LOlanda fa i conti con i preti ventimila vittime di pedofilia

 

di Alessandro Oppes

 

il Fatto Quotidiano” del 17 dicembre 2011

 

Ventimila vittime, con il silenzio complice della gerarchia cattolica. Dopo l'Irlanda e gli Stati Uniti, l'Olanda si aggiunge alla lista nera dei paesi nei quali per decenni la Chiesa ha tollerato la vergogna degli abusi sessuali nei confronti dei minori in scuole, seminari e orfanotrofi. La commissione d'inchiesta guidata dall'ex ministro della Cultura democristiamo Wim Deetman, in un dettagliatissimo rapporto di 1200 pagine, denuncia le responsabilità di 800 religiosi nelle violenze e abusi compiuti a partire dal 1945 e almeno fino al 1981. Sotto accusa, la Conferenza episcopale e le congregazioni religiose, per il loro silenzio e l'abbandono delle vittime”. Il documento rivela che la Chiesa è sempre stata al corrente dell'esistenza del problema della pedofilia al suo interno, ma ha preferito lavare i panni sporchi in famiglia”. Dice Deetman: Si cercarono soluzioni, compresa una presunta cura per la pedofilia, all'interno degli ordini religiosi. Ma la gerarchia era al corrente del problema degli abusi sui minori sin dal 1945. Lo sapevano”.

 

Sia i vescovi sia i superiori delle congregazioni religiose avrebbero dovuto informare la Santa Sede dei casi dei quali venivano a conoscenza. “Non sempre lo facevano – denuncia la commissione – Hanno applicato soluzioni interne pensando più all'aggressore che alle vittime”.

 

La commissione ha ricevuto quasi duemila denunce ed è riuscita a individuare i nomi di 800 autori di abusi, fra preti e laici, 150 dei quali sono ancora viventi, anche se non esistono informazioni dettagliate su quanti di essi siano ancora in attività e quanti siano stati rimossi o trasferiti dalle autorità ecclesiastiche. Nonostante la Chiesa sia stata sempre al corrente di quello che accadeva al proprio interno, ora la Conferenza episcopale reagisce con indignazione alle notizie che emergono dal rapporto. Siamo sconvolti dagli abusi e dalle pratiche nettagliate nel documento – dicono in una nota – Questi episodi ci riempiono di vergogna e di dolore”. Ma alle “sincere scuse” della gerarchia, le associazioni delle vittime replicano con un duro atto d'accusa : “Il volto della Chiesa cattolica del passato non ci dà garanzie per sperare in un futuro migliore”.

 

Già nelle scorse settimane, prima ancora che si concludesse l'indagine della commissione, la Chiesa olandese aveva annunciato che si impegnerà a compensare le vittime degli abusi compiuti fra il 1960 e il '70. Per il momento, si prevede di stanziare almeno cinque milioni di euro a titolo di compensazione: dai 5000 euro nei casi di insinuazioni o gesti sessuali che attentino contro l'integrità fisica o mentale del minore” fino ai 100mila per chi subì abusi prolungati con conseguenze psichiche permanenti”. Un primo passo verso una completa ammissione di responsabilità dopo che, quando un giornalista di Radio Nederland cominciò nel febbraio del 2010 a rivelare lo scandalo, il cardinale Simonis (la figura cattolica più rilevante del paese) sorprese tutti dicendo: Non sapevamo niente”.