Appello al Parlamento
Giù le mani dalla Costituzione
da micromega - online 23 luglio 2013
E' in atto una pericolosa manomissione della Costituzione:
*Il disegno di legge costituzionale 813 prevede
nuove modalità di modifica costituzionale, in deroga all'art.138 della
Costituzione, imponendo i modi, le forme e i tempi del dibattito parlamentare e
ponendo di fatto il parlamento sotto ricatto e la Costituzione sotto scacco.
*All’art. 2 si parla di modifica della forma di
Stato e di Governo: per affermare il mito del presidenzialismo e concentrare
ulteriormente il potere, invece di diffonderlo.
*Si affidano compiti non chiari a
Commissioni/Comitati senza che la pubblica opinione venga messa in condizioni di
conoscere e discutere le proposte. Si blandisce l'opinione pubblica con la
proposta di una consultazione telematica: è un’altra forzatura! La Costituzione
non si cambia con la logica del sondaggio di gradimento.
*Ciò che emerge con chiarezza sono la fretta e
l’improvvisazione, ma le modifiche costituzionali non possono essere piegate
alle necessità politiche contingenti di uno spurio Governo di larghe intese
*Non viene affrontato il tema cruciale di una
nuova legge elettorale, l'unica riforma davvero urgente e necessaria, che sia
rispettosa della dignità dei cittadini elettori, privati da troppi anni della
possibilità di veder rappresentate le proprie posizioni e soprattutto di
intervenire nella scelta dei propri rappresentanti.
Chiediamo a tutte/i le/i parlamentari di opporsi
pubblicamente a scelte che snaturano l’assetto previsto dalla nostra Carta sulla
quale hanno giurato fedeltà, rigettando una legge grimaldello che fa saltare le
garanzie e le regole che la Costituzione stessa ha eretto a sua difesa, e che
finché sono in vigore vanno applicate.
Ricordiamo a tutte le istituzioni il loro ruolo
di poteri costituiti e la necessità che il loro operato si svolga nelle forme e
nei limiti della Costituzione e al Presidente della Repubblica il suo ruolo
super partes di garante di questa Costituzione.
primi firmatari: Gaetano Azzariti, Francesco Baicchi (Rete
per la Costituzione), Giuliana Beltrame e Emmanuele Curti (ALBA), don
Marcello Cozzi (Libera), Paolo Flores d'Arcais (MicroMega), Alessandro
Gilioli, Roberto Lamacchia (Giuristi Democratici), Maurizio
Landini,Massimo Malerba, Tomaso Montanari, Maso Notarianni, Edda
Pando(Arci Todo Cambia), Livio Pepino, Marco Revelli, Salvatore
Settis, Cecilia Strada (Emergency).
FIRMA ANCHE TU
Perchè firmare
In questo mese di luglio si susseguono atti per
cui la gravità di ciascun atto rischia di essere sottaciuta dalla gravità del
successivo. Nel silenzio dell’opinione pubblica il governo di Larghe Intese sta
apprestandosi alla modifica della Costituzione. Il primo atto è il disegno di
legge 813 che prevede nuove modalità di modifica costituzionale, in deroga
all’art.138 della Costituzione, imponendo i modi, le forme e i tempi del
dibattito parlamentare e ponendo di fatto il parlamento sotto ricatto e la
Costituzione sotto scacco.
Il Senato lo ha già approvato e ora, forse in
agosto, verrà portato alla Camera.
Chiediamo di SOTTOSCRIVERE con noi questo
appello per far sentire a governo, al Parlamento e al Presidente della
Repubblica che non possono agire fuori dai confini della costituzione e che
sapremo reagire per difendere la democrazia