori a martellate.
«Escada è solo l'esponente di facciata» osserva Camus. «Dietro di lui c'è una rete di personaggi dell'estrema destra legati al mondo universitario e militare». Nel movimento militano anche monarchici, nazionalisti, sigle come France Action Jeunesse, Action Française, Renouveau français. Non sono pochi gli osservatori convinti che la recente svolta a base di azioni sempre più clamorose sia legata al "voltafaccia" del Front National, guidato adesso da Marine Le Pen. La figlia del fondatore del partito di estrema destra ha preso le distanze dagli ultra cattolici e si è anzi schierata in difesa della laicità. Orfani di una rappresentanza politica, sabato scorso, questi gruppi si sono dati appuntamento davanti alla Piramide del Louvre. Hanno sfilato - un migliaio secondo la Prefettura - con crocifissi e raffigurazioni del Sacro Cuore, di Giovanna d'Arco, fino in Place André Malraux per una lunga veglia notturna di preghiere. Molti manifestanti contestano la tolleranza delle istituzioni nei confronti dei musulmani. «Il dibattito sulla laicità ci ha portato a favorire l'integrazione dell'Islam, cancellando le nostre radici cristiane» dice Escada. Il segretario di Civitas poi torna prudente. «Non siamo un movimento politico», precisa. Altri non la pensano come lui. L'abate Régis de Cacqueray ha già proposto di creare delle liste civiche in vista delle elezioni amministrative del 2014. «Speriamo di conquistare alcune decine di comuni. Vogliamo degli eletti veramente cattolici che possano estendere il regno di Nostro Signore Gesù Cristo».
Lo spettacolo di Castellucci è stato rappresentato in Italia e altrove in Europa senza suscitare simili proteste. «Questi gruppi di individui violenti e organizzati fanno parte di movimenti religiosi e politici su cui è necessario indagare» scrivono diverse personalità della cultura in un appello. «Per noi, questi comportamenti sono il segnale di un crescente fanatismo religioso. La Francia si è
sempre battuta per tutelare la libertà di espressione e il teatro è spesso stato al centro di queste lotte» dicono i firmatari, tra i quali gli attori Michel Piccoli e Juliette Binoche, lo scrittore Stephane Hessel, il direttore della Scala di Milano Stephane Lissner. Da domani lo spettacolo "Sul concetto di volto del figlio di Dio" sarà rappresentato in una sede più a rischio, il centro culturale Centquatre,
nel diciannovesimo arrondissement. Le misure di sicurezza saranno ulteriormente aumentate. In Rete circolano inviti per contestare altri spettacoli giudicati blasfemi, "Le Vicaire" del tedesco Rolf Hochhut che sarà al Théâtre 14 dalla settimana prossima e poi il "Golgota picnic" di Rodrigo Garcia che comincerà l'8 dicembre al Théâtre du Rond-Point. La battaglia dei nuovi "crociati" contro le trasgressioni dell'arte è appena cominciata.