Il vero volto di Casa Pound

 

Un'operazione dei Ros a Napoli porta all'arresto di militanti dell'organizzazione, una anche candidata alla Camera. Le accuse, forse, sono eccessive ma svelano la vera attività dei Fascisti del Terzo Millennio che in questi anni si sono relazionati con i camerati di peggior rango.

di Valerio Renzi

MicroMega on line del 24 gennaio 2013


Il mito per il
Mein Kampf, le aggressioni agli studenti di sinistra, il lancio di molotov e quell'augurio di pestaggio – o stupro – alla ragazza ebrea. A Napoli gli investigatori scoprono il vero volto di Casa Pound, organizzazione neofascista prossima a presentarsi alle elezioni. Andiamo per ordine.

Bisogna essere garantisti fino in fondo, lo saremo anche con i neofascisti di Casa Pound e di Militia: l'operazione svoltasi a Napoli rischia di sgonfiarsi, troppo gravi i capi d'accusa associativi immaginati dai Ros dei Carabinieri ("banda armata" e "associazione sovversiva"), anche se di ottimo effetto mediatico. La Legge Mancino al contrario sembrerebbe perfettamente applicabile dal quadro indiziario che sta emergendo in queste ore. Quello che rimane sul piatto al netto della tara, sono conferme e inquietanti scorci della cultura e del gergo neofascista nostrano che emergono dalle telefonate ambientali.

Le conferme: CasaPound non sembra – come si autonarra – quell'organizzazione di bravi ragazzi che fa politica in maniera trasparente e si impegna nel sociale. Secondo gli inquirenti nelle loro sedi si pianificherebbero aggressioni squadriste contro giovani studenti di sinistra o centri sociali. E' il 29 aprile del 2011 quando fuori la Facoltà di Lettere dell'Università Federico II vengono aggrediti attivisti dei collettivi universitari, tre dei quali finiscono in ospedale con profonde ferite d'arma da taglio e uno con gravi lesioni alla testa. Il 30 giugno scorso quattro bottiglie molotov colpiscono lo spazio occupato Insurgencia, senza provocare gravi danni.

Protagonista indiscusso è Enrico Tarantino ora in carcere, passato recentemente armi e bagagli, assieme ad altri imputati, da Casa Pound a Militia, la formazione guidata dall'irriducibile antisemita e negazionista Maurizio Boccacci (e pensare che nel 2011 fu candidato nel III municipio di Napoli con la lista civica del candidato del centrodestra Lettieri).

Emmanuela Florino – figlia di un parlamentare di An e candidata alla Camera in Campania per Casa Pound – è invece agli arresti domiciliari. Ma i cosiddetti fascisti del Terzo Millennio, oltre ad urlare al complotto politico e al clima di campagna elettorale, scaricano di fatto gli imputati: "Le responsabilità penali sono personali", scandisce Simone Di Stefano vicepresidente dell'associazione e candidato come capolista in quasi tutte le regioni, oltre che alla presidenza della Regione Lazio. "Forse hanno paura dei sondaggi", aggiunge, dichiarando poi immune Casa Pound da "razzismo e antisemitismo. Se qualcuno non l'ha capito questo non è il movimento adatto per lui".

Se l'immunità dall'antisemitismo e il razzismo fossero pregiudiziali per fare parte del movimento, a sentire le intercettazioni, c'è il fondato sospetto che Casa Pound si ritroverebbe con ben pochi militanti ed iscritti. Fanno accapponare la pelle le dissertazioni sull'opportunità o meno di bruciare un negozio di proprietà di un cittadino di religione ebraica, o le istruzioni ad un giovane militante su come mascherare le sue convinzioni negazioniste di fronte a "professori e giornalisti". E poi i discorsi su uno stupro, o altrimenti un pestaggio, che si meriterebbe una studentessa in quanto "ebrea".

Goliardia? Scherzi un po' pesanti tra amici? Quella che traspare evidenzia invece una cultura di cui la destra radicale è ancora imbevuta: odio razziale istintivo, attitudine alla violenza e alla sopraffazione, fino allo stupro. I "mostri del Circeo" in fondo erano fascisti e borghesi, annoiati, senza nessuno scrupolo nell'attivare una violenza feroce di gruppo, sessuale e non. In più emerge come i leit motiv culturali nei giovani di estrema destra nostrani siano sempre più assimilabili a quelli della destra neonazista americana o nord europea (vedi la fascinazione per il
Mein Kampf come se fosse un libro segreto), che non alla tradizione della destra neofascista e missina italiana, da sempre caratterizzata da temi sociali.

Casa Pound è di continuo indicata – dalle cronache nazionali – come responsabile di aggressioni e azioni squadriste dal nord al sud dello Stivale e si sta presentando alle prossime elezioni (seppur prenderà cifre ridicole) per legittimarsi, per consolidare quella sua immagine di
normalità, la sua faccia pulita e presentabile, il suo essere un movimento come un altro: "Se vuoi da oggi puoi non votarci" è uno degli slogan elettorali degli inquilini di via Napoleone III. La società italiana, le forze politiche e democratiche, si dovrebbero interrogare su cos'è "la normalità" all'interno di una dialettica democratica.