Come nasce la festa del Natale
Franco Barbero
Da blog di Franco Barbero 12/2015
Intanto la data della nascita di Gesù, secondo i dati più attendibili basati sul
tempo della morte di Erode Il Grande, va collocata 5 o 6 anni prima e quindi
saremmo al 2020 - 2021. Il mese e il giorno sono totalmente sconosciuti.
La sua "carta di identità" registra alcuni dati certi: nasce a Nazareth, figlio
di Maria e Giuseppe ( Matteo 13,55. Luca 4,22 e Giovanni 6,42), in una famiglia
numerosa: " Il nazareno aveva 4 fratelli e alcune sorelle, naturalmente fratelli
e sorelle carnali" (Barbaglio e un numero infinito di studiosi).
"Per la storia non esiste affatto il problema dei fratelli di Gesù: esiste solo
per la dogmatica cattolica" (M. Goguel, Parigi 1932).
Dopo gli anni della giovinezza , entrò alla scuola del Battista ove maturò
lentamente la sua vocazione profetica. Entrò nella scena pubblica, dopo
l'incarcerazione del Battista, invitando un gruppo di donne e di uomini a
seguirlo sulle strade dei villaggi. Dai Vangeli conosciamo i tratti essenziali
della sua vita e del suo messaggio, fino alla morte e resurrezione.
Presto nacquero dei racconti leggendari attorno alla sua nascita, come avveniva
per tutti i portatori di una tradizione. Già Luca e Matteo conoscono questo
genere leggendario che non ha nessuna intenzione di raccontarci la cronaca dei
fatti, ma di manifestarci un messaggio.
Nei primi secoli non esisteva alcuna festività del Natale di Gesù: “ Il Natale è
testimoniato per la prima volta nel calendario delle feste del Cronografo
romano di Dionisio Filocalo dell'anno 354, ma , tenuto conto della data di
composizione dello stesso (l'originale è del 335-336), appare probabile che si
sia introdotto a Roma già prima del 336.
A Milano la festa del Natale fu celebrata dal 337, in Antiochia e Costantinopoli
intorno al medesimo tempo o poco dopo; in generale però si diffuse solo con
lentezza , tanto in Occidente che in Oriente, cosicché ancora l'imperatore
Giustino II (565-578) si vide costretto ad imporla per tutto l'Impero
Romano.....La scelta del giorno 25 dicembre fu determinata dal fatto che il
mondo romano celebrava in questo giorno il solstizio d'inverno, la nascita del
dio Sole (natalis solis invicti).
Al posto della festa pagana ora doveva subentrare una festa cristiana...” (K.Bhilmeyer-H.
Tuechle, Storia della chiesa, vol.1, pag 410, Morcelliana. Citazione integrale
in Franco Barbero, Più grande del nostro cuore, pag.12).
Attenti ai dati storici che spiegano l'evoluzione. Nel 312 Costantino (che
morirà nel 337) diventa imperatore di tutto l'Occidente e nel 324, ucciso
Licinio, diventa imperatore unico di tutto l'impero.
Appena assunto il pieno potere convoca nel 325 a Nicea, nella sua villa
imperiale, il Concilio di Nicea che presiede in persona. La sua esigenza era
chiara: unificare la chiesa cristiana in cui alcuni sostenevano che Gesù è Dio e
altri, molto numerosi e documentati sul piano biblico e storico, che Gesù era la
più eccelsa creatura di Dio, ma non poteva essere Dio. A Costantino interessava
far cessare le lotte intestine e assicurare la pax romana.
Il Concilio, sotto l'autorità di Costantino dichiara che Gesù è Dio e coloro i
quali lo negano, come Ario e i suoi seguaci diffusi in tutto l'impero, debbono
essere dichiarati eretici, deposti e sostituiti. (Filoramo, La croce e il
potere, Laterza ed. Pag. 132).
E' ben comprensibile come l'imperatore abbia incentivato la nascita della festa
del Natale facendo di Gesù il nuovo Dio Sole invicto, cioè sacralizzando così il
cristianesimo come religione imperiale. Quando Costantino muore per l'Impero si
viaggia verso la formula un solo Impero una sola Religione. Il che determinerà
tante ulteriori lotte e l'espansione di un cristianesimo alleato del potere e
premiato con enormi spazi di privilegio.
Ma la festa del Natale non fu accolta se non molto lentamente e con diffidenza.
Tanto che Leone Magno(440-461) cercò di farsene promotore da Roma in tutto
l'Occidente. Neanche questa volta il Natale trionfò. Fu l'imperatore Giustino II
(565-578) che dovette imporre la festa del Natale con un apposito decreto
imperiale diffuso in tutto l'Impero.
Il resto della storia ci è noto. Quell'Impero Romano che sotto Pilato condannò
Gesù di Nazareth fu lo stesso soggetto politico che divinizzò Gesù e fece
combutta con la chiesa che a lui si rifaceva, ormai funzionale ed assoggettata
agli interessi dell'Impero.
Ho voluto fornire queste sintetiche informazioni perché conoscere la storia e le
manipolazioni dei poteri serve a riscoprire le radici della nostra fede,
letteralmente sepolta sotto una montagna di costruzioni, di interessi, di
ignoranza e di superstizioni.
Ma la fede in Dio che si esprime per noi nella sequela di Gesù di Nazareth non
ha bisogno di fare del nostro messia un Dio e di inserirlo nella dogmatica
trinitaria.
Noi stiamo constatando, con grande ed appassionato amore per la figura del Gesù
storico, che seguendo le sue tracce la nostra vita trova senso, fecondità e un
orizzonte nuovo.