Così parlò il futuro Pontefice

   

Chi è Papa Francesco?

   

Rileggere le sue dichiarazioni da alto prelato, prima della salita al soglio di San Pietro, sono un buon modo per conoscerlo.

  

"il fatto" del 15.3.2013

 

 IL GIUDIZIO SUI COLLEGHI

   Nel 2005, alla morte di Papa Wojtyla, l’arcivescovo di Buenos Aires disse: “Giovanni Paolo II è stato un uomo coerente, che mai ha mentito o ingannato. La coerenza non si compra, non si studia; si forgia via via nell’adorazione, con la dirittura morale e il comportamento”. E solo qualche giorno dopo, finito il conclave che elesse Ratzinger, Bergoglio confessava: “Quando si parlava di me come papabile provavo pudore e vergogna”. Del cardinal Martini ha apprezzato la correttezza (“Non si è aggrappato all’incarico, si è fatto da parte con dignità e laboriosità”) mentre sull’attuale Papa Emerito ha detto: “Non è un corservatore, come dicono, perchè le dimissioni sono state un gesto rivoluzionario”.

 

   QUERIDA ARGENTINA L’amore per il suo Paese è un’evidenza. Il regime di Videla, una costante nel raccontare il passato. “Tristi e dolorosi fatti, come quelli del golpe del 1976, non devono essere tenuti sotto silenzio. Serve un momento di riconciliazione che ci tenga lontano sia dall’impunità , che indebolisce la giustizia, che dai rancor ed i risentimenti che possono dividerci”. Un’unità orgogliosa rivendicata anche contro sua maestà la regina d’Inghilterra a proposito delle isole Malvinas: “Sono nostre”, disse il futuro Papa.

 

   MA LE DONNE NO Bergoglio non ha fatto mistero della sua posizione arcaica sul ruolo delle donne: “Le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici. L’ordine naturale ed i fatti ci insegnano che l’uomo è un uomo politico per eccellenza, le Scritture ci mostrano che le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell’uomo, ma niente più di questo”. E a rincarare la dose, il cardinal Bergoglio sottolineò: “Abbiamo avuto una donna come presidente della nazione e tutti sappiamo cosa è successo”, riferendosi all’ex presidente Maria Estela Martinez de Peron.

 

   E SUI GAY? DIPENDE É nota la posizione rigida del neoeletto sugli omosessuali: “I matrimoni gay sono un segno del diavolo e un attacco devastante ai piani di Dio” ha detto. Ma c’è sempre l’eccezione, perchè nel 2005 il vescovo di Santiago Juan Carlos Maccarone si dimise dopo la divulgazione di un video che lo vedeva protagonista di un rapporto omosessuale e Bergoglio disse: “La chiesa argentina è vicina con affetto, comprensione e preghiera al nostro fratello in questo momento di Croce, di sofferenza”.

 

   IL DEMONE PEDOFILIA “Se c’è un prete pedofilo è perchè porta in se la perversione prima di essere ordinato. E sopprimere il celibato non curerebbe tale perversione. O la si ha o non la si ha”. Così scriveva nel 2010 precisando che “bisogna stare molto attenti alla selezione dei candidati al sacerdozio” senza illudersi che eliminare il celibato sia una soluzione al calo delle vocazioni”. Insomma, con Papa Francesco il sacerdozio continuerà a rimanere un mestiere da single.

 

   LA CRISI È CON NOI Correva l’anno 2009 e Ratzinger visitava l’Argentina denunciando una situazione di “povertà scandalosa”. Bergoglio rispose così: “Non può essere che in una patria benedetta come la nostra a tanti possa mancare il pane e il lavoro. C’è gente che ha perso la speranza, ogni giorno ci sono cortei di disoccupati e disperati. Non lo possiamo permettere”. La dignità umana e la società contemporanea non empre s’incontrano. Perché “un popolo che non cura i suoi bambini e i suoi anziani è decadente” disse l’arcivescovo nel 2011.

 

   IL FUTURO, ADESSO La Chiesa che vuole Papa Francesco sarà diversa. “Ad una Chiesa autoreferenziale succede come a una persona autoreferenziale: diventa paranoica, autistica”. E c’è di peggio: “Qualche volta la religiosità è accompagnata da una specie di vago teismo che mescola la psicologia con la parapsicologia” ha spiegato Bergoglio ne “Il gesuita”, libro-intervista di Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin.

 

   L’ITALIA DENTRO questo Papa nuovo e diverso è motlo italiano. Ha scelto un santo locale per segnare il suo pontificato. Ha il papà di Portocomaro, paesino dell’Astigiano, e la mamma un po’ piemontese e un po’ genovese. Tra i suoi testi preferiti ci sono I promessi sposi e la Divina commedia.

 

   LA BESTIA DEL POTERE “La maschera del potere e le rivendicazioni rancorose sono il guscio vuoto di anime che riempiono il loro nulla triste e soprattutto la loro incapacità di di intraprendere percorsi creativi che diano fiducia” disse nel 2001 Bergoglio. Cghe ora deve passare dalla treoria alla pratica.