Il
pontificato di Giovanni Paolo II anno per anno, nome per nome...
ADISTA n° 29 del 9 aprile 2011
1978 Diritti umani, ma non nella Chiesa
Il pontificato di Wojtyla è ancora in una fase di “rodaggio”. Con un segnale rivelatore: il primo documento ufficiale ad extra del nuovo pontefice è una lettera datata 2 dicembre 1978 al segretario generale dell'Onu, Kurt Waldheim, in occasione del 30° anniversario della firma della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Il papa chiede alle Nazioni Unite e a tutti gli Stati di garantire e difendere in ogni modo i diritti umani e, in particolare, la libertà religiosa. Non una parola sull’impegno della Chiesa cattolica romana a difendere tutti questi diritti “al suo interno”. Una ”omissione” che il suo pontificato non colmerà mai.
1979 Incomprensione per mons. Romero
• Intervenendo in gennaio, a Puebla (Messico), alla III Conferenza generale dell'episcopato latino-americano, il papa attacca la Teologia della Liberazione (TdL) (Adista n. 22-24/2/1979).
• Il redentorista tedesco Bernhard Haering, per anni docente all'Accademia alfonsiana di Roma, viene convocato (27/2) dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (d'ora in poi, Cdf, l'ex Sant'Uffizio) che gli chiede l'impegno solenne di non criticare più l'Humanae vitae, l'enciclica con cui, nel 1968, Paolo VI aveva giudicato immorale la contraccezione. Il teologo rifiuta e perciò fino alla morte sarà emarginato dalla Curia romana.
• Ricevuto in udienza dal papa a marzo, mons. Oscar Arnulfo Romero si rende conto della profonda “incomprensione” di Roma per il suo ministero nella difficile situazione di El Salvador. Andrà un po' meglio l'udienza del gennaio 1980, ma di lì a poco riceverà il terzo visitatore apostolico in 12 mesi (Adista 10-12/5/1979, 27-29/3/1980).
• La Cdf – senza un regolare processo – proibisce al teologo domenicano Jacques Pohier di presiedere assemblee liturgiche e di insegnare pubblicamente. Su Dio e sull'Eucaristia il teologo aveva espresso idee sgradite a Roma. Dopo il Vaticano II, era la prima volta che la Curia colpiva in questa misura un teologo (Adista nn. 14-16/5/1979, 15-17/11/1979, 29 nov./1dic. 1979).
• Il papa, pellegrino negli Stati Uniti, respinge la richiesta della rappresentante delle suore statunitensi di accettare l'accesso delle donne «a tutti i ministeri nella Chiesa».
• In dicembre, il teologo olandese Edward Schillebeeckx viene “processato” a Roma dalla Cdf. Un processo dai toni pacati. Tuttavia, il grande teologo non sarà mai pienamente riabilitato (Adista nn. 26-28/11/1979, 13-15/12/1979, 20-22/12/1979).
• La Cdf il 15 dicembre dichiara: «Il professor Hans Küng è venuto meno, nei suoi scritti, all'integrità della verità della fede cattolica, e pertanto non può più essere coinsiderato teologo cattolico né può, come tale, esercitare il compito di insegnare». Il teologo aveva messo in discussione il dogma della “infallibilità papale”, parlando invece di “indefettibilità” della Chiesa (Adista nn. 7-9/1/1980, 21-23/1/1980, 31 gen./2 febb. 1980).
1980 Più difficile lasciare il sacerdozio
• In gennaio, in un Sinodo dedicato all'Olanda, il papa obbliga i vescovi a far marcia indietro su tutte le aperture e le proposte lanciate negli anni precedenti dal Concilio pastorale olandese (Adista n. 10-12/1/1980, 14-16/1/1980, 4-6/2/1980).
• La Cdf il 14 ottobre emana norme restrittive riguardanti la dispensa dal celibato e la riduzione allo stato laicale dei sacerdoti che abbandonano il ministero. (Il Regno n. 22/80).
1981 Gesuiti commissariati
• In ottobre il papa decide il “commissariamento” della Compagnia di Gesù, misura gravissima che provoca pacate ma pubbliche proteste di molti gesuiti (Adista n. 2-4/11/1981).
• Nell'esortazione apostolica postsinodale Familiaris consortio (22 novembre) il papa ribadisce che i divorziati cristiani risposati non possono accedere all'Eucaristia o che debbono vivere come fratello e sorella (Adista n. 21-24/12/1981).
1982 Prelatura personale all’Opus Dei
• Il 29 giugno il papa scrive ai vescovi del Nicaragua per condannare la “Chiesa popolare” (quella collegata alle Comunità di Base e alla Teologia della Liberazione) (Adista n. 6-8/10/1982.
• Il 23 agosto il Vaticano – malgrado l'opposizione di molti vescovi spagnoli – erige la “Prelatura personale di Santa Croce e Opus Dei” (Adista n. 1-4/11/1982).
1983 Indagato vescovo pacifista in Usa
• Il 25 gennaio il papa promulga il nuovo Codice di diritto canonico (per la Chiesa latina); in cui vengono spente molte speranze di rinnovamento innescate dal Concilio Vaticano II e rafforzato il centralismo papale (Adista n. 27-29/1/1983).
• A Managua, in marzo, il papa rimprovera pubblicamente padre Ernesto Cardenal, che ha accettato di entrare a far parte del governo sandinista. E, alla messa, zittisce la madri degli uccisi dai contras (i guerriglieri antisandinisti sostenuti dalla Cia) (Adista n. 14-16/3/1983).
• La Congregazione per i Religiosi e gli Istituti Secolari in pratica obbliga suor Agnes Mary Mansour, delle “Sorelle della misericordia”, ad abbandonare l'Istituto, poiché non aveva accettato di interrompere la sua attività di direttrice presso i servizi sociali dello stato del Michigan (Usa) preposti al rimborso delle spese delle donne che abortiscono (Adista n. 20-22/6/1983).
• Sotto indagine mons. Raymond Hunthausen, arcivescovo di Seattle, per le sue posizioni a favore del disarmo e dell'obiezione fiscale. La visita ispettiva, su incarico del Vaticano, è condotta da mons. James Hickey, arcivescovo di Washington (Adista n. 28-30/11/1983).
1984 TdL sotto processo
• Sotto accusa da parte della Cdf il teologo della Liberazione peruviano Gustavo Gutiérrez: nelle sue riflessioni ci sarebbe «l'influenza del marxismo» (Adista n. 24-26/5/1984)
• Con l'Istruzione Libertatis nuntius, il 6 agosto, il prefetto della Cdf, card. Joseph Ratzinger, condanna la Teologia della Liberazione (Adista n. 10-12/9/1984).
• Il 7 settembre Leonardo Boff, teologo brasiliano della Liberazione, è “processato” da Ratzinger (Adista n. 13-15/9/1984).
• Convocati a Roma i vescovi peruviani perché sconfessino la Teologia della Liberazione (Adista n. 1-3/10/1984).
• In dicembre la Santa Sede costringe il generale dei gesuiti, p. Peter-Hans Kolvenbach ad espellere dall'ordine p. Fernando Cardenal (fratello di Ernesto), ministro dell'educazione nel governo sandinista nicaraguense (Adista n. 20-24/12/1984).
• Con l'esortazione apostolica post-sinodale Reconciliatio et paenitentia (2 dicembre) il papa respinge ogni ipotesi di rinnovamento del rito della confessione e, in particolare, esclude la “confessione comunitaria” come mezzo ordinario per confessarsi (Adista n. 20-24/12/1984).
1985 Loreto: inizia l’era Ruini
• Padre Gyorgy Bulanyi, sacerdote ungherese, ispiratore delle comunità di Base, sostenitore dell'obiezione di coscienza al servizio militare e oppositore della linea “morbida” dell'episcopato nei confronti del governo comunista (Adista n. 16-18/2/1984), viene chiamato a Roma per un colloquio con il card. Ratzinger (Adista n. 31 gen./2 febb. 1985).
• Con una notificazione dell'11 marzo il card. Ratzinger dichiara che «le opzioni di Leonardo Boff [contenute nel libro Chiesa, carisma e potere] sono tali da mettere in pericolo la sana dottrina della fede» (Adista n. 28-30/3/1985).
• Il Vaticano, dando ascolto a minoritari gruppi di suore “conservatrici”, blocca il rinnovamento conciliare delle suore carmelitane scalze (Adista n. 7-9/3/1985).
• Tra il 9 ed il 13 aprile, si svolge a Loreto il II Convegno della Chiesa italiana, a cadenza decennale, dal titolo: “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”. Il presidente della Cei card. Anastasio Ballestrero, insieme ad altri, tra cui il cardinale di Milano Carlo Maria Martini, porta avanti con convinzione l'idea di una Chiesa ancora saldamente ancorata al Concilio (Adista dossier n. 12 dell'aprile 1985; Adista nn. 18-20/5 e 3-5/6 del 1985). L'intervento del papa a quel convegno, alla stesura del quale aveva contribuito mons. Camillo Ruini, allora cinquantenne vescovo emiliano, mette in minoranza Ballestrero. Un anno dopo, il 26 giugno 1986, Wojtyla nomina Ruini segretario della Cei: la sua ascesa segna l'inizio della radicale trasformazione wojtyliana della Chiesa italiana. Anche la presidenza di Alberto Monticone nell'Ac, che si muove in sintonia con la linea Martini-Ballestrero, dopo Loreto entra definitivamente in crisi, contrastata da un uomo vicinissimo a Ruini, Dino Boffo, dal gennaio 1994 messo alla direzione del giornale della Cei Avvenire. Assistente generale diventa nel 1987 mons. Antonio Bianchin, il cui compito è quello di sostituire molti dirigenti, specie quelli che vengono dall'Ac ambrosiana, fedele a Martini: è il commissariamento de facto dell'associazione. Nel 1999, dopo la presidenza di Giuseppe Gervasio, il card. Ruini nomina presidente dell'Ac Paola Bignardi, cui invia una lettera per metterla in guardia dall’«entrare in spazi che non ci competono e che sono propri delle forze politiche, evitando con cura qualsiasi coinvolgimento nella competizione tra i diversi schieramenti». Quando, poco dopo la sua elezione (Adista nn. 23 e 25/99), la Bignardi concede invece un'intervista all'Unità, in cui manifesta una certa attenzione al tanto dibattuto problema delle coppie di fatto, è costretta ad una intervista riparatrice, all'Avvenire, il 12 marzo 1999 (cui segue un editoriale su SegnoSette). Nel settembre 2000 (Adista, n. 74/00) viene chiuso de imperio il settimanale di Ac SegnoSette, colpevole di aver espresso posizioni troppo avanzate su temi politici, ecclesiali e morali.
1986 Gay condannati all’emarginazione
• Il card. Ratzinger (25 luglio) dichiara «non idoneo all'insegnamento della teologia cattolica» il teologo statunitense Charles Curran, “colpevole” di criticare la Humanae vitae e di sostenere «la legittimità del dissenso dall'autorità» (Adista n. 12/92).
• L'arcivescovo statunitense di Seattle, mons. Raymond Hunthausen, informa i suoi sacerdoti di essere stato esautorato dal Vaticano dei poteri pastorali nei seguenti importanti campi: tribunale diocesano, liturgia, formazione del clero, sacerdoti che hanno lasciato il ministero, questioni morali (Adista n. 60/86).
• Nella lettera Homosexualitatis problema (1° ottobre) il card. Ratzinger afferma che «l'inclinazione [omosessuale] stessa dev'essere considerata come oggettivamente disordinata»; e che in nessun modo può essere moralmente accettato l'esercizio della sessualità tra persone dello stesso sesso.
1987 Dimissionati Nardin e Zanotelli
• Dimissionato su ordine del Vaticano l'abate della basilica romana di San Paolo fuori le Mura, Giuseppe Nardin, perché dialogava e pregava con il precedente abate, Giovanni Franzoni, fondatore della Comunità di Base di San Paolo (Adista n. 7/87).
• La Cdf obbliga mons. Mattew Clark, (Rochester, Usa), a ritirare l'imprimatur a un manuale sulla sessualità di ausilio ai genitori per l'educazione dei figli scritto da cattolici (Adista n. 8/87).
• Ad aprile il comboniano padre Alex Zanotelli è costretto a dimettersi dalla direzione (assunta nel 1978) del mensile Nigrizia, per le sue ripetute denunce, cominciate due anni prima con l'articolo “Il volto italiano della fame africana”, sull'utilizzo dei fondi destinati alla cooperazione italiana e finiti nel commercio delle armi. Le sue dimissioni sono chieste da membri del governo italiano e dal prefetto del dicastero vaticano per l'Evangelizzazione dei Popoli (ex Propaganda fide, da cui dipendono le Congregazioni missionarie), card. Josef Tomko (Adista n. 37/87).
• La Congregazione per i Religiosi – andando di fatto contro l'orientamento del Vaticano II – rifiuta le “pari opportunità” di religiosi laici e religiosi sacerdoti nella guida (anche come padri provinciali e generali) degli Ordini e Istituti religiosi, e quindi obbliga alcuni di essi – come i Cappuccini – ad annullare il loro proposito di piena 'eguaglianza', nei compiti direttivi, di 'fratelli' e 'padri' (Adista n. 89/87).
1988 Imposto il giuramento di fedeltà
• Destituiti i gesuiti José Maria Castillo e Juan Antonio Estrada dall'insegnamento universitario e il clarettiano Benjamin Forcano dalla direzione di Mision Abierta per decisione della Cdf (Adista nn. 39 e 52/88).
• La Congregazione per il Culto Divino il 2 giugno riafferma che in alcun modo è ammesso celebrare l'Eucaristia in assenza di sacerdote validamente ordinato.
• Con la costituzione apostolica Pastor bonus (28 giugno) il papa ristruttura la Curia romana, dando ad essa enorme potere rispetto all'episcopato mondiale, e di fatto declassando il Sinodo dei vescovi (Adista n. 53/88).
• La Cdf (1/7) pubblica la “Professione di fede” e il “Giuramento di fedeltà” a «tutti i contenuti trasmessi dal Magistero ordinario e universale della Chiesa», alle «verità circa la dottrina che riguarda la fede o i costumi» e agli «insegnamenti del pontefice» e «del collegio episcopale» quando «esercita il suo Magistero autentico».
• Nella lettera apostolica Mulieris dignitatem (15 agosto) il papa riafferma il no alla ordinazione sacerdotale delle donne (Adista nn. 68 e 69/88).
• A mons. Pedro Casaldáliga, vescovo di São Felix do Araguaia (Brasile), il nunzio apostolico mons. Carlo Furno consegna una Intimatio vaticana per le sue simpatie per la TdL e si impongono limiti ai suoi compiti pastorali. Il vescovo rifiuta la lettera perché non corredata di timbri né di firme (Adista n. 70/88).
1989 Teologi destituiti, religiosi sospettati
• Il 6 gennaio 163 teologi e teologhe di area germanofona firmano la Dichiarazione di Colonia (Adista nn. 11 e 15/89) in cui contestano il fatto che Wojtyla pretenda obbedienza mettendo sullo stesso piano alcune verità fondamentali della fede riguardanti Gesù Cristo e l'adesione alla Humanae vitae, e contestano il modo «scandaloso» con cui Roma ignora le richieste delle Chiese locali nella nomina dei vescovi. Il papa, direttamente o indirettamente, respingerà punto per punto le richieste e le proteste dei firmatari.
• La Cdf (16 febbraio) riafferma il no alla contraccezione.
• Il Vaticano oppone un veto alla pubblicazione di un libro che avrebbe dovuto contenere gli atti di un congresso di teologi morali cattolici svoltosi a Roma, all'Accademia alfonsiana, nell'aprile dell'88 (Adista nn. 17 e 19/89). Tra l'altro, il volume avrebbe dovuto riportare una relazione di p. Bernhard Haering (Adista n. 7/89), nella quale il teologo criticava l'antropologia e la teologia che sottostanno all'Humanae vitae.
• Per intervento diretto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, la Pontificia Università Lateranense ritira a don Luigi Sartori – uno dei più noti teologi italiani – la cattedra di Ecumenismo (Adista n. 25/89).
• A marzo padre Eugenio Melandri lascia, dopo dieci anni, la direzione del mensile dei missionari saveriani Missione Oggi al suo vice, padre Pier Lupi. Da tempo il Superiore generale dei saveriani padre Gabriele Ferrari subiva le pressioni del prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, card. Josef Tonko (che aveva già ottenuto le dimissioni di Zanotelli da Nigrizia), e quella dei Superiori della Provincia italiana, affinché allontanassero Melandri, cui veniva da tempo rimproverata la linea della rivista (specie un numero tutto dedicato al Nicaragua), l'impegno nella denuncia della gestione fatta dal governo italiano dei fondi destinati alla cooperazione, l'essersi schierato pubblicamente con i partiti della sinistra (v. Adista n. 25/89).
• Il gesuita direttore di Estudes, Paul Valadier, uno dei 157 teologi francofoni firmatari di una lettera di solidarietà ai 163 teologi della Dichiarazione di Colonia, viene rimosso dall'incarico (Adista n. 27/89).
• Il card. Ratzinger, in novembre, alla vigilia dell'assemblea annuale della Conferenza dei vescovi Usa, ordina di cancellare dall'ordine del giorno la discussione (e la sicura approvazione) di un voluminoso testo preparato dai vescovi Usa sul rapporto vescovi-teologi e sulle “Responsabilità ecclesiali del teologo”. Secondo il prefetto della Cdf il testo era troppo “liberal” nel difendere la libertà di ricerca dei teologi (Adista nn. 43 e 44/89).
• Destituito don Vittorio Cristelli da direttore del settimanale diocesano Vita trentina. Il settimanale aveva pubblicato il documento dei 63 teologi italiani (Adista n. 39/89) in sostegno della “Dichiarazione di Colonia” (Adista nn. 45, 48 e 52/89).
• La Congregazione per l'Educazione Cattolica decreta di far chiudere in Brasile il seminario regionale del Nordeste 2 e l'Istituto teologico di Recife, entrambi fondati da mons. Helder Câmara. Secondo Roma, nei due istituti non si dà una educazione «affidabile» (Adista n. 60/89).
• La Segreteria di Stato (7 agosto) riafferma che né la Joc (Gioventù operaia cristiana) né la correlata Joci (Gioventù operaia cristiana internazionale) sono più riconosciute come legittime interlocutrici dalla Santa Sede, mentre lo è il Cijoc (Coordinamento internazionale della Joc). Al di là delle sigle, la Joc era considerata dal Vaticano troppo di sinistra, e quindi tagliata fuori per favorire invece il “moderato” Cijoc, la cui separazione dalla Joc era stata favorita dagli ambienti conservatori della Curia romana (Adista n. 73/89).
• La Congregazione per i Religiosi mette di fatto sotto “commissariamento” la Clar (Conferenza Latinoamericana dei Religiosi), ritenuta troppo vicina alla Teologia della Liberazione (Adista nn. 75 e 77/89).
1990 Vietata laurea al vescovo conciliare
• La Congregazione per l'Educazione Cattolica vieta alla Facoltà di Teologia dell'Università svizzera di Friburgo di dare la laurea honoris causa a mons. Rembert Weakland, vescovo di Milwaukee (Usa), noto per le sue opinioni “liberal” (Adista n. 83/90).
1991 Vescovo destituito, teologo licenziato
• Il Vaticano destituisce il vescovo di Oaxaca, mons. Bartolomé Carrasco Briseno, perché legato alla TdL (Adista n. 1/91).
• Commissariamento della Clar. La Clar si sottomette (Adista nn. 13, 20 e 31/91).
• Brasile: sotto accusa la Bibbia delle Edizioni Paoline, sostenuta dai teologi della liberazione (Adista n. 33/91).
• Commissariata “Vozes”, la più antica editrice cattolica brasiliana, a causa di Leonardo Boff, direttore dell'omonima rivista (Adista n. 40/91). Boff viene licenziato (Adista n. 62/91) e lascia l'ordine francescano l'anno dopo (Adista nn. 52 e 56/92).
• La Congregazione per l'Educazione Cattolica obbliga il card. Aloisio Lorscheider, arcivescovo di Fortaleza a “dimettere” tre sacerdoti sposati che insegnavano all'Istituto teologico e pastorale della città brasiliana (Adista nn. 50 e 52/91).
• Il Vaticano interdice dall'insegnamento il teologo e psicanalista tedesco Eugen Drewermann che, nei suoi libri, aveva messo a nudo i meccanismi di potere dell'organigramma ecclesiastico e contestato la legge sul celibato obbligatorio dei sacerdoti (Adista nn. 33, 36/90 e 70/91). Poco dopo viene proibita a Drewermann anche la predicazione (Adista nn. 5/92). Il teologo, a marzo, lascia il sacerdozio (Adista n. 24/92).
1992 Restrizioni alla collegialità
• Ratzinger (gennaio) mette in stato di accusa il teologo morale canadese André Guindon le cui tesi – soprattutto sui temi della sessualità – conterrebbero «gravi dissonanze non solo con l'insegnamento del Magistero più recente, ma anche con la dottrina tradizionale della Chiesa» (Adista n. 9/92).
• I domenicani espellono il teologo Matthew Fox, che già era stato punito nel 1988 dal Vaticano, perché non allineato con l'insegnamento morale sessuale di Roma (Adista n. 15/92).
• Il Vaticano dichiara «fuori luogo» – cioè neanche da discutere – la proposta dell'arcivescovo di Milwaukee, mons. Rembert Weakland, di ordinare sacerdoti, in situazioni pastorali di «estrema necessità», uomini sposati (Adista n. 4/92).
• Con la lettera Communionis notio (28 maggio) il card. Ratzinger dà una interpretazione restrittiva del Vaticano II e della collegialità episcopale sottolineata dal Concilio (Adista n. 48/92).
• Il Vaticano nega il nihil obstat al domenicano p. Philippe Denis alla Facoltà di Teologia cattolica di Strasburgo: troppo critico verso l'Opus Dei (Adista n. 83/92).
1993 Ampliata l’infallibilità
• Ampliando l'àmbito dell'infallibilità papale definito nel 1870 dal Concilio Vaticano I, Wojtyla afferma: «Rientrano nell'area delle verità che il magistero può proporre in modo definitivo quei princìpi di ragione che, anche se non sono contenuti nelle verità di fede, sono ad esse intimamente connessi» (Adista n. 25/93).
• Il 22 aprile la Sala Stampa vaticana rende nota la dichiarazione finale di un convegno organizzato in marzo dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il testo – firmato tra gli altri dal card. Alfonso López Trujillo, presidente del Consiglio, e da mons. Dionigi Tettamanzi – sostiene che la contraccezione «corrompe l'intimità coniugale» e che la comunità cristiana deve opporsi alla legalizzazione del divorzio (Adista n. 33/93).
• In una lettera pastorale comune (10 luglio) tre vescovi tedeschi (tra essi mons. Karl Lehmann, vescovo di Magonza) sostengono che un/a divorziato/a risposato/a che sia in coscienza convinto/a che il suo precedente matrimonio sia irrimediabilmente naufragato può decidere di accostarsi alla comunione eucaristica. Ma il card. Ratzinger obbliga i tre a rimangiarsi la proposta (per gli integrali, Adista n. 76/94).
• Il 22 ottobre il papa riafferma la legge del celibato sacerdotale per la Chiesa latina e, aggiunge, di fronte alle contestazioni e critiche, «bisogna ardire (conservando il celibato), mai ripiegare».
• Il 28 ottobre, il nunzio apostolico in Messico, mons. Girolamo Prigione, annuncia la rimozione dalla diocesi messicana di San Cristóbal de las Casas di mons. Samuel Ruiz (Adista n. 79/93). Il provvedimento sarà però congelato.
1994 No al sacerdozio femminile
• La Cdf boccia la traduzione inglese del nuovo Catechismo della Chiesa cattolica perché essa adotta un linguaggio troppo “femminista” ed “inclusivo” (Adista n. 29/94).
• Tra aprile e maggio 1994 si svolge l'“Assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi”. Il Sinodo fu la concessione massima fatta da Roma alla richiesta dell'episcopato africano, avanzata fin dal 1977, di poter organizzare un concilio africano. L'assise non si svolse in Africa, ma in Vaticano, affinché il controllo sui vescovi del Continente potesse essere meglio esercitato. Continui furono i tentativi di incanalare il dibattito verso posizioni che non mostrassero imbarazzanti aperture su temi come inculturazione, giustizia e pace, dialogo interreligioso (Adista dossier n. 20/94; Adista nn. 25, 31, 33, 35, 37 e 38/94).
• Con la lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis (22 maggio) il papa, «in virtù del [suo] ministero di confermare i fratelli» dichiara che «la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale, e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli» (Adista n. 46/94).
• La Cdf, in una lettera ai vescovi (14/9) ribadisce la proibizione di dare la comunione ai divorziati e risposati (Adista n. 76/94).
• La Cdf interviene per bloccare la nomina della teologa cattolica (considerata troppo femminista) Teresa Berger alla cattedra di Liturgia della Facoltà teologica dell'Università di Bochum, in Germania (Adista n. 61/94).
1995 Destituzione del vescovo Gaillot
• Il prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, card. Pio Laghi, ottiene, secondo il settimanale inglese The Tablet, la cancellazione di una conferenza che il teologo della Liberazione Gustavo Gutiérrez avrebbe dovuto svolgere a Roma nel novembre '94 (Adista n. 1/95).
• Il Vaticano costringe alle dimissioni mons. Jacques Gaillot, vescovo di Evreux (Francia), che con il suo ministero e la sua azione a favore dei più emarginati dava fastidio sia all'establishment politico che ecclesiastico (Adista nn. 3, 5, 8 e 13/95).
• Su pressioni del sostituto della Segreteria di Stato vaticana mons. Giovanni Battista Re e del prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, card. Jozef Tomko, il missionario comboniano padre Renato Kizito Sesana è rimosso dalla direzione della rivista keniana New People (Adista n. 3/95).
• Nell'enciclica Evangelium vitae (25 marzo) il papa definisce «tirannici» quei parlamenti che approvano leggi che consentono, in determinati casi, l'interruzione volontaria della gravidanza.
• Il card. Ratzinger ordina alle Superiore delle “Sorelle di Nostra Signora” di mandare per due anni in Europa a studiare teologia «sicura» la suora brasiliana Ivone Gebara, la teologa femminista che non piace alla Cdf (Adista nn. 47/95 e 53/95).
• Mons. Samuel Ruiz resta al suo posto ma viene affiancato da un vescovo coadiutore con diritto di successione, mons. Raúl Vera Lopez (Adista nn. 57 e 59/95).
1996 Controversie sulla Veritatis splendor
• Con un editoriale su L'Osservatore romano del 2 febbraio firmato ***, la Cdf attacca le opinioni di 16 teologi morali di area germanofona che in un libro avevano contestato l'enciclica Veritatis splendor «su questioni fondamentali della dottrina morale» (6 agosto '93) ed affermato che essa era un tentativo autoritario di imporre una posizione teologica di parte.
1997 Paolini commissariati
• Il card. Ratzinger scomunica, con una Notificazione datata 2 gennaio il teologo cingalese Tissa Balasuriya. Sarà riabilitato, dopo un parziale mea culpa, nel '98 (Adista n. 7/98). Le Osservazioni sul libro di padre Tissa Balasuriya Mary and human liberation, sviluppate dalla Cdf, erano datate 27 luglio 1994. Il cardinale sostiene che il teologo cingalese «scalza su punti essenziali la fede cristiana» (Adista nn. 87/96 e 6/97).
• L'11/2 Ruini ottiene un decreto pontificio di commissariamento della Società San Paolo, ovvero i religiosi paolini: Giovanni Paolo II nomina mons. Antonio Buoncristiani, fedelissimo del card. vicario, delegato presso la Società S. Paolo, con l'incarico di «esercitare tutte le funzioni spettanti normalmente sia al Superiore generale che al Superiore provinciale». Specificando «per completezza di informazione» che la sua autorità si estende sui Periodici Famiglia Cristiana, Jesus, Vita Pastorale e sulle Edizioni S. Paolo (v. Adista nn. 19 e 23/97). La vicenda era iniziata nei mesi precedenti il III convegno della Chiesa italiana (Palermo, novembre 1995), quando Ruini avvicinò alcuni religiosi paolini, primo fra tutti l'allora direttore di Jesus, don Stefano Andreatta, per proporre loro un piano di riorganizzazione della stampa cattolica italiana sotto l'egida della Cei, che comprendesse anche le diffusissime e prestigiose riviste paoline, assicurando che fosse un desiderio del papa. Andreatta fu il primo a sottomettersi, non i suoi confratelli paolini, che lo destituirono da direttore di Jesus e da direttore dei periodici paolini. La reazione del card. Ruini non si fece attendere. Chiese ed ottenne dal Segretario di Stato, card. Angelo Sodano, la firma su un telegramma che imponeva al Superiore generale dei paolini, don Silvio Pignotti, l'ordine di reintegrare Andreatta. Ricevuto un rifiuto da don Pignotti, Ruini tenta di mettere sotto accusa la linea teologica e morale della stampa paolina. Ma i religiosi rivendicano la loro ortodossia e Ratzinger deve rinunciare ad aprire un procedimento dottrinale nei confronti dei religiosi responsabili delle riviste (v. Adista n. 89/95 e 23, 67 e 69/96). Solo allora Ruini ottiene l'intervento del papa. Dopo più di un anno, ad ottobre del '98 Buoncristiani fa le valigie: i paolini conservano, nella sostanza, la loro autonomia. A Ruini rimane la consolazione di poter defenestrare il direttore di Famiglia cristiana, don Leonardo Zega, rimosso dalla guida del settimanale nell'aprile del '98 e definitivamente allontanato dal giornale il 12 ottobre del '98 (il suo ultimo articolo è pubblicato il 15 novembre).
• Il Vaticano, dopo la visita apostolica condotta nel '95 da mons. Xavier Lozano Barragân nei seminari dei gesuiti in Messico e dopo l'interessamento del prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica card. Pio Laghi, fa chiudere l'Istituto Interreligioso e il Centro di Studi cattolici di Città del Messico, dipendenti dalla Conferenza degli Istituti religiosi messicani (CIRM) nonché l'Istituto Teologico gesuita del Collegio Maximo de Cristo Rey con l'annesso Centro di riflessione teologica. Laghi indica nell'opzione a favore della TdL la causa principale della «confusione e controversia» creatasi con Roma (Adista n. 25/97).
• La Conferenza dei religiosi colombiani viene biasimata con una lettera inviata da mons. Tarcisio Bertone, segretario della Cdf, per le deviazioni riscontrate nella relazione del primo incontro nazionale di teologia della vita religiosa, svoltosi a Bogotà nell'aprile 1996 e pubblicate nella rivista Vinculum della Conferenza dei religiosi colombiani. La relazione conterrebbe uno stile «rivendicativo, aggressivo e critico verso la stessa gerarchia ecclesiastica» e pretenderebbe di elaborare una teologia della vita religiosa «prescindendo da uno studio serio delle Scritture, della Tradizione e del Magistero» (v. Adista n. 58/97).
• Con una Istruzione interdicasteriale (firmata il 15 agosto dai capi di otto dicasteri e uffici della Curia) il Vaticano limita radicalmente la collaborazione dei laici al ministero dei sacerdoti, riaffermando un clericalismo invadente.
• Il 20 settembre mons. Jorge Medina Estévez, pro-prefetto della Congregazione per il Culto Divino, scrive a mons. Anthony Pilla, presidente della Conferenza episcopale statunitense, per comunicargli che la traduzione inglese dei libri liturgici, compiuta dai vescovi Usa, «non esprime accuratamente» il senso del testo latino e «non è esente da problemi dottrinali». Sulla questione gli otto cardinali statunitensi si erano già incontrati a Roma con i cardinali Medina Estévez e Ratzinger (Adista n. 1/97).
• Il Movimento internazionale Noi siamo Chiesa (Imwac) porta a Roma 2,5 milioni di firme di cattolici di vari Paesi che chiedono riforme (pari possibilità di accesso di donne e uomini nei ministeri, celibato opzionale per i preti, coinvolgimento di tutta la Chiesa locale [diocesi] nella scelta del proprio pastore, comunione ai divorziati risposati). Richieste ignorate da Wojtyla che sostiene «la Chiesa non è una democrazia» (Adista n. 73/97).
• A seguito di una lettera del prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli mons. Josef Tomko, la Conferenza episcopale della Corea del Sud sancisce il divieto di pubblicazione per tre sacerdoti, p. John Sye Kong-seok, p. Paul Cheong Yang-mo (docenti dell'Università Sogang di Seul, tenuta dai gesuiti) e p. Edouard Ri Jemin (professore dell'Università cattolica di Kwangiu e direttore della rivista Skinhak Chonmang). I tre sarebbero sostenitori di idee non «conformi alla dottrina cattolica», in particolare su temi quali il sacerdozio femminile, il celibato dei preti, l'evangelizzazione e l'inculturazione (Adista n. 73/97).
1998 Punito pluralismo religioso
• Il card. Ratzinger riapre l'inchiesta sul teologo Gustavo Gutiérrez, indagato dalla Cdf già nel 1983 (Adista n. 15/98).
• La Cdf mette sotto osservazione il teologo australiano Paul Collins per il suo libro Il potere papale. Una proposta di cambiamento per il cattolicesimo del Terzo millennio (Adista nn. 15 e 55/98). Collins lascerà il sacerdozio nel 2001 dichiarando: «Non posso più essere complice nell'attuale politica teologica della Chiesa» (Adista n. 22/01).
• La Congregazione per il Clero, presieduta dal card. Darío Castrillón Hoyos costringe il vescovo inglese mons. Peter Smith a ritirare un testo di religione per le scuole secondarie perché esso sostiene la Teologia della Liberazione e racconta la persecuzione subita da mons. Romero (Adista n. 17/98).
• Con una Notificazione (24 giugno), la Cdf dichiara che il gesuita indiano Anthony de Mello ha sostenuto nelle sue opere «posizioni incompatibili con la fede cattolica». De Mello era morto già da undici anni (Adista n. 26/98).
• Giovanni Paolo II con la lettera apostolica Ad tuendam fidem (motu proprio avente forza di legge) rende più rigida l'applicazione della professione di fede. La lettera è accompagnata da una “Nota dottrinale illustrativa” promanata dalla Cdf che impone (29/6) una “professione di fede” e un “giuramento di fedeltà” con il quale ciascun teologo si impegna ad accogliere «fermamente» verità proclamate «in modo definitivo» dal Magistero, seppure senza una esplicita «definizione dogmatica». In tale categoria rientra l'insegnamento papale sull'ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini (Adista n. 53/98).
• Con la lettera apostolica Apostolos suos (datata 21 maggio, ma pubblicata il 23 luglio) il papa dà un'interpretazione restrittiva – rispetto al Concilio – della natura e dei poteri delle Conferenze episcopali (Adista n. 59/98).
• La Cdf estromette dall'insegnamento presso la Pontificia Università Gregoriana il teologo gesuita Jacques Dupuis per il suo libro Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso (Adista n. 79/98). Condanna ribadita dal card. Ratzinger nel 2001 con una Notificazione (24 gennaio) nella quale si afferma che nel libro del gesuita vi sono «notevoli ambiguità e difficoltà su punti dottrinali di portata rilevante, che possono condurre il lettore a opinioni erronee o pericolose» (Adista nn. 19 e 30/01).
• La Congregazione per l'Educazione Cattolica, presieduta dal card. Pio Laghi, estromette dalla cattedra di Filosofia del Diritto dell'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano il filosofo Luigi Lombardi Vallauri di cui condanna, senza possibilità di contraddittorio, le tesi sull'inferno, sul peccato originale, sull'autorità del magistero, sulla morale sessuale (Adista nn. 84/98, 16/99).
1999 Negata pastorale verso i gay
• Sospeso a divinis il parroco statunitense p. Jim Callan per lesa obbedienza (Adista n. 5/99).
• Raid del card. Ratzinger negli Usa: reprimenda su certo cattolicesimo light e sul ruolo delle locali università cattoliche (Adista nn. 15 e 17/99; nel 2000 esce il documento vaticano sull'insegnamento nelle Università cattoliche Usa, Adista n. 2/00).
• Il Vaticano affida all'Opus Dei la normalizzazione delle Università cattoliche a partire da quella di Lima (Adista n. 29/99).
• La Cdf boccia tutte le proposte di cambiamento del “Dialogo per l'Austria”, una specie di Sinodo che l'anno precedente aveva appunto chiesto la revisione delle norme vaticane che proibiscono la contraccezione, la comunione ai divorziati risposati, il clero uxorato (Adista n. 30/99).
• Il papa obbliga di fatto i vescovi tedeschi a ritirarsi dal sistema statale dei consultori dai quali, per legge, ogni donna che voglia abortire deve ottenere il certificato di avvenuta consulenza (Adista nn. 51, 52, 69 e 87/99; 73 e 83/00, 9 e 23/01).
• Incriminato mons. Luigi Marinelli, coautore (l'unico “confesso”) del libro Via col vento in Vaticano. Il prelato rinuncia alla difesa e denuncia l'ingiustizia del tribunale ecclesiastico (Adista n. 55/99).
• A suor Jeannine Gramick ed a padre Robert Nugent – religiosi statunitensi – il card. Ratzinger vieta «permanentemente ogni attività pastorale in favore delle persone omosessuali», perché i due non condannano «la malizia intrinseca degli atti omosessuali» (Adista n. 58, 59 e 62/99, 51/03).
2000 Pio IX e Giovanni XXIII Beati insieme
• Messico: il Vaticano trasferisce alla diocesi di Saltillo mons. Raúl Vera López, già inviato alla diocesi di San Cristóbal de las Casas (Chiapas) come coadiutore con diritto di successione di mons. Samuel Ruiz. Vera López, inviato nel Chiapas nel '95 per “normalizzare” Ruiz, grande sostenitore della teologia india e di una Chiesa india, si era invece 'convertito' alle idee di don Samuel.Il papa decide di non affidare a don Raúl la successione a Ruiz quando questi compie i 75 anni (Adista nn. 3, 5 e 9/00).
• Il papa e Ratzinger condannano la teologia asiatica (Adista n. 13/00).
• Altolà della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti alla traduzione inglese dei testi liturgici (Adista n. 36/00).
• Nel giugno del 2000, durante un incontro a San Paolo su Aids e sfide per la Chiesa in Brasile, il vescovo di Goiás Eugene Rixen afferma che «tra il condom e l'espansione dell'Aids, siamo obbligati a scegliere il male minore». Di fronte alla reazione del presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari Lozano Barragán la Conferenza episcopale brasiliana emette una Nota di chiarimento che riafferma la posizione contraria all'uso del condom della Chiesa del Brasile (Adista n. 47/00).
• Il Vaticano fa pressioni sul Governo italiano perché impedisca la celebrazione del Gay pride a Roma e, in particolare, perché le autorità impediscano la grande manifestazione degli omosessuali, prevista per l'8 luglio per le strade della capitale. L'indomani, all'Angelus, lo stesso papa esprime «amarezza per l'affronto recato al grande Giubileo dell'anno Duemila e per l'offesa ai valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore dei cattolici di tutto il mondo» (Adista nn. 55 e 56/00).
• Con la dichiarazione Dominus Iesus (6 agosto) Ratzinger in sostanza condanna i teologi di punta della teologia asiatica (Adista nn. 61 e 64/00).
• Restrizioni liturgiche ai fedeli laici che colpiscono soprattutto le Chiese Usa (Adista n. 61/00).
• Il 3 settembre il papa beatifica insieme Pio IX e Giovanni XXIII, cioè un papa che aveva definito «deliramento» il principio della libertà religiosa e un papa che volle il Vaticano II anche per affermare solennemente tale principio (Adista n. 66/00).
• Il card. Ratzinger con una Notificazione obbliga all'abiura il teologo austriaco Reinhard Messner il quale aveva sostenuto che in caso di conflitto è sempre la tradizione, ovvero la teologia, che deve essere corretta a partire dalla Scrittura, e non la Scrittura che deve essere interpretata alla luce di una tradizione successiva (o di una decisione magisteriale) (Adista n. 1/01).
2001 Negato alle donne anche il diaconato
• Ratzinger, con una Notificazione (22/2) obbliga il teologo redentorista spagnolo p. Marciano Vidal a ritrattare le sue tesi su contraccezione, aborto, omosessualità (Adista nn. 39 e 55/01).
• Sotto indagine della Cdf anche il gesuita p. Roger Haight, accusato di non essere ortodosso nella sua cristologia (Adista n. 39/01).
• Il Vaticano vieta a suor Joan Chittister, teologa benedettina statunitense, di partecipare in giugno, a Dublino, alla Conferenza della rete mondiale per l'ordinazione delle donne. Ma la suora respinge l'ordine di Roma (Adista n. 53/01).
• Con una Notificazione (17/9) i cardinali Ratzinger, Medina Estévez e Darío Castrillon Hoyos (prefetto della Congregazione per il Clero) negano la possibilità dell'ordinazione della donna-diacono. Il riferimento indiretto è a mons. Samuel Ruiz, che nella diocesi di San Cristóbal de las Casas aveva ordinato circa quattrocento diaconi sposati, accompagnati all'altare, nella cerimonia dell'ordinazione, dalle loro mogli, che però non erano state consacrate diaconesse (Adista nn. 69/01, 17, 26 e 32/02).
• Nell'esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Oceania (22/11) il papa respinge tutte le richieste di cambiamenti pastorali (come un diverso atteggiamento verso i divorziati risposati) prospettati dai vescovi dell'Oceania nel Sinodo ad hoc per il Continente, celebrato a Roma nel 1998 (Adista n. 83/01).
2002 Donne ordinate e scomunicate
• Il frate minore francescano svizzero Josef Imbach, docente di teologia fondamentale alla Pontificia Facoltà teologica San Bonaventura di Roma è di fatto spinto a lasciare l'incarico a causa delle pressioni della Cdf che non aveva accettato il fatto che l'autore, in un suo libro, mettesse in discussione la storicità degli eventi miracolosi narrati nel Nuovo Testamento (Adista nn. 13/01 e 19/02).
• Con un Monitum del 5 luglio il card. Ratzinger preannuncia la scomunica – a meno di un ravvedimento entro il 22 luglio, che non avverrà – a sette donne che il 29 luglio, su un battello in navigazione sul Danubio, tra Austria e Germania, si erano fatte ordinare prete da un vescovo argentino già scomunicato (Adista nn. 57 e 63/02).
• Un comunicato (17 ottobre) della Commissione teologica internazionale, presieduta dal card. Ratzinger, sostiene che ragioni teologiche e storiche impediscono l'ordinazione della donna diacono (il che invece viene ritenuto possibile da vari cardinali, come Carlo Maria Martini, l'ex arcivescovo di Firenze Silvano Piovanelli e il tedesco Karl Lehmann vescovo di Magonza) (Adista n. 79/02).
• L'8 dicembre 2002, il Pontificio Consiglio per la Famiglia, con la prefazione del prefetto del dicastero, il card. Alfonso Lopez Trujillo, presenta Lexicon. Temi ambigui e discussi su famiglia vita e questioni etiche, un volume in cui su tutti i problemi discussi anche all'interno della Chiesa romana – contraccezione, divorzio, omosessualità, rapporto tra princìpi etici cristiani e legislazione civile – esprime solo le tesi più conservatrici.
• Il card. Medina Estévez, prefetto della Congregazione per il Culto Divino, in una lettera del 16 maggio sostiene che è «assolutamente sconsigliabile», «imprudente» e «rischiosa» l'ordinazione sacerdotale di omosessuali (Adista n. 89/02).
2003 Barbero, Carini, Della Sala destituiti
• La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica comunica (15 gennaio) ai Superiori e alle Superiori generali che la Cdf ha chiesto di escludere i transessuali dalla vita consacrata (Adista n. 12/03).
• Con un decreto della Cdf (25 gennaio, ma notificato all'interessato il 13 marzo) – decreto emanato «dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con suprema ed inappellabile decisione senza alcuna possibilità di appello» – don Franco Barbero della Comunità di base di Pinerolo viene «dimesso dallo stato clericale» (Adista nn. 23/03, e 15 e 20/02).
• Il 24 febbraio, sotto la forte pressione della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica i benedettini inducono padre Cipriano Carini a dimettersi da abate del monastero di S. Giovanni Evangelista a Parma. Nessuna ragione teologica o disciplinare: solo, da più due anni, l'abate Carini ha accolto in una Badia Benedettina dipendente dal suo monastero alcune suore indiane dell'Ordine delle brigidine, fuggite dalla loro comunità a causa del trattamento cui erano sottoposte da parte della loro madre superiora, suor Tekla Famiglietti (Adista n. 43/03).
• La Cdf spinge la Commissione dottrinale della Conferenza episcopale spagnola a far sapere, in un documento, che le tesi su Gesù Cristo contenute in un libro del teologo Juan José Tamayo contengono gravi errori dottrinali. I vescovi, tuttavia, si rifiutano di consegnare al teologo l'atto di accusa su di lui che il card. Ratzinger ha inviato loro (Adista nn. 8 e 24/03).
• Ratzinger conferma la scomunica alle donne prete ordinate in Austria (Adista n. 12/03).
• Il card. Joseph Ratzinger, con Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali (testo datato 3 giugno ma pubblicato il 31 luglio), chiede ai parlamentari cattolici di impedire in ogni modo l'approvazione di leggi che ammettano una qualsiasi equiparazione tra il matrimonio e l'unione di due persone dello stesso sesso (Adista n. 12/03).
• Con l'enciclica Ecclesia de Eucharistia (17 aprile) il papa riafferma la dottrina della transustanziazione formulata dal Concilio di Trento e vieta qualsiasi intercomunione – la partecipazione degli evangelici alla comunione durante la messa cattolica e dei cattolici alla Santa Cena dei protestanti – con le Chiese nate dalla Riforma. L'enciclica ribadisce che i cattolici divorziati e risposati non possono accostarsi all'Eucaristia; e lamenta gli “abusi” che, nel post-Concilio, si sono fatti in materia liturgica (Adista n. 36/03).
• Il 22 novembre 2002 l'abate di Montevergine (ordinario dell'omonima abbazia territoriale), padre Giovanni Tarcisio Nazzaro, emana nei confronti di don Vitaliano Della Sala un decreto di rimozione dalla funzione di parroco della parrocchia di S. Giacomo a Sant'Angelo a Scala (Av). A 39 anni, non avendo ricevuto nessun altro incarico, don Vitaliano viene di fatto “pensionato” dalla Chiesa (v. Adista n. 90/02). Nel provvedimento, fortemente voluto dalla Curia romana e preceduto da due ammonizioni canoniche (del 13/10/00 e del 3/7/01), Nazzaro accusa Vitaliano di pubblico dissenso «dal Magistero dei Pastori» e dalla «Sede Apostolica», di «frequenza di “centri” e “associazioni” ben noti per la diffusione di idee in contrasto con la dottrina e l'insegnamento della Chiesa e che non rifuggono neanche dalla violenza», e di aver trascurato i suoi «doveri parrocchiali». Con il nuovo vescovo mons. Francesco Marino i rapporti si normalizzano e dal 1.mo ottobre del 2009 don Vitaliano è amministratore parrocchiale della chiesa dei ss Pietro e Paolo a Mercogliano.
• Come negli otto precedenti, anche nel Concistoro annunciato il 28 settembre per il 21 ottobre Wojtyla non include nella lista dei nuovi cardinali alcun prelato o teologo latinoamericano espressamente favorevole alla TdL (Adista n. 71/03).
• Con l'Esortazione apostolica post-sinodale Pastores gregis, firmata proprio il 16 ottobre 2003, 25° anniversario della sua elezione, pur abbondando in parole esaltanti la «collegialità episcopale», di fatto Wojtyla svuota le richieste della Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2001), che aveva affrontato proprio il tema del ruolo dei vescovi. Allora, malgrado il tentativo delle Curia romana di svuotare le Propositiones (le proposte concrete al pontefice, Adista 80/01), l'Assemblea aveva approvato la Propositio 24: «Alcuni Padri sinodali ritengono opportuno esaminare il modo di procedere ed il metodo delle riunioni sinodali affinché queste Assemblee divengano un migliore strumento di collegialità. I Padri sinodali suggeriscono rispettosamente al Sommo Pontefice di considerare l'opportunità di convocare un'Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi proprio a questo fine». Di questa richiesta non c'è traccia nel documento testè firmato da Wojtyla
2004 Zapatero richiamato all’ordine
• Il 31 maggio, dopo l’approvazione di Giovanni Paolo II, viene pubblicata la Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla collaborazione dell’uomo e della donna nella Chiesa e nel mondo, firmata dal prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il card. Joseph Ratzinger. Divisi fra approvazione e critica i giudizi di vaticanisti, religiosi, teologi e femministe (Adista nn. 59 e 69/04)
• Il 21 giugno Giovanni Paolo II riceve in udienza il premier spagnolo José Luis Zapatero e lo richiama all’ordine su alcuni aspetti del suo programma di governo: il distacco della Spagna dalle «radici cristiane»; alcune leggi che intaccano la centralità della famiglia nella società e la morale familiare, come la possibilità di matrimonio per le coppie gay; la liberalizzazione dell'aborto, la reintroduzione della facoltatività dell'insegnamento della religione nella scuola statale (Adista n. 49/04)
• L’8 ottobre mons. Klaus Küng, vescovo opusdeista di Feldkirch, già nominato da Giovanni Paolo II visitatore apostolico per condurre le indagini su uno scandalo sessuale nel seminario diocesano, viene nominato da Wojtyla vescovo di St. Pölten (Austria), al posto di mons. Kurt Krenn. Tra i primi obiettivi del vescovo, la riapertura del seminario con la nomina di un nuovo rettore. Il seminario di St. Pölten da tempo era al centro di una torbida vicenda a sfondo sessuale: il rettore e il vicerettore erano stati accusati di abusi sessuali sui seminaristi e immortalati in alcune fotografie in cui si scambiano effusioni con i giovani religiosi; su un computer dell’istituto sono state rintracciate migliaia di fotografie pedo-porno-zoo-coprofile scaricate da internet; un seminarista sospettato di pedofilia è stato fermato e perquisito davanti ad una scuola; un altro seminarista è stato trovato cadavere nel Danubio (Adista nn. 55, 57, 61, 65 e 73/04)
• Il 25 ottobre viene presentato in Vaticano il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, espressamente dedicato «a Giovanni Paolo II, maestro di dottrina sociale, testimone evangelico di giustizia e pace». Nessuna novità rispetto alla tradizionale Dottrina sociale della Chiesa, anche rispetto ai temi più controversi, a comincire dalla riconferma della possibilità della pena di morte (Adista n. 77/04).
• Il 26 novembre – lo stesso giorno del 60.mo di sacerdozio di p. Marcial Maciel, poi condannato per pedofilia – , con un motu proprio, Giovanni Paolo II affida alla Congregazione dei Legionari di Cristo, il Pontificio Istituto “Notre Dame of Jerusalem Center”, il più importante centro vaticano di Gerusalemme, che faceva gola a molte congregazioni religiose cattoliche (Adista n. 87/04).
2005 Shoah uguale “sterminio” per aborti
• Il 5 gennaio, in un’intervista a Vanity Fair, Renato Farina, vicedirettore del quotidiano Libero, racconta di una lettera che Wojtyla avrebbe scritto a Andreotti durante il processo per l’omicidio Pecorelli. «C'è stato un momento duro» scrive Farina, raccogliendo la “confessione” di Andreotti: «La condanna al processo d'appello di Perugia, per l'omicidio di Mino Pecorelli. Un paio di giorni dopo era stranamente sorridente. Ho capito poi perché: ha retto grazie a una lettera di papa Wojtyla. Gli arrivò prima delle successive sentenze di assoluzione nei tribunali: gli ripugnava usarla, perché parlava di lui come di un perseguitato. Sarebbe stato sleale usare il Vicario di Cristo come testimone». Farina ricorda una frase che è «certo» essere stata scritta dal papa: «Può darsi che queste prove ingiuste che Le tocca sopportare servano, attraverso le misteriose vie della Provvidenza, a far del bene non solo a Lei ma all'Italia», (Adista n. 7/05)
• Il 10 gennaio, in occasione dell'incontro con gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, il papa pronuncia un discorso in cui delinea le «grandi sfide dell’umanità di oggi». Le tematiche della bioetica e della morale sessuale e familiare si confermano la vera priorità della Chiesa negli anni a venire. Sbiadite, a confronto, le parole dedicate alle sfide del «pane» e della «pace»: per il primo, il papa ricorda «la destinazione universale dei beni della terra», mentre la seconda è il «bene sommo, che condiziona il raggiungimento di tanti altri beni essenziali», (Adista n. 5/05).
• Il 13 gennaio, ricevendo in udienza gli amministratori di Regione, Comune e Provincia in occasione del tradizionale scambio di auguri per il nuovo anno, il papa coglie l'occasione per esprimere il proprio «vivo compiacimento», in particolare a Francesco Storace – allora presidente della Regione Lazio – per «l'approvazione dello Statuto della Regione» che restituiva a Roma il ruolo di «centro del cattolicesimo». Merito dello Statuto, evidenzia il pontefice, è quello di riconoscere «esplicitamente il primato della persona e il valore fondamentale della vita» e di difendere «i diritti della famiglia, quale società naturale fondata sul matrimonio», l'unica a cui lo Statuto dà cittadinanza e che si impegna a «sostenere nell'adempimento della sua funzione sociale».
• 17-22/1: durante il Consiglio permanente della Cei, Ruini, in vista dei referendum sulla fecondazione assistita, sceglie – ottenendo il sostegno degli altri vescovi presenti – l'opzione referendaria con astensione dal voto arrivando a definire lo “strumento” per attuare la strategia mirata a far fallire i referendum, ovvero un “comitato di laici” che - secondo le parole del Corriere della Sera (19/1) - «funzionerà da “osservatorio” e farà valere la posizione cattolica sulla scena pubblica», (Adista n. 8/05)
• Il 24 gennaio, in occasione della visita ad limina dei vescovi spagnoli, il papa condanna le iniziative politiche di Zapatero: la non obbligatorietà dell'ora di religione, la legalizzazione dei matrimoni gay, l'abbreviazione dei tempi di divorzio, l'ampliamento dei termini per l'aborto, la possibile approvazione dell'eutanasia, la maggiore apertura verso l'indipendentismo basco. Sta dilagando nel Paese «una mentalità ispirata al laicismo», ammonisce il papa, che «porta gradualmente, in maniera più o meno consapevole, alla restrizione della libertà religiosa fino al punto di promuovere un disprezzo o l'ignoranza di tutto ciò che è religioso, relegando la fede alla sfera privata», (Adista n. 9/05).
• Il 7 febbraio, L’Osservatore Romano pubblica la Notificazione della Cdf che priva il teologo gesuita statunitense p. Roger Haight, della docenza della teologia cattolica «finché le sue posizioni non saranno corrette in modo da essere pienamente conformi alla dottrina della Chiesa». Al centro della questione il libro Jesus: Symbol of God (Orbis), uscito nel 1999, premiato dalla Catholic Press Association nel 2000 come miglior libro di teologia dell'anno e già nel 2000 sotto inchiesta, (Adista n. 13/05).
• Il 22 febbraio viene presentato a Roma da Joaquín Navarro-Valls, direttore della Sala stampa vaticana, da Paolo Mieli, direttore del Corriere della sera; e dal card. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il nuovo libro del papa, Memoria e identità. Suscita polemiche un passaggio in cui il pontefice sembra equiparare lo sterminio degli ebrei compiuto dai nazisti con lo “sterminio” dei bambini non nati compiuto da chi pratica l'aborto o lo permette a livello legislativo.
• Il 2 aprile Giovanni Paolo II muore