Il braccio destro di don Bosco

 

don Franco Barbero

 

da donfrancobarbero.blogspot.it/  - gennaio 2014

 

Dal 20 al 30 gennaio l'urna contenente il braccio destro di san Giovanni Bosco, quello con cui impartiva le benedizioni, sosterà nei quattro distretti della Diocesi di Torino. E' un viaggio, una «peregrinazione», di questa «reliquia insigne», cominciato nel 2009. Dopo avere toccato i cinque continenti, si concluderà il 31 gennaio del 2015, l'anno nel quale si celebrerà il bicentenario della nascita del santo sociale, che vide la luce tra le colline che separano l'Astigiano e il Torinese. La memoria, una memoria laica, magari un po' profana, potrebbe ritornare, in paragone, alle famose processioni della Madonna Pellegrina che nel 1950, anno santo, vennero utilizzate sul piano politico ed emozionale, presso le grandi masse; in funzione prevalentemente anticomunista.
Ma  al di là delle dichiarazioni ufficiali e degli affari che ruotano attorno quest'evento, resta lo sconcerto di molti credenti. Questo ritorno alle processioni e alle ostensioni delle reliquie, in che rapporto sta con una fede adulta, biblicamente fondata? Il tono festaiolo, devozionalistico, commerciale e spettacolare dell'evento sono il segno che l'istituzione cattolica gioca le carte dell'emozione, dell'immagine, anziché scegliere la strada del rigoroso riferimento a Dio attraverso Gesù. Eppure attorno a questi devozionalismi ambigui e devianti rispetto al Vangelo si devono constatare un adeguamento ed un silenzio impressionanti. L'istinto antiidolatrico si è spento?
Dove sono le voci profetiche? Oppure "tutto fa brodo", cioè tutto va bene purché si attiri gente?
Le domande sono inquietanti. Su questi terreni papa Francesco non è né vigile né critico.
Anzi, probabilmente è complice.