Maledetti voi, mercanti d’acqua
di Alex
Zanotelli
fonte:
http://comune-info.net 20 marzo 2016
Le
decisioni prese in questi giorni, sia dal governo Renzi che dal parlamento,
sulla gestione pubblica dell’ acqua, sono di una gravità estrema perché un
governo democratico rifiuta quello che il popolo aveva già deciso con il
Referendum del 2011.
È stato
diffuso il Testo unico sui servizi pubblici locali, decreto attuativo della
Legge Madia n. 124/2015, che si prefigge gli obiettivi di “ridurre la gestione
pubblica dei servizi ai soli casi di stretta necessità” e di “garantire la
razionalizzazione delle modalità di gestione dei servizi pubblici locali in
un’ottica di rafforzamento del ruolo dei soggetti privati”. In questo Testo
unico c’è l’obbligo di gestione dei servizi pubblici locali attraverso società
per azioni, nonché l’obbligo, ove la società per azioni sia a totale capitale
pubblico, di rendere conto delle ragioni del mancato ricorso del mercato ed
infine di presentare un piano economico-finanziario sottoscritto da un Istituto
di credito. Un segnale più chiaro del totale disprezzo della volontà popolare
espressa nel Referendum, non ci potrebbe essere.
A questo si
aggiunge il “blitz” di pochi giorni fa, fatto da Renzi-Madia in Commissione
Ambiente della Camera, dov’era in discussione la Legge d’iniziativa
Popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, che aveva ricevuto nel 2007 oltre
quattrocentomila firme, che è stata ripresentata in questa legislatura da un
inter-gruppo parlamentare (M5S , Sel e alcuni Pd) . Il “blitz”
Renzi- Madia è avvenuto il 15 marzo, quando in Commissione Ambiente è stato
approvato un emendamento che abroga l’articolo 6 del progetto di legge che
definiva il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di
rilevanza economica e ne disponeva l’affidamento esclusivo a enti di diritto
pubblico, vietando l’acquisizione di quote azionarie. Tutto questo è stato
cancellato per volontà del governo Renzi e del PD.
Un atto
parlamentare questo che costituisce il tradimento totale della volontà
popolare espressa nel Referendum del 2011. I deputati M5S e Sinistra Italiana
hanno abbandonato i lavori della Commissione, lasciando che fosse approvata
dalla sola maggioranza con l’accordo del governo. Il Pd si difende dicendo che
l’acqua resta pubblica, ma che può essere gestita dai privati! Infatti il nodo
centrale è proprio la gestione, perché questo Testo unico e le nuove norme sui
servizi locali rendono eccezionale una gestione pubblica e reintroducono
“l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”, cancellata dal
referendum del 2011. E pensare che Renzi nel 2011, allora sindaco di Firenze,
aveva proclamato il suo Sì per l’acqua pubblica.
Quello che
sta avvenendo sotto i nostri occhi è di una gravità estrema. Per questo mi
appello a i 26 milioni di italiani/e perché si informino e si mobilitino
(sit-in, sensibilizzazione nelle proprie realtà locali) contro la stravittoria
del neoliberismo, del mercato, dei profitti e si ribellino scendendo in piazza.
Mi appello ai vescovi italiani perché si esprimano sulla questione acqua, che
già il papa nell’enciclica Laudato Sì ha definito “diritto umano essenziale,
fondamentale e universale” anzi, ”diritto alla vita”. Mi appello ai preti,
perché sensibilizzino i loro fedeli nelle omelie domenicali.
Mi appello
alle comunità cristiane, dopo una così forte dichiarazione del papa sull’acqua,
perché ritornino a impegnarsi e a ricongiungersi con il grande Forum Italiano
dei Movimenti dell’acqua pubblica, che ha portato nel 2011 alla vittoria
referendaria. Dobbiamo ora ottenerne un’altra! Si tratta di vita o di morte per
noi e per gli impoveriti. Infatti sia per noi, ma soprattutto per gli
impoveriti, è l’acqua (la Madre di tutta la vita) il bene più prezioso, che sarà
sempre più scarso per il surriscaldamento del Pianeta. Se permetteremo alle
multinazionali di mettere le mani sull’acqua, avremo milioni di morti di
sete. La gestione dell’acqua deve essere pubblica, fuori dal mercato e
senza profitto, come sta avvenendo a Napoli, unica grande città italiana ad aver
obbedito al Referendum.
Diamoci
tutti/e da fare perché il nostro governo obbedisca a quanto ha deciso il popolo
italiano nel 2011.