Dichiarazioni sul fine vita

 

LA RESPONSABILITA'

"Sono convinto , anzi fermamente convinto, che la vita sia un dono di Dio. Mi è stata regalata. Non me la sono guadagnata.
In quanto credente, ritengo che mi sia stata da Dio attraverso i genitori. Questo dono,  tuttavia, comporta una responsabilità.
D'altronde lo dice anche il catechismo. Ciascuno di noi è responsabile della propria vita . E perché dovrebbe cessare di esserlo proprio nell'ultima fase dell'esistenza?
La responsabilità  esiste fino in fondo e io ho tutte le intenzioni di assumermela".
Hans Kung, Morire felici, Rizzoli Ed. pag.24.

"Vorrei che la Chiesa aiutasse l'uomo a morire anziché limitarsi a dargli l'estrema unzione. Si tratterebbe di aiutare a morire bene una persona che vuole dire addio alla vita".
Hans Kung, Morire felici, Rizzoli Ed. pag. 25

 

E SPERO...

E spero che Fabo se lo ha richiesto, possa essere accolto in un significativo momento di celebrazione di fede, un funerale degno del suo coraggio di scegliere. La sua scelta di uscire dalla prigione di un dolore disumanizzante è pienamente compatibile
con la fede nel Dio liberatore.
don Franco Barbero

 

CHE VERGOGNA

Per trovare una morte dignitosa parecchi nostri concittadini  scelgono di andare all'estero.
Si tratta di una realtà alla quale occorre porre rimedio con una legge che promuova la libertà e la dignità  della persona. E' pura violenza lasciare in mano ad altri una delle responsabilità più personali, della nostra vita.
Lo dico come cittadino e come cristiano, credente in un Dio della vita e non della tortura.
don
Franco Barbero

 

Dal blog di don Franco Barbero 28.2.2017

 

"Fabiano è morto perché ha voluto morire. La cosa che ci contraddistingue rispetto agli altri viventi è la libertà rispetto al proprio corpo e carattere. E questo è anche uno dei cardini della spiritualità, la libertà. Quindi la morte più umana è la morte liberamente scelta. Quando un essere umano riflette seriamente suelle sue condizioni e giunge alla scelta consapevole e libera di dire 'me ne vado', questo è un esercizio maturo di libertà e leggittimo da punto di vista spirituale"
Vito Mancuso

 

Intanto già di fronte alla motivazione addotta contro ogni forma di eutanasia sorgono domande che qualcuno potrebbe trovare "impertinenti" ma che toccano il cuore della teologia. Si dice, appunto: "La vita è un dono di Dio di cui l'uomo non può pienamente disporre". Ma, ci si domanda, che dono è ciò che non viene pienamente e definitivamente dato? E che responsabilità è quella per cui si è costretti a gestire la vita per conto terzi? E questo Dio che concede con una mano e trattiene con l'altra cosa ha a che fare con quel Dio che "dona oltre ogni misura"? Sono forse due "Dio" diversi?

Si ha l'impressione, insomma, che la posizione della chiesa ufficiale sia fondata più su

preoccupazioni ideologiche che su motivazioni teologiche.

don Aldo Antonelli