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Il Gesù storico tra narrazione e realtà
 

di Marinella Perroni


in “Jesus” dell'agosto 2018

Approfondimenti in il Gesù storico


Caro direttore, nel dibattito Viaggio intorno a Gesù, sul numero di luglio di Jesus, Marinella Perroni dichiara: «Si rischia di pensare che l'episodio di Gesù che cammina sulle acque sia stato un fatto storicamente avvenuto, in un giorno e a un'ora precisa». Non sono un "addetto ai lavori" e mi rendo conto che estrapolare frasi dal contesto del dibattito può essere fuorviante. Chiedo comunque a lei, a Perroni e agli altri partecipanti: dibattito a parte, pensate che l'episodio riportato in Matteo 14, Marco 6 e Giovanni 6 sia «un fatto storicamente avvenuto» (anche se non è dato di sapere esattamente il giorno e l' ora) o no? Giovanni Lauciello giovanni.lauciello@tin.it


Risponde Marinella Perroni:

Tutta la nostra discussione verteva, in effetti, proprio su quanto sta a cuore al nostro lettore, e cioè se e fino a che punto è possibile precisare il profilo storico di Gesù di Nazareth. E ciò comporta anche domandarsi se gli episodi narrati nei Vangeli rimandino tutti a «fatti realmente avvenuti». La mia affermazione secondo cui ritenere che il racconto evangelico su Gesù che cammina sulle acque sia un fatto storico può essere rischioso voleva attirare l'attenzione sulla tendenza, purtroppo dominante, a dare valore storico a tutto quanto viene narrato nei vangeli. Tendenza a cui siamo abituati perché è molto forte nella predicazione, ma anche nella catechesi. Lo scopo che si prefiggono gli evangelisti non è di alimentare la creduloneria: nessuno di loro può essere accusato di abuso della credulità popolare o di voler carpire la buona fede. La "buona notizia" deve essere credibile per essere creduta, e la fede che salva non si nutre di sotterfugi. Al riguardo, l'esempio dei racconti di miracolo è particolarmente illuminante. Se la forza taumaturgica di Gesù è, proprio perché non è unica, ma anzi è molto diffusa nel mondo antico, storicamente plausibile, e lo sono quindi anche i racconti di miracolo di guarigione, non altrettanto realisti possono essere considerati quei racconti che invece insistono su eventi straordinari, su ribaltamenti delle leggi naturali, a cui va dunque riconosciuto carattere prevalentemente letterario. Essi mirano a rivelare qualcosa su Gesù che confermi che il suo insegnamento viene da Dio. Gesù non ha camminato sulle acque, ma viene presentato come colui che ha la stessa forza del Dio di Israele a cui il credente si rivolge con queste parole: «Costruisci sulle acque le tue alte dimore, fai delle nubi il tuo carro, cammini sulle ali del vento, fai dei venti i tuoi messaggeri e dei fulmini i tuoi ministri» (Salmo 103). Né per Dio né per il suo Messia, bisogna confondere la forza evocativa delle immagini con la realtà.