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Le divisioni tra cattolici e ortodossi

 

di Luigi Sandri

 

Trentino” del 29 settembre 2014

 

La questione dell’autorità papale continua, malgrado ogni sforzo per superare contrasti secolari, a dividere la Chiesa cattolica romana dall’Ortodossia. Lo dimostra anche il sostanziale fallimento della Commissione mista delle due Parti per il dialogo teologico tra loro, conclusasi la settimana scorsa ad Amman, dopo nove giorni di faticoso lavoro. Col Concilio Vaticano II, e poi lincontro, a Gerusalemme, nel gennaio 1964, tra Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Athenagoras riprese un dialogo che si era spezzato da secoli. Poi, nel 1980, le due Parti istituirono una Commissione per affrontare, appunto, i nodi irrisolti da quasi mille anni (la scomunica reciproca tra Roma e Costantinopoli risale al 1054; e i Concili di Lione II nel 1274, e di Firenze nel 1439, non riuscirono realmente a cancellarla). Gli ortodossi, infatti, riconoscono, sì, che il papa, il “patriarca d’Occidente”, è il “primo” vescovo della cristianità, nella linea dell’onore; ma non gli riconoscono affatto – come invece sostiene la Chiesa romana – un vero primato di giurisdizione su tutte le Chiese. In questi trentacinque anni la Commissione ha trovato pieno consenso su diversi argomenti (la Trinità, i sacramenti…); ma, quando è arrivata a discutere dei cattolici di rito orientale, chiamati uniati” dagli ortodossi e, soprattutto, della questione del papato, si è arenata. Nel 2007, a Ravenna, la Commissione aveva delineato un quadro del rapporto tra primato (papale) e collegialità (conciliare) nel primo millennio, mettendo in risalto i punti di convergenza e di divergenza. Nei sette anni successivi, in varie riunioni, si era cercato di limare e superare queste divergenze; ma invano. Adesso, ad Amman, grande era comunque la speranza di compiere un decisivo passo in avanti; invece il blocco è stato praticamente totale: l’Ortodossia non intende assolutamente accettare il punto di vista romano sul potere del vescovo di Roma così come da questa inteso nel primo millennio (e, ancor meno, essa accetta le definizioni del Concilio Vaticano I, nel 1870, sul primato pontificio e sullinfallibilità papale). I punti di vista, nella Commissione, sono stati così divergenti che in Giordania essa non ha potuto redigere un comunicato finale. I contrasti non sono stati solo tra cattolici e ortodossi, ma anche intra-ortodossi: su varie questioni, e sullidentikit del papato, sono emersi numerosi e invalicabili punti di vista tra il patriarcato di Costantinopoli e il patriarcato di Mosca, quello che ha il maggior numero di fedeli ortodossi. I partecipanti (una trentina di prelati e teologi) allincontro, conclusi i loro lavori ad Amman hanno anche visitato un gruppo di profughi provenienti dall’Iraq. Lincontro ha evidenziato un’amara realtà: il Medio Oriente è in fiamme e le Chiese, che in quella regione del mondo sono nate, non riescono ad accordarsi sul potere sacro. Una stridente contro-testimonianza.