«Esplosi i conflitti interni alla Chiesa»

 

Dom Franzoni

 

Il manifesto del 12.2.2013

 

«Non posso dire nulla di positivo. Fin dai tempi del pontificato di Giovanni Paolo II, il ruolo di Joseph Ratzinger fu quello di braccio esecutivo di una strategia di progressiva emarginazione della teologia della Liberazione all'interno della Chiesa. Ratzinger è stato l'esecutore per conto di Wojtyla della repressione del pensiero teologico e delle teorie portate avanti durante il Concilio Vaticano II». Decisamente controcorrente è il commento di "dom" Giovanni Battista Franzoni, fondatore delle prime comunità cristiane di base, che dichiara: «Grazie all'umiltà di papa Giovanni XXIII, che aprì alle diverse anime della Chiesa dicendo "aiutatemi, facciamo un Concilio", il cattolicesimo riuscì a scuotersi e ad aprirsi alla modernità. Tutto ciò è stato progressivamente smantellato in maniera autoritaria prima da Giovanni Paolo II e poi da Benedetto XVI». Il quale, secondo "dom" Franzoni, ora «ha preso atto della propria debolezza a governare i conflitti che stavano esplodendo all'interno della Chiesa, in una furiosa competizione per il potere che i tempi recenti si erano manifestati con scandali clamorosi in seno al Vaticano».