Israele verso la catastrofe
Moni Ovadia
da "passaparola" - novembre 2012
"Un caro saluto a tutti gli amici del blog di 
			Grillo. Sono già stato ospite del blog, con un filmato, e sono 
			davvero contento di ritornare. 
			Naturalmente questa situazione in Medio Oriente, lo capiamo tutti, è 
			una catastrofe. Ci sono due piani. Prima di tutto è il dramma dei 
			civili innocenti. Io ho anche amici in questa questione: ho ricevuto 
			proprio stamattina un messaggio da Israele, da un mio amico che 
			diceva che un missile ha sfiorato la casa dove abita il suo nipotino 
			piccino, di pochi anni, fortunatamente rimasto illeso. Ho avuto 
			altri messaggi ... Sotto i missili che ti cadono in testa deve 
			essere veramente terribile. Ci sono state 5 vittime civili.
			
			Quello che succede agli israeliani è spaventoso, perché i morti 
			civili sono sempre spaventosi, però ai palestinesi succede 10, 100, 
			1000 volte di più. 
			Gli israeliani fondamentalmente hanno rifugi, hanno una cupola l'iron 
			dome, che protegge, i palestinesi non hanno niente, 
			hanno macerie su macerie. Subiscono a un livello spaventoso: intere 
			famiglie vengono cancellate da un bombardamento, che dovrebbe essere 
			un bombardamento mirato, ma non esistono i bombardamenti mirati. 
			Alla fine le vittime vere sono i civili, soprattutto vecchi, donne e 
			bambini. 
			È una catastrofe spaventosa ed è l’apice di un inferno 
			in cui in generale i palestinesi di Gaza vivono ormai da decenni e 
			non solo i palestinesi di Gaza. Per loro la tragedia è immane, ma 
			anche nei territori occupati si vive in una prigione a cielo aperto.
			
			Allora bisogna prendere in conto questo: avere uno sguardo umano, 
			non lasciare mai cadere lo sguardo umano, altrimenti la catastrofe 
			diventa assoluta e si precipita in un abisso. 
			Detto questo la situazione quale è? Non c’è una trattativa in corso, 
			non si vuole accedere alla trattativa e c’è un governo in Israele, 
			che secondo me è il peggiore della storia di 
			Israele, che semplicemente non vuole uno Stato palestinese 
			di fianco a Israele. Non lo vuole, e questa secondo me è la ragione 
			principale di tutto il disastro. 
			C’è un uomo della trattativa in Palestina, che si chiama Abu 
			Mazen. Lì le violenze si sono fermate da lungo tempo, lui è 
			uomo di trattativa, ma Netanyhau dice che vuole la trattativa senza 
			condizioni, solo per procrastinare sine die una possibilità 
			di vera trattativa e non c’è trattativa che non preveda lo 
			stabilimento di uno Stato palestinese sulla 
			
			linea armistiziale del '67, con Gerusalemme est come sua 
			capitale. Se uno non accetta questa condizione di base vuole dire 
			che la trattativa con i palestinesi non la vuole. 
			Nel contempo Netanyhau e Liberman 
			sono riusciti a conferire dignità di interlocutore a 
			Hamas, 
			cioè i missili di Hamas hanno attratto la attenzione. 10 ministri 
			degli esteri di Paesi arabi sono andati a Gaza per dare statuto 
			importante di controparte a Hamas. Si dice che Hamas è terribile e 
			poi allo stesso tempo con le azioni concrete gli si conferisce 
			statuto di interlocutore. Quindi Hamas, ovviamente, 
			prosegue nella sua linea. I morti civili dentro questo contesto per 
			Hamas sono parte di quello che ha messo in conto e sta riuscendo a 
			ottenere molto di più di quello che non può ottenere Abu Mazen, che 
			è un uomo che pacificamente chiede che la Palestina venga ammessa 
			all’Onu come Stato osservatore. Questo gesto di Abu Mazen, del tutto 
			ragionevole, sensato, giusto, da ogni punto di vista, per Israele, 
			con l’accordo degli Stati Uniti viene bloccato, e anche la Comunità 
			Europea che è vile, è pavida, non alza la testa, non dice niente.
			
			L’origine di questa catastrofe è la mancanza di ossigeno a una vera 
			e autentica trattativa. Il governo Netanyhau / Lieberman non la 
			vuole questa trattativa con lo stato Palestinese. 
			Poi naturalmente dicono "Hamas è terrorista", però poi si 
			deve trattare con Hamas terrorista. La trattativa si fa con il 
			nemico no? E questo è un autentico disastro, non ci sarà 
			pace fino a che i palestinesi non riceveranno la piena 
			dignità, i palestinesi sono sottratti di ogni cosa, gli insediamenti 
			in Cisgiordania aumentano a dismisura. Gaza è un autentico inferno, 
			perché gli israeliani sì si sono ritirati ai tempi di Sharon, ma 
			hanno sigillato il territorio. L’assedio, fino a 
			prova contraria è un atto di guerra. 
			Poi non hanno lasciato neanche arrivare le 
			
			Freedom Flotilla, che sono navi che portavano aiuti. 
			Si sono alienati il governo turco, che è un Paese molto potente 
			nell’area che svolge un ruolo molto importante. Allora siamo di 
			fronte a una catastrofe, per una politica cieca, 
			miope, che non ha orizzonte, che si limita solamente al mantenimento 
			dello status quo, all’allargamento degli insediamenti e a dire 
			retoricamente che "Hamas sono i terroristi cattivi". Tutta 
			questa retorica blocca il vero problema, e cioè la pace si fa 
			intanto con i nemici, fino a prova contraria, e poi la pace va 
			rischiata per aprire una nuova prospettiva, oltretutto lo scenario 
			in tutto il Medio Oriente è cambiato radicalmente e invece Natanyhau 
			/ Lieberman e tutti quelli che sono con loro, sono incastrati in una 
			visione vecchia, finita. Tutto si sta trasformando, anche gli 
			equilibri di forza, non ci si può basare solo sulla propria forza 
			militare in eterno facendo tutto il contrario di quello che serve 
			alla pace. Ripeto, gli insediamenti non hanno fermato neanche la 
			costruzione di un cesso! Allora io credo, e è una cosa ovviamente 
			per me disperante, perché vedere questo macello di civili innocenti, 
			vedere gente, quello che vediamo che succede dei Territori 
			Palestinesi, che naturalmente le televisioni arabe ripetono, perché 
			fanno il ruolo dei media, come tutti i media, le cose più 
			spaventose, appunto una intera famiglia di 40 persone eradicata, 
			cancellata completamente con i corpi sbranati, è ovvio che l’odio 
			nel mondo arabo per Israele cresce Tutto questo è nell’interesse di 
			Israele? E poi piovono i missili, muoiono anche i civili israeliani, 
			ma dove si va con questa cosa? Ma Netanyhau e Lieberman non hanno la 
			minima intenzione di cambiare la loro politica. Speriamo che ci sia 
			un barlume di luce anche nella società israeliana 
			perché alle prossime elezioni si liberino di questo governo la cui 
			politica è nefasta, ovviamente per i palestinesi, che subiscono 
			quello che subiscono, ormai è un calvario senza fine, ma anche per 
			gli israeliani, perché in questo modo Israele non ha un vero 
			futuro!" 
			Moni Ovadia