Sindone: lo Stato sponsorizza la pseudoscienza
di Marco Bella
(Ricercatore Universitario in Chimica Organica presso “Sapienza” Università di Roma)
Il Fatto Quotidiano - 19 aprile 2015
Un comunicato stampa dell’Uaar (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti) (http://www.uaar.it/news/2015/04/17/ostensione-sindone-costi-pubblici) solleva un’interessante questione riguardo ai costi dell’ostensione della Sindone che inizia oggi (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/19/sindone-via-quarta-ostensione-si-riaccende-scotro-sindonologi-scienziati/1604497/).
Secondo questo documento, per l’evento sono stati stanziati 800mila euro dalla Regione Piemonte, altrettanti dal Comune di Torino e 100mila euro dalla Provincia, per un totale di 1,7 milioni di euro. Si può obiettare che i benefici economici generati dal turismo potrebbero superare i costi. Tuttavia, osserva il presidente dell’associazione, Roberto Carcano, “…come tutti i grandi eventi cattolici insegnano, i pellegrini mangiano, bevono e dormono in strutture cattoliche. Non c’è e non ci sarà dunque l’indotto dei grandi eventi, che peraltro si concludono quasi sempre in perdita ovunque si svolgano”.
Al di là dei costi certi e dei ricavi ipotetici, la domanda vera è perché mai sponsorizzare questo evento, di cui mi ero già occupato qui, con soldi pubblici.
La Chiesa Cattolica non si è mai espressa in modo chiaro sull’autenticità o meno di quest’oggetto, che gli studi storici e scientifici sono concordi nel ritenere un artefatto medioevale. Da un lato, considera la Sindone un’icona della passione di Cristo, un’immagine come le altre. Dopo la datazione del tramite il radiocarbonio che ne ha confermato, casomai ce ne fosse ancora bisogno, l’origine medioevale (12 analisi eseguite presso tre tra i più prestigiosi laboratori mondiali, tutte che indicano una data attorno al 1200-1300), il cardinale Ballestrero aveva espresso considerazioni di grande ragionevolezza: “Penso non sia il caso di mettere in dubbio i risultati. E nemmeno è il caso di rivedere le bucce agli scienziati se il loro responso non quadra con le ragioni del cuore”. Le sue parole sono rimaste purtroppo inascoltate da chi all’interno chiesa cattolica continua a sponsorizzare improbabili studi sindonologici autenticisti, che propongono teorie pseudoscientifiche per dimostrare che la datazione (http://sindone.weebly.com/articoli.html) sarebbe sbagliata. Tra le più famose, pollini vecchi di 2000 anni raccolti con un rotolo di scotch sulla Sindone e identificati come provenienti dalla Palestina, presunte tracce di monete sugli occhi (che però scompaiono quando si esaminano le foto ad alta risoluzione), improbabili arricchimenti di carbonio 14 o contaminazioni batteriche invisibili che perciò nessuno vede. Per capire l’assurdità dell’ultima teoria, la contaminazione dovrebbe pesare più del telo stesso (se questa fosse moderna) per spostare la datazione del carbonio 14 di 1300 anni.
Proprio in questi giorni arriva una buona notizia: è stato ritirato dalla rivista (insieme con altri 10, degli stessi autori) l’articolo che espone una delle teorie più fantasiose, la sindone generata tramite una reazione piezonucleare in seguito a un terremoto (http://www.wired.it/scienza/lab/2015/04/17/ritirati-articoli-fissione-piezonucleare) nel 33 D.C. (non c’è traccia storica di questo enorme terremoto, ma questo è evidentemente un dettaglio trascurabile per chi l’ha scritto). Bravissima la giornalista Sylvie Coyaud a tirare fuori la questione, che le è costata una denuncia per (http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2015/01/24/je-suis-charlotte/) diffamazione e blasfemia (!).
La sindonologia autenticista è una pseudoscienza come l’astrologia: non c’è un sindonologo bravo e uno che sbaglia, come non c’è l’astrologo che legge il futuro nelle stelle correttamente e quello che lo prevede in modo errato.
Infine, sarei dispiaciuto se il mio post fosse letto per quello che non è: un attacco alla religione. Pur non condividendo alcune posizioni, ho grande rispetto per la Chiesa Cattolica, e credo che le persone di grande cultura e capacità critica che la costituiscono dovrebbero essere le prime a essere perplesse sulla kermesse di Torino e far sentire la propria voce.
Il problema quindi non è tanto sui costi, ma piuttosto su quanto sia opportuno che lo Stato sponsorizzi la pseudoscienza a qualsiasi livello. In ogni caso, c’è un miracolo scientificamente verificato che la Sindone di Torino ripete nei secoli: la capacità di attrarre denaro dalle persone con mente semplice.
PS: Mi permetto di ricordare l’evento che si terrà mercoledì 29 aprile presso la facoltà di Lettere, dell’Università Sapienza di Roma (ore 15.00) nel quale si discuterà di storia e pseudoscienza