Caro Papa, hai la fissa del diavolo
di Franco Barbero
fonte: http://donfrancobarbero.blogspot.it/ del 22/1/2017
«Una vita
cristiana senza tentazioni non è cristiana: è ideologica, è gnostica, ma non è
cristiana». Così Papa Francesco nell'omelia della messa mattutina a Casa Santa
Marta, riportata da Radio Vaticana. Gli spiriti impuri - ha commentato - ci
fanno la guerra. Quando il Padre attira la gente a Gesù, c'è un altro che attira
in modo contrario e ti fa la guerra dentro. E per questo Paolo parla della vita
cristiana come di una lotta: una lotta di tutti i giorni». Un lotta, ha ripreso,
«per vincere, per distruggere l'impero di satana, l'impero del male». Sottolinea
il Pontefice: «Gesù è venuto per distruggere satana, per distruggere il suo
influsso sui nostri cuori. Il Padre attira la gente a Gesù, mentre lo spirito
del male cerca di distruggere, sempre».
(la Repubblica 20 gennaio)
La riflessione di Francesco parte con una affermazione piena di saggezza: non
esiste una vita cristiana autentica che non debba fare i conti con le prove, le
difficoltà, le scelte contro corrente. Nel linguaggio biblico la parola
"tentazione" ha questa valenza molto concreta. Sovente, nel linguaggio antico di
molte tradizioni culturali e religiose, la "tentazione" è causata da una forza
personalizzata e occulta che è il diavolo (Satana, spiriti immondi, legione,
sette spiriti, angeli decaduti…).
Va da sé che oggi le scienze del linguaggio e l'ermeneutica biblica hanno
esplorato le radici storiche, culturali e simboliche di queste "immagini" e di
queste "proiezioni".
Si tratta di immagini possenti e di simboli efficaci per esprimere la realtà
diffusa e seducente del male nelle sue mille manifestazioni.
Non esiste nessun diavolo, nessun essere personificato che ci divida da Dio o
che sia il suo avversario come potenza spirituale occulta, come semidio del
male.
Esistono - eccome - le prove, gli egoismi, le violenze, le vie del potere, del
sesso, dello sfruttamento. Chi si immette sulla strada di Gesù troverà tante
prove da affrontare, tanti ostacoli dentro è fuori di sé.
È comodo e fuorviante mettere sul conto di un "diavolo" imprendibile, le
"diavolerie" che sono nostre, causate da esseri umani che cedono all'egoismo,
alla violenza o all'indifferenza.
Bisogna che ci assumiamo le nostre umane e cristiane responsabilità.
Per questo motivo continuare a parlare del diavolo, oltreché ridicolo alla luce
delle scienze umane, non favorisce né una lettura adulta della Bibbia, né una
visione corretta della realtà e della cultura in cui viviamo.
Il fatto che esista l'AIE (Associazione Internazionale Esorcisti) con 404
sacerdoti iscritti e patentati, con regolari convegni benedetti dal papa,
costituisce un dato umoristico per una persona matura, ma anche un'offesa per un
cristiano adulto.
La prima urgenza è correggere le pagine vergognose del Catechismo della chiesa
Cattolica alle voci Diavolo, Satana, Esorcismo… (sono barzellette di scandalosa
ignoranza biblica e teologica) e poi pensionare i 404 esorcisti.
Un po' di umana comprensione ce l'ho per Francesco: vivendo tra cardinali e
curiali è facile che i suoi pensieri e il suo scarso o inesistente aggiornamento
biblico lo conducano a pensare al diavolo.